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23-09-25 Dal mondo

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23-09-25 Dal mondo

Pre-Potenze ed eclissi dell’Europa: così l’UE si esclude dal risiko mondiale

Per l’Europa Imec è ancora la via più rapida verso Asia e Africa. Ecco perché

Ecco la scommessa italiana sulla diplomazia culturale nel Mediterraneo

L’omicidio di Parubiy e la crisi ucraina di cui non si deve parlare

I baltici gridano al lupo (russo) per non perdere i dollari di Washington

A star is born: Erika Kirk (e forse Trump ora ha un problema… )

Funerali di Kirk: le accuse di Carlson e i punti oscuri dell’omicidio

Arresti, scontri, proteste: perchè anche le Filippine sono in fiamme

–🇬🇧How Many Troops Does Russia Have in Ukraine?

–🇬🇧An Unlikely Road to Peace for Armenia and Azerbaijan

–🇬🇧Is the Special Relationship Under Strain?

–🇬🇧Taliban rejects Trump’s bid to retake Bagram Air Base in Afghanistan

L’indice ClarkSea a livelli record spinto dal boom dei Vlcc

–🇬🇧The US Is on the Road to High Inflation

SNMG2: conclusa l’esercitazione NATO Dynamic Guard 2025 a guida italiana

Garibaldi salpa verso l’Indonesia. Roma vende la sua storica portaerei

Kyiv pensa in grande. Debutta la versione XXL del Toloka

Lockheed svela Vectis, il drone stealth che affianca i piloti umani

Pechino gioca a battaglia navale (e mediatica). Dalla Fujian il primo lancio elettromagnetico

–🇬🇧Trump Wanted NATO to Increase Spending—but Not Like This

–🇬🇧BAE Systems’ concepts for Royal Navy’s Future Air Dominance System

–🇬🇧France’s first FDI frigate reaches homeport in Brest

–🇬🇧Japan’s Izumo-Class Flattops Have Received a New Designation

–🇬🇧Chinese Aircraft Carrier Fujian Launches Stealth Jet, Early Warning Aircraft in Catapult Tests

Il 22 settembre 2025 si è rivelato una giornata densa di eventi, che hanno ulteriormente evidenziato le profonde tensioni e i delicati equilibri che caratterizzano l’attuale scenario geopolitico. Tra crisi persistenti e nuove dinamiche, emerge un quadro di instabilità, ma anche di tentativi diplomatici e strategici per ridefinire gli assetti internazionali. La comunità internazionale si muove in un contesto di transizione, dove il multilateralismo è messo alla prova da logiche di realpolitik e interessi nazionali.

Evento clou
L’evento di maggior risonanza globale è stato il riconoscimento dello stato palestinese da parte di diverse nazioni occidentali – Australia, Canada, Portogallo e Regno Unito – a cui si è aggiunta formalmente la Francia. Questa mossa, avvenuta alla vigilia dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha rappresentato un tentativo coordinato di esercitare pressione su Israele affinché ponga fine al conflitto a Gaza. Tuttavia, la reazione di Israele è stata un appello all’annessione della Cisgiordania da parte di alcuni ministri, dimostrando la complessità e la polarizzazione della questione. Questo sviluppo ha segnato un momento diplomatico cruciale, con ampie ripercussioni sul dibattito all’ONU e sulle future prospettive di pace in Medio Oriente, evidenziando il divario tra la crescente solidarietà internazionale verso la Palestina e la volontà irremovibile di Israele.

