30-05-25 Dal mondo
30 Maggio 2025 2025-05-30 8:1030-05-25 Dal mondo
Mar Rosso – Medio Oriente
—‘Make Syria Great Again’: l’ascesa di Trump e dei Paesi del Golfo in Siria
—Siria. UE e USA tolgono le sanzioni: le imprese turche alla finestra
–🇬🇧Israel’s Iron Beam Laser Is Blasting Hezbollah Drones Out of the Sky
–🇬🇧Drone Attacks on Port Sudan Jeopardize Plan for Russian Red Sea Naval Base
Geopolitica
—L’escalation di attacchi russi agli obiettivi industriali ucraini
—Elon Musk lascia la guida di Doge dopo aver rotto con Rubio e la cerchia di Trump
—USA. L’opposizione armena punta sulla destra cristiana per influenzare Trump
—Anche con il cessate il fuoco, la Libia fa paura
—L’Italia e l’Asia centrale intensificano le loro relazioni
—Speculazioni sulla Via della Seta
—Dal genocidio al rifugio in Libano: gli armeni libanesi
–🇬🇧The great fade out: Neocon influencers rage as they diminish
–🇬🇧Australia-South Korea: The case for a new maritime focus
Geoeconomia
—La UE apre all’industria turca. La Grecia protesta ma anche l’Italia dovrebbe preoccuparsi
–🇬🇧NATO strengthens cooperation with industry to protect critical undersea infrastructure
–🇬🇧How American LNG Serves Europe and Disrupts Russia
–🇬🇧Taiwan’s Energy Missteps Are a Growing Liability for U.S. Strategy
–🇬🇧Global Fishing Vessel Tracking: Why the U.S. should lead with AIS
Difesa
—Esercitazioni navali congiunte UE-India: l’Italia partecipa con la fregata Antonio Marceglia
—La Guardia Costiera produce valore per 1,42 miliardi
–🇬🇧Women in the Ranks, But not in the Clear
–🇬🇧Every Commander a Wargamer: Reforming Wargaming Education for the Fleet
–🇬🇧Free Market Involvement in AI Is the Key to the US Military’s Future Success
–🇬🇧HMS Dragon monitors Russian vessel off north west coast of Scotland
–🇬🇧Report to Congress on Russian Military Performance
Sintesi Geopolitica e Geoeconomica di quanto accaduto il 29 maggio
Il 29 maggio 2025 si manifesta come una giornata di vibrante intensità geopolitica e geoeconomica, caratterizzata da un pericoloso stallo negoziale sul fronte iraniano che minaccia di deflagrare, da una fragile speranza di tregua nel martoriato scenario di Gaza, e da una continua, seppur a tratti sotterranea, ricalibrazione delle alleanze e delle strategie di potenza su scala globale.
Eventi Clou della Giornata
Due dinamiche parallele, ma interconnesse, catalizzano l’attenzione globale:
- Stallo Nucleare Iraniano e Escalation Tecnologica nel Levante. I negoziati tra Stati Uniti e Iran sul programma nucleare di Teheran, mediati dall’Oman, permangono in una fase critica di stallo dopo cinque round. Il nodo cruciale resta la questione dell’arricchimento dell’uranio. Fonti d’intelligence statunitensi segnalano con preoccupazione i preparativi israeliani per un potenziale, significativo attacco preventivo contro gli impianti nucleari iraniani qualora la via diplomatica fallisse definitivamente. Questo scenario è acuito dal dispiegamento operativo del sistema laser israeliano “Iron Beam”, utilizzato con successo contro i droni lanciati da Hezbollah. Tale sviluppo tecnologico non solo rappresenta un salto qualitativo nella capacità di difesa israeliana, ma acuisce ulteriormente le tensioni con l’Iran e i suoi proxy regionali. Washington, pur affermando di cercare un “buon accordo” per evitare il collasso totale dei colloqui, si trova a navigare la complessa equazione tra le proprie ambizioni diplomatiche, le pressioni interne (con frange neocon fortemente contrarie a concessioni all’Iran) e il rischio di un’azione militare unilaterale del suo principale alleato mediorientale. Teheran, dal canto suo, appare indebolita nella sua capacità di proiezione regionale, soprattutto nella Siria post-Assad.