Sintesi dei fatti avvenuti il 22 settembre

  • Mediterraneo Allargato. La questione palestinese, con il riconoscimento di diversi stati occidentali, ha dominato la scena, ma ha anche generato una reazione israeliana che rischia di inasprire ulteriormente il conflitto. L’attacco militare israeliano del 9 settembre 2025 contro il Qatar ha rafforzato l’unità tra i membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC), superando precedenti divisioni e ricompattando gli attori arabo-islamici contro quella che percepiscono come una minaccia espansionistica israeliana. L’Italia, in questo contesto, prosegue la sua scommessa sulla diplomazia culturale come leva strategica nel Mediterraneo, promuovendo il dialogo tra Europa, Africa e Asia e consolidando la sua posizione di cerniera europea. L’Italia ha inoltre ceduto la storica portaerei Garibaldi all’Indonesia, segnando un cambiamento nella sua politica navale. Si registra anche uno sciopero dei portuali a Genova in segno di protesta contro Israele, evidenziando come i conflitti geopolitici influenzino anche la logistica e il lavoro nei nodi strategici del commercio marittimo. Il presidente Macron ha minimizzato l’importanza delle importazioni russe di energia per l’Europa, definendole un problema marginale e ribadendo l’impegno della Francia a ridurre la dipendenza dal gas russo. Il progetto IMEC (India-Middle East-Europe Economic Corridor) rappresenta per l’Europa la via più strategica per rafforzare le relazioni con Asia e Africa, ridisegnando il Mediterraneo come nodo strategico e offrendo all’Italia una posizione centrale. La Mauritania, nel Sahel, si conferma un nodo strategico grazie alle nuove risorse di gas naturale, con implicazioni per le dinamiche migratorie e la stabilità regionale. L’esercitazione NATO Dynamic Guard 2025, a guida italiana, ha rafforzato l’interoperabilità navale nel Mediterraneo.
  • Heartland Euro-Asiatico. In Eurasia, la Russia continua a essere un attore centrale. Il Presidente Putin ha annunciato che la Russia rispetterà per un altro anno il trattato “New START” sulle armi nucleari, rimandando però le questioni chiave di un nuovo accordo e del ruolo dell’arsenale cinese. L’esercitazione militare strategica Zapad 2025 ha evidenziato la ridefinizione della dottrina militare russa, inclusi test su tattiche multidominio e l’impiego potenziale di armi chimiche in Ucraina, dove la Russia sta operando con migliaia di uomini in armi. L’omicidio di Parubiy in Ucraina, inizialmente attribuito alla Russia, svela tensioni interne e crisi politica in Ucraina. Permangono tensioni tra Armenia e Azerbaigian, con un processo di pace fragile e ostacolato da profonde divergenze. I talebani hanno respinto fermamente la proposta di Trump di riprendere il controllo della base aerea di Bagram in Afghanistan, riaprendo un capitolo difficile nelle relazioni USA-Taleban.
  • Teatro Operativo Boreale-Artico. Il teatro boreale-artico è caratterizzato dalla pressione sulla “Special Relationship” tra Regno Unito e Stati Uniti, che mostra nuove tensioni e un passaggio a una cooperazione più pragmatica. Le critiche di Trump sulla spesa NATO continuano, con la richiesta di un aumento dei contributi da parte dei paesi membri. Il funerale di Charlie Kirk ha unito emozione e tensioni politiche. La vedova Erika ha chiesto perdono e unità, mentre Tucker Carlson ha accusato avversari politici di fomentare odio. Restano dubbi sull’omicidio, alimentando il dibattito sulla violenza politica. L’offensiva dell’intelligence francese nell’Europa dell’Est mira a contrastare l’influenza russa, rafforzando le capacità UE e NATO in chiave difensiva. I Paesi baltici denunciano la minaccia russa per mantenere il supporto finanziario e militare dagli Stati Uniti, evidenziando un delicato equilibrio tra sicurezza e dipendenza economica. BAE Systems sta sviluppando il Future Air Dominance System (FADS) per la Royal Navy, un sistema integrato che sostituirà i caccia Type 45 dal 2035, puntando a migliorare la difesa aerea e il colpire di precisione a lungo raggio attraverso sistemi basati su intelligenza artificiale. La prima fregata FDI francese, l’Amiral Ronarc’h, è giunta a Brest, rafforzando la presenza navale francese in un’area di interesse strategico.
  • Teatro Operativo Australe-Antartico. In Sud Sudan, il collasso del sistema sanitario e agricolo, dovuto a malgoverno e corruzione, minaccia una ripresa della guerra civile, aggravando la povertà e l’insicurezza alimentare in un paese già instabile. La Bolivia è colpita dallo scandalo Botrading, che coinvolge l’alto livello del governo e mette a rischio la leadership di Luis Arce, aumentando l’instabilità interna.
  • Indopacifico. Le Filippine sono state scosse da violente proteste a Manila contro il presunto uso improprio di fondi pubblici destinati al soccorso contro le alluvioni, scatenando disordini e arresti. Questo evidenzia la fragilità sociale ed economica del paese di fronte a disastri naturali e corruzione. La Cina ha dimostrato un significativo salto tecnologico nel dominio marittimo con il successo del lancio di jet stealth e di un aereo intercettore assistito con catapulta elettromagnetica e l’atterraggio di tre tipi di velivoli dalla portaerei Fujian, la prima in Cina a utilizzare catapulte elettromagnetiche, un progresso che rafforza sia la capacità operativa della marina cinese sia la sua capacità di proiezione di potere marittimo nell’Indo-Pacifico. La Marina giapponese ha ridenominato la sua classe di portaerei Izumo, adattata per operare con aerei F-35B, rafforzando le sue capacità difensive e offensive nel Pacifico in coordinamento con gli Stati Uniti. Le importazioni statunitensi di container stanno vivendo un calo storico, attribuito alle tariffe protezionistiche verso la Cina e altri fattori commerciali globali, riflettendo una trasformazione nelle dinamiche di consumo e produzione. L’esercitazione militare a Fort Drum dimostra come gli Stati Uniti e i loro alleati possano contrastare l’aggressività marittima cinese, integrando capacità terrestri e navali e tecnologie avanzate. L’Indonesia, acquistando la portaerei italiana Garibaldi, si posiziona come un nuovo attore nel panorama marittimo, rafforzando la sua capacità di difesa e proiezione nell’area.