- Fragile Spiraglio per Gaza. In un contesto di catastrofe umanitaria conclamata (oltre 54.000 vittime stimate e un collasso degli aiuti descritto non come un caso ma come una “strategia”), emerge una tenue speranza. Il Primo Ministro israeliano Netanyahu avrebbe comunicato alle famiglie degli ostaggi l’accettazione di una proposta di cessate il fuoco avanzata dall’inviato statunitense. Sebbene la cautela sia massima, questo segnale, se confermato e implementato, rappresenterebbe il più concreto passo verso una de-escalation da mesi. Questa mossa diplomatica si inserisce in un quadro di crescente pressione internazionale, evidenziata anche dalla decisione dell’Unione Europea di avviare una revisione dell’accordo di associazione con Israele, vincolandola al rispetto dei diritti umani, e dalla programmazione di una conferenza ONU a giugno sulla soluzione a due Stati. L’Italia, nel frattempo, ha offerto accoglienza a bambini palestinesi feriti.
Contesto Statunitense: Turbolenze Interne con Ripercussioni Globali
• Stop ai Dazi Trumpiani e Ricorso. La corte federale per il commercio internazionale ha annullato i dazi generalizzati imposti dal Presidente Trump (“Liberation Day tariffs”), definendoli un superamento dei poteri presidenziali. L’immediato annuncio di ricorso da parte della Casa Bianca segnala una battaglia legale e politica che manterrà alta l’incertezza sui mercati globali, nonostante un iniziale rally positivo.
• Dimissioni di Elon Musk. L’uscita di Elon Musk dalla guida del Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE), motivata dalla “delusione” per una legge di bilancio che aumenterebbe il deficit e da frizioni con figure chiave come il Senatore Rubio, solleva interrogativi sulla futura politica di spesa e di efficienza dell’amministrazione USA.
• Riforme al Pentagono. Il Segretario alla Difesa Peter Hegseth ha avviato una revisione degli standard di idoneità fisica militare, puntando a criteri neutrali rispetto al genere per i ruoli di combattimento, e ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento del libero mercato nello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale per la difesa.
Geo-strategia e Conflittualità Globale
• Guerra in Ucraina. Il conflitto non accenna a diminuire di intensità. La Germania ha siglato un patto da 5 miliardi di euro per aiutare Kiev a produrre missili a lungo raggio e rafforzare le sinergie industriali, segnalando un’escalation nel supporto europeo. La NATO, parallelamente, valuta di richiedere a Berlino un incremento di 40.000 truppe per la difesa dell’Alleanza. La Russia continua i suoi attacchi contro obiettivi industriali e infrastrutturali ucraini, inclusi attacchi informatici contro i media, e delinea le sue condizioni di pace (nessun allargamento NATO a Est), mentre il Cremlino promuove internamente ideologie nazionaliste per consolidare il sostegno bellico. Emergono anche analisi sulla performance militare russa (oggetto di un report al Congresso USA) e segnalazioni di manovre russe volte a sfruttare vulnerabilità socio-politiche in Lettonia per minare le difese baltiche della NATO. La vigilanza dell’Alleanza Atlantica resta alta, con unità navali come la HMS Dragon britannica che monitorano movimenti di navi da guerra russe al largo della Scozia. L’intelligence di Mosca, inoltre, accusa la Serbia di fornire munizioni all’Ucraina.
• Vicino Oriente (oltre Iran/Israele/Gaza). La Siria post-Assad diventa un’arena di riposizionamento per diverse potenze. Con la revoca delle sanzioni USA ed UE, attori come Turchia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e lo stesso Azerbaijan (supportati dagli USA) guardano con interesse alle opportunità di investimento e influenza, sotto lo slogan evocativo “Make Syria Great Again”, mentre l’influenza iraniana appare in declino. Israele ha condotto un bombardamento sull’aeroporto di Sanaa in Yemen, interpretato come un messaggio diretto all’Iran.
• Africa. Il continente è attraversato da molteplici crisi. I piani russi per una base navale a Port Sudan sono messi a repentaglio da attacchi di droni, dietro i quali si sospetta il coinvolgimento di Emirati Arabi Uniti e Cina, desiderosi di limitare l’espansione navale di Mosca nel Mar Rosso. Questo si aggiunge alle sanzioni USA contro l’esercito sudanese per l’impiego di armi chimiche. Persistono tensioni in Libia nonostante un formale cessate il fuoco, mentre la Nigeria affronta attacchi mortali nella Middle Belt. La Tunisia è scossa da turbolenze nel mercato del lavoro a seguito di una riforma che abolisce il subappalto. L’Algeria si appresta a ricevere i primi caccia russi di quinta generazione Su-57. Si segnalano anche legami emergenti tra i ribelli Houthi yemeniti e il gruppo terroristico Al-Shabaab nel Corno d’Africa.
• Altre Aree di Crisi. Ad Haiti, la profonda crisi interna ha portato all’ingaggio di mercenari americani. In Kashmir, un attacco di militanti pakistani ha preso di mira dei visitatori. In Venezuela, elezioni definite “farsa” dall’opposizione consolidano il regime di Maduro, con possibili ripercussioni sulla disputa territoriale con la Guyana. Nel Pacifico, a Fiji, si registra un preoccupante aumento del narcotraffico e della corruzione istituzionale correlata.
Geo-economia, Industria, Mercati e Marittimità
• Economia USA e Commercio Globale. Oltre all’impatto dei dazi, l’economia statunitense affronta la questione del debito a breve termine e una significativa penuria di manodopera nel settore edile (430.000 lavoratori necessari) che minaccia la competitività. Le politiche sui visti per studenti internazionali sono criticate per il loro impatto negativo su un flusso che apporta miliardi all’economia. Le dinamiche commerciali USA-Cina vedono un accordo preliminare sui dazi, ma la competizione strategica rimane il fattore dominante, con implicazioni per i paesi del Golfo e influenzando anche scenari politici interni di alleati, come le elezioni anticipate in Corea del Sud.
• Attori Economici Globali. La Cina prosegue i suoi investimenti strategici per la diversificazione economica, con un focus crescente sul Medio Oriente, mentre la sua Belt and Road Initiative continua a generare un debito record (22 miliardi di dollari nel 2025) per i paesi più poveri. Le restrizioni cinesi sulle esportazioni di magneti di terre rare minacciano di bloccare la produzione automobilistica indiana. L’Italia mostra un andamento positivo del commercio estero extra-UE. Nel settore automotive, Toyota intensifica la sfida a Tesla e ai produttori cinesi sul fronte del software e della guida autonoma.
• Energia e Difesa. Il Gas Naturale Liquefatto (GNL) americano continua a essere fondamentale per la sicurezza energetica europea nel processo di diversificazione dalla Russia. La politica energetica di Taiwan è considerata una potenziale vulnerabilità per la strategia USA nella regione. L’industria della difesa europea è in fermento: l’UE valuta un’apertura alla Turchia, mossa che suscita preoccupazioni in Grecia e Italia per gli equilibri strategici ed economici. Al salone MILEX 2025 di Minsk vengono presentati droni Lancet da esportazione e munizioni anti-drone.