Conseguenze geopolitiche
Il riconoscimento dello stato palestinese da parte di diverse nazioni occidentali, sebbene significativo sul piano diplomatico, ha accentuato la polarizzazione nel Medio Oriente, irrigidendo la posizione israeliana e ricompattando il fronte arabo-islamico. Questo rafforza la percezione di un Occidente diviso e di un ordine internazionale in cui il sistema multilaterale dell’ONU, pur festeggiando i suoi 80 anni, è sotto forte pressione finanziaria e di rilevanza.
L’avanzamento militare cinese con la portaerei Fujian e la modernizzazione della flotta giapponese indicano una crescente corsa agli armamenti nell’Indo-Pacifico, intensificando la competizione tra grandi potenze e ridefinendo gli equilibri di potere marittimo.
La persistenza del conflitto in Ucraina, sostenuto da una volontà di vittoria da parte della Russia, si è arricchita degli effetti dell’esercitazione Zapad 2025 che ha reso ancora più alta la tensione nell’Heartland Euro-Asiatico, spingendo la NATO a rafforzare il proprio fianco orientale e mettendo alla prova l’efficacia delle garanzie di sicurezza.
La politica estera di Trump, improntata a un “America First” ma con nuove sfumature, influenzerà sia la “Special Relationship” con il Regno Unito sia il ruolo degli Stati Uniti nelle alleanze globali, compresa la NATO, dove continua a chiedere maggiori contributi.
La crisi in paesi come le Filippine e il Sud Sudan evidenzia come la corruzione e la cattiva gestione possano innescare instabilità interne con ripercussioni regionali.
In generale, si osserva un’eclissi dell’Europa come attore geopolitico autonomo, con una dipendenza strategica dagli USA e una fragilità sul piano militare e politico, mentre nuove potenze emergenti assumono un ruolo sempre più centrale.

Conseguenze strategiche
L’avanzamento della Cina nel settore delle portaerei con catapulte elettromagnetiche rappresenta un cambio di paradigma nella sua capacità di proiezione di potenza marittima, sfidando il dominio navale statunitense nell’Indopacifico e spingendo alleati come il Giappone a rafforzare le proprie flotte con unità capaci di operare con aerei F-35B.
L’esercitazione russa Zapad 2025, con l’inclusione di tattiche multidominio e di difesa contro l’ipotesi di utilizzo di armi chimiche, mostra una strategia di deterrenza asimmetrica e di guerra ibrida che la NATO deve affrontare con un rafforzamento del fianco orientale e nuove capacità difensive. La decisione di Putin di estendere il trattato New START, pur essendo un segnale distensivo, rimanda la questione cruciale di un nuovo patto sul controllo degli armamenti che tenga conto anche dell’arsenale cinese, mantenendo l’ambiguità sulla stabilità nucleare globale.
L’Italia, con la vendita della Garibaldi e la promozione dell’IMEC, si riposiziona strategicamente nel Mediterraneo allargato, puntando su corridoi economici e diplomazia culturale per aumentare la propria influenza e sicurezza.
Le proteste nelle Filippine e la crisi in Sud Sudan mettono in luce la vulnerabilità di stati con governi deboli e corruzione endemica, situazioni che possono essere sfruttate da attori esterni o sfociare in conflitti interni.
L’offensiva dell’intelligence francese nell’Europa dell’Est è una risposta strategica alla “strategia Masala” russa, una tattica mista di guerra convenzionale, ibrida e pressione politica, che richiede una risposta coordinata e proattiva della NATO.
Infine, il dibattito sulle “garanzie di sicurezza” per l’Ucraina evidenzia la complessità di definire impegni di protezione in un contesto nucleare volatile, con un equilibrio delicato che la NATO cerca di mantenere evitando escalation.

Conseguenze economiche, tecnologiche, finanziarie ed energetiche
Sul fronte energetico, se da un lato il presidente Macron minimizza l’importanza delle importazioni russe di energia per l’Europa, dall’altro la dipendenza di alcuni paesi persiste, seppur con un impegno verso la diversificazione e le energie rinnovabili.
La Mauritania, con le sue nuove risorse di gas naturale, si posiziona come un attore energetico emergente nel Sahel, con potenziale impatto sugli equilibri regionali.
Economicamente, le prospettive di alta inflazione negli Stati Uniti per il 2025, aggravate da politiche fiscali espansive e tariffe doganali, suggeriscono un rallentamento economico nel 2026, con ripercussioni sui mercati globali. Il calo storico delle importazioni di container negli USA, attribuito alle tariffe protezionistiche e al rallentamento economico, indica una trasformazione delle catene di approvvigionamento e un impatto sui porti e sulle compagnie di navigazione.
L’indice Clarksea, a livelli record grazie al boom del mercato VLCC e alla domanda di petrolio (L’Indice ClarkSea è un indicatore che misura la performance economica del settore dello shipping, calcolato da Clarksons Research. Si tratta di una media ponderata degli utili giornalieri dei principali segmenti del settore navale, come petroliere, porta rinfuse e portacontainer, e funge da barometro chiave per la salute e la forza dell’industria marittima globale), sottolinea il ruolo cruciale del trasporto marittimo nella logistica energetica globale e anticipa tensioni sul mercato navale.
Tecnologicamente, il successo dei lanci con catapulta elettromagnetica dalla portaerei cinese Fujian dimostra un significativo salto qualitativo nella capacità militare cinese, con implicazioni per l’equilibrio tecnologico globale. Allo stesso modo, lo sviluppo del Future Air Dominance System (FADS) per le nuove unità di difesa aerea della Royal Navy, che integra sensori avanzati e AI, evidenzia una corsa all’innovazione militare tra le potenze.
La versione potenziata del drone Toloka XXL da parte dell’Ucraina è un esempio di come le nazioni più piccole cercano un vantaggio asimmetrico attraverso l’innovazione tecnologica in contesti di conflitto.
Infine, la crisi finanziaria dell’ONU e i sottofinanziamenti cronici riflettono una difficoltà strutturale nel sostenere il multilateralismo in un’epoca di crescenti sfide globali. Sempre all’ONU si è notato come l’occidente abbia perso autorità nel sistema multilaterale. Si nota infatti, che due terzi degli Stati all’ONU votano contro l’occidente, segnando un riassetto geopolitico globale. Servirebbe una nuova diplomazia per riprendere consenso e centralità, evitando isolamento e conflitto.

Conseguenze marittime
Gli eventi del 22 settembre 2025 delineano un quadro di crescenti tensioni e investimenti significativi nel dominio marittimo, con l’Indopacifico e il Mediterraneo come teatri operativi chiave. Il successo dei lanci con catapulta elettromagnetica dalla portaerei cinese Fujian segna un punto di svolta per la marina cinese, confermando la sua ascesa a potenza navale di classe mondiale. Questa capacità CATOBAR (Catapult Assisted Take-Off But Arrested Recovery) permette alla Cina di schierare velivoli più pesanti e avanzati, aumentando la sua proiezione di forza nell’Indopacifico e intensificando la competizione con gli Stati Uniti e i loro alleati.
In risposta, la Marina giapponese ha ridenominato la sua classe di portaerei Izumo, adattandole per operare con F-35B, rafforzando le proprie capacità difensive e offensive nella regione e sottolineando una strategia di deterrenza congiunta con gli USA.
L’esercitazione militare a Fort Drum dimostra come gli Stati Uniti e i loro alleati stiano sviluppando nuove tattiche per contrastare l’aggressione marittima cinese, integrando capacità terrestri e navali per limitare la proiezione di potere di Pechino.
Nell’oceano Atlantico, l’arrivo della fregata francese Amiral Ronarc’h rafforza la presenza navale di Parigi, con una nave multimissione progettata per scenari di crisi.
La vendita della portaerei italiana Garibaldi all’Indonesia non solo segna un cambiamento nella politica navale italiana ma rafforza anche la capacità dell’Indonesia di proiettare potere nell’Indopacifico, creando nuovi equilibri nell’area.
L’esercitazione NATO Dynamic Guard 2025 a guida italiana conferma il ruolo centrale dell’Italia nella sicurezza marittima euro-atlantica, migliorando l’interoperabilità e la risposta a minacce asimmetriche.
Infine, l’indice Clarksea a livelli record per i noli dei VLCC evidenzia il ruolo cruciale del trasporto marittimo per la logistica energetica globale, rendendo le rotte marittime un obiettivo strategico e potenziale fonte di tensione in scenari di crisi.