• Dominio Marittimo e Sicurezza. Gli Stati Uniti spingono per una leadership globale nell’adozione del tracciamento tramite Sistema di Identificazione Automatica (AIS) per i pescherecci, al fine di contrastare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (IUUF). Significative le esercitazioni navali congiunte UE-India nell’Oceano Indiano, cui l’Italia partecipa con la fregata Marceglia, a testimonianza del crescente focus strategico sull’Indo-Pacifico. La Guardia Costiera italiana, inoltre, genera un valore economico stimato in 14.2 miliardi di euro. EUROMARFOR, la forza marittima europea multinazionale, attualmente sotto comando italiano, celebra trent’anni di cooperazione al servizio della stabilità marittima.
• Tecnologia e Sicurezza. L’Oregon diventa il secondo stato USA a vietare la vendita di dati di geolocalizzazione precisa. Si evidenzia la crescente minaccia dei computer quantistici alla crittografia e si registrano attacchi informatici a piattaforme di finanza decentralizzata (DeFi) e l’uso di falsi generatori video basati su IA per diffondere malware.
Geopolitica e Relazioni Internazionali
• Stati Uniti e Alleanze. L’amministrazione Trump 2.0, attraverso il Segretario Hegseth, cerca di rassicurare gli alleati asiatici al Dialogo Shangri-La sulla strategia Indo-Pacifica, nonostante una percezione di scarsa coerenza. Washington cerca di rafforzare la sua influenza nel Golfo, assicurandosi (secondo alcune fonti) 2 trilioni di dollari di investimenti. Le relazioni con il Canada rimangono complesse, tra le spinte separatiste dell’Alberta, la proposta di Trump per l’inclusione nel sistema “Gold Dome” (gratis in caso di annessione, o a pagamento), e il calo del turismo canadese verso gli USA.
• Europa e Vicinato. L’Unione Europea naviga complesse dinamiche, dalla gestione dei rapporti con Israele e Turchia al rafforzamento della cooperazione con i Balcani Occidentali (promossa attivamente dall’Italia) e con l’India. La Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, riceve il Premio Carlo Magno, non senza polemiche. L’Italia intensifica le sue relazioni con l’Asia Centrale, come dimostra la visita della Premier Meloni in Uzbekistan. In Portogallo si osserva un’ascesa della destra e una crisi dei socialisti.
• Russia e la sua Sfera d’Influenza. Mosca persegue una strategia di influenza e, a tratti, destabilizzazione ai confini NATO (Baltico) e cerca di consolidare la sua presenza militare ed economica in Africa (Sudan), scontrandosi con altri attori regionali. Il Marocco partecipa a un importante incontro sulla sicurezza in Russia, mentre l’opposizione armena negli USA cerca di influenzare l’amministrazione Trump attraverso la destra cristiana.
• Dinamiche Regionali. Le potenze del Golfo Persico giocano un ruolo sempre più assertivo, come hub di iniziative regionali trasformative (energia, tecnologia, IA) e come mediatori (Oman nei colloqui USA-Iran). L’Australia e la Corea del Sud puntano a rafforzare l’interoperabilità navale. L’ASEAN mostra limiti nella gestione delle crisi regionali (Myanmar, Mar Cinese Meridionale). La Francia cerca di consolidare legami di difesa con l’Indonesia. ECOWAS, l’organizzazione degli stati dell’Africa occidentale, celebra 50 anni affrontando sfide strutturali come terrorismo e povertà.
Analisi Sintetica dei Teatri Operativi
• Mediterraneo Allargato. Rimane l’epicentro di tensioni multiple: lo stallo Iran-Israele con la minaccia di un conflitto aperto, la crisi umanitaria e la fragile speranza di tregua a Gaza, la Siria come laboratorio di nuove influenze (USA, Golfo, Turchia, Azerbaijan vs. Iran), l’instabilità persistente in Libia, le turbolenze in Tunisia, l’attività degli Houthi e di Al-Shabaab nel Mar Rosso, la competizione per basi navali in Sudan, la crescente assertività dell’Algeria (armamenti russi), e le implicazioni dell’apertura dell’industria della difesa UE alla Turchia.
• Heartland Euro-asiatico. Dominato dalla guerra in Ucraina e dalle sue ripercussioni sulla sicurezza europea. La Russia adatta la sua strategia militare e cerca di mantenere la sua influenza, mentre la Cina espande la sua presenza economica (BRI, investimenti). L’Asia Centrale diventa un’area di crescente interesse per attori europei come l’Italia.
• Teatro Operativo Boreale-Artico. Caratterizzato dalla vigilanza NATO sulle attività navali e strategiche russe. Il GNL statunitense gioca un ruolo chiave per la sicurezza energetica europea. Il Canada è al centro di complesse dinamiche interne (Alberta) e di politica estera (rapporti con USA ed Europa). Il Pentagono si adatta alle sfide future con riforme interne.
• Teatro Operativo Australe-Antartico. Il consolidamento autoritario in Venezuela, la cooperazione marittima tra Australia e potenze alleate (Corea del Sud), e i problemi di narcotraffico e instabilità in alcune aree del Pacifico meridionale e dell’Africa sub-equatoriale (ECOWAS, Nigeria) sono i tratti salienti.
• Indopacifico. Teatro di intensa competizione strategica USA-Cina. Forte focus sulla sicurezza marittima (esercitazioni UE-India, iniziativa USA sull’AIS). La vulnerabilità energetica di Taiwan, le sfide economiche dell’Indonesia, e le alleanze di sicurezza (Australia-ROK, Francia-Indonesia) sono elementi chiave.
Conclusioni e Possibili Sviluppi: Un Orizzonte Incerto
Il 29 maggio 2025 dipinge un quadro globale di accresciuta complessità e interconnessione, dove la tecnologia militare (laser, droni, IA, cyber) gioca un ruolo sempre più determinante e le alleanze si rimodellano fluidamente in funzione di nuove minacce e opportunità emergenti. La stabilità marittima globale è messa a dura prova, e la capacità delle istituzioni internazionali di gestire le crisi appare limitata.
Sviluppi da monitorare nei prossimi giorni e settimane:
- Negoziati USA-Iran e Reazione Israeliana. L’evoluzione dei colloqui sul nucleare iraniano è cruciale. Un fallimento definitivo potrebbe innescare un’azione militare israeliana, con conseguenze regionali e globali imprevedibili.
- Tenuta della Tregua a Gaza. L’effettiva implementazione di un cessate il fuoco e l’accesso umanitario saranno il vero banco di prova. Qualsiasi passo falso potrebbe riaccendere il conflitto su vasta scala.
- Dinamiche del Conflitto Ucraino. L’impatto delle nuove forniture di armi a lungo raggio a Kiev e l’analisi statunitense sulla performance militare russa influenzeranno le future strategie di supporto occidentale e la postura della NATO.
- Politiche Economiche USA. L’esito del ricorso sui dazi e le future mosse dell’amministrazione Trump sulla spesa e sul debito avranno un impatto diretto sui mercati globali e sulle relazioni commerciali.
- Industria della Difesa UE-Turchia. Le decisioni finali sull’integrazione dell’industria turca nei programmi di difesa europei avranno un impatto significativo sugli equilibri strategici ed economici nel Mediterraneo e oltre.
- Iniziativa USA sul Tracciamento dei Pescherecci (AIS). Potrebbe portare a un importante accordo internazionale per la sostenibilità ittica o, al contrario, generare nuove frizioni sulla governance marittima.
- Situazione Politica Canadese. Le mosse del Primo Ministro Carney per gestire le richieste dell’Alberta e le complesse relazioni con l’amministrazione Trump saranno determinanti per la stabilità interna del Canada.
- Stabilità nel Baltico e Attività Russe. Le manovre russe per sfruttare le vulnerabilità nei paesi baltici potrebbero portare a un’escalation accidentale o intenzionale con la NATO.
- Ricostruzione e Influenza in Siria. La competizione tra attori regionali e globali per guidare la ricostruzione siriana definirà i futuri equilibri di potere nel Levante.
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