Conseguenze per l’Italia
In un Mediterraneo allargato sempre più strategico, l’Italia rafforza la sua posizione di “cerniera” tra Europa, Africa e Asia, puntando sulla diplomazia culturale come strumento di politica estera attraverso iniziative come la Fondazione Med-Or e il Maxxi Med. Questo approccio di soft power, basato sul dialogo e la conoscenza, mira a costruire stabilità e nuovi equilibri in una regione volatile.
Il progetto IMEC (India-Middle East-Europe Economic Corridor) offre all’Italia una posizione centrale per la proiezione geopolitica, con l’opportunità di rilanciare il commercio indo-mediterraneo e rafforzare le relazioni con Asia e Africa.
La cessione della storica portaerei Garibaldi all’Indonesia, pur segnando un cambiamento nella politica navale italiana, riflette un rinnovamento della flotta e una possibile concentrazione su assetti più moderni, mentre la nave continuerà a operare in un’area cruciale per la sicurezza marittima globale. Lo sciopero dei portuali di Genova, in segno di protesta contro Israele, evidenzia come le tensioni geopolitiche internazionali abbiano ripercussioni dirette anche sul territorio italiano, influenzando la logistica e il lavoro nei nodi strategici del commercio marittimo. La guida italiana dell’esercitazione NATO Dynamic Guard 2025 nel Mediterraneo rafforza la coesione e le capacità della NATO, consolidando il ruolo dell’Italia nella sicurezza marittima euro-atlantica.
Sul fronte politico interno, la Premier Giorgia Meloni ha sottolineato la gravità dell’aumento dell’antisemitismo e della violenza ideologica, richiamando a una lotta senza tregua contro l’odio, un tema con implicazioni anche nei teatri di crisi come Ucraina e Medio Oriente, che richiedono all’Italia una posizione chiara e una diplomazia attiva.
Infine, il dibattito sull’eclissi dell’Europa nel nuovo Risiko mondiale sottolinea la necessità per l’Italia di lavorare per una maggiore coesione e autonomia strategica dell’UE, evitando una marginalità politica ed economica.

Conclusioni
Il 22 settembre 2025 ha cristallizzato un quadro geopolitico di crescente complessità e instabilità, dove le dinamiche di potere si ridefiniscono rapidamente. L’emergere di nuove potenze, la persistenza di conflitti irrisolti e le crescenti tensioni tra blocchi di influenza mettono a dura prova l’efficacia del multilateralismo e la capacità della comunità internazionale di affrontare le sfide globali. La polarizzazione tra Occidente e “due terzi del mondo” evidenzia una profonda crisi di legittimità e fiducia nelle istituzioni esistenti.
Per i giorni successivi, i temi che avranno probabilmente ulteriori sviluppi e novità includono: la reazione di Israele e l’eventuale ulteriore inasprimento del conflitto a Gaza dopo i riconoscimenti dello stato palestinese; l’evolversi della situazione in Ucraina, in particolare riguardo all’uso di armi chimiche da parte russa e alla risposta della NATO; la continuazione della corsa agli armamenti nell’Indopacifico, con nuovi test da parte di Cina e Giappone; le dinamiche politiche interne negli Stati Uniti, in particolare l’influenza di Donald Trump e la possibile ascesa di figure come Erika Kirk, che potrebbero ridefinire il conservatorismo americano; e le conseguenze economiche globali derivanti dall’inflazione statunitense e dal calo delle importazioni di container.
È fondamentale monitorare questi sviluppi, poiché ciascuno di essi ha il potenziale per alterare ulteriormente gli equilibri geopolitici, strategici, economici e sociali a livello globale e regionale


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