11-07-25 Dal mondo
11 Luglio 2025 2025-07-11 7:1911-07-25 Dal mondo
Geopolitica
—Da Roma a Kiev: obiettivo ricostruzione
—Da Roma si costruisce una nuova Ucraina. Gli scenari secondo l’amb. Checchia
—Droni, supply chain e know-how. La difesa ucraina è il futuro dell’Europa e non solo
—Mosca studia l’attacco israeliano all’Iran
—La Polonia e la rincorsa al primato strategico europeo
—Serbia: grandezza e miseria di una protesta
–🇬🇧Houthis sunk two merchant ships in Red Sea in a week
–🇬🇧Turkey Navigates an Escalating Israel–Iran Rivalry
–🇬🇧Genocide Memory and Justice at Srebrenica
Geoeconomia – Tecnologia
—Tra FED e BCE. L’incertezza che “detta la linea” a Powell e Lagarde
—Terre rare e geopolitica: l’accordo USA-Ucraina che sfida la Cina
—Turchia. Colloqui con il Pakistan per la cooperazione nei settori della difesa e dell’energia
—Il Gnl americano spinge l’Italia al centro della sicurezza energetica europea
—Stretta USA sui terreni agricoli. Nel mirino Cina, Russia e Iran
–🇬🇧Iran Conflict: Four Lessons Learned for the Oil Market
–🇬🇧The Battle for Display Dominance
–🇬🇧Singapore Straits Piracy Surges: Critical Trade Route Faces 50% Increase in Maritime Crime
Difesa
–🇬🇧UK and France agree to coordinate nuclear deterrents in landmark pact
–🇬🇧How to Deepen US-India Maritime Cooperation
–🇬🇧The Next Pearl Harbor: The Threat of Modern Drones to America’s Pier Side Fleet
–🇬🇧Report to Congress on SSN(X) Next Generation Submarine Program
–🇬🇧The Pentagon spent $4 trillion over 5 years. Contractors got 54% of it
–🇬🇧Should the US Let Turkey Back Into the F-35 Program?
–🇬🇧Raytheon demonstrates autonomous capabilities of its Barracuda mine neutralizer
Scenari Geopolitici
La giornata del 10 luglio 2025 si delinea come un momento di intensa riconfigurazione strategica e di crescente frammentazione dell’ordine globale. Le dinamiche osservate mostrano un mondo in cui le alleanze tradizionali si rimodulano di fronte a nuove minacce e le tensioni regionali rischiano di innescare crisi su scala più vasta. La competizione tra grandi potenze, in particolare tra Stati Uniti e Cina, si combatte su più fronti: militare, tecnologico, economico e diplomatico. Parallelamente, l’instabilità in teatri chiave come il Medio Oriente e l’Europa orientale continua a minacciare la sicurezza e il commercio internazionali, mentre attori di medie dimensioni e nuove tecnologie (come i droni) acquisiscono un peso strategico sempre maggiore.
Evento clou della giornata
L’accordo storico tra Regno Unito e Francia sulla deterrenza nucleare emerge come l’evento più significativo. In un’iniziativa senza precedenti, le due uniche potenze nucleari europee hanno concordato di coordinare le loro forze strategiche e di estendere un “ombrello nucleare” agli alleati continentali che affrontano una “minaccia estrema”. Questa mossa, maturata nel contesto della guerra in Ucraina e dell’incertezza sull’impegno a lungo termine degli Stati Uniti nella NATO, segna un passo decisivo verso la costruzione di una difesa comune europea e ridefinisce gli equilibri di sicurezza del continente.
Geo-strategia e conflittualità
Il panorama strategico globale è segnato da un’escalation di minacce e da un riposizionamento delle forze militari. Nel Mar Rosso, i ribelli Houthi hanno ripreso con violenza i loro attacchi, affondando due navi mercantili e causando vittime, segnalando una rinnovata minaccia alle rotte di navigazione globali. La tensione tra potenze si è manifestata anche con l’accusa tedesca alla Cina di aver puntato un laser contro un aereo da ricognizione, incidente negato da Pechino ma che acuisce le preoccupazioni sulla sicurezza delle missioni internazionali.
Per contrastare l’assertività cinese, gli Stati Uniti hanno ampliato la loro presenza militare ottenendo l’accesso a quattro nuove basi nelle Filippine. Parallelamente, la US Navy accelera sulla modernizzazione della flotta con i programmi per il sottomarino d’attacco di nuova generazione SSN(X), previsto per il 2040, e il caccia di sesta generazione F/A-XX, entrambi progettati per mantenere la superiorità tecnologica su avversari di pari livello. La crescente minaccia dei droni è un tema centrale, con il rischio di un “nuovo Pearl Harbor” contro le flotte in porto e lo sviluppo di contromisure come il neutralizzatore di mine autonomo Barracuda di Raytheon.
In Europa, la difesa collettiva si rafforza con il dispiegamento di caccia F-35 olandesi e norvegesi in Polonia per proteggere le forniture di armi all’Ucraina. La Polonia stessa si sta affermando come il nuovo fulcro strategico ed economico del continente, con una spesa per la difesa che sfiora il 20% del bilancio e una chiara leadership politica pro-europea.
Geo-economia, industria, mercati e marittimità
Le tensioni geopolitiche si riverberano pesantemente sull’economia globale. Gli attacchi Houthi nel Mar Rosso hanno causato un’impennata dei premi assicurativi per il rischio di guerra, che hanno raggiunto l’1% del valore delle navi, costringendo molte compagnie a circumnavigare l’Africa con un conseguente aumento dei costi di trasporto. Aumenta anche la pirateria, con un incremento dell’83% degli attacchi in Asia nel primo semestre 2025, concentrati soprattutto nello Stretto di Singapore.
La competizione economica tra USA e Cina si inasprisce, con l’amministrazione Trump che vieta la vendita di terreni agricoli a entità cinesi per proteggere la sicurezza alimentare e tecnologica nazionale. In un’ottica di diversificazione delle catene di approvvigionamento, spicca l’accordo strategico tra USA e Ucraina per lo sfruttamento delle terre rare, mossa che mira a ridurre la dipendenza occidentale dalla Cina.
L’Europa, dal canto suo, cerca di garantire la propria sicurezza energetica attraverso il Gas Naturale Liquefatto (GNL) americano, pur tra dubbi sulla sostenibilità a lungo termine. Sul fronte industriale, l’Italia si conferma leader mondiale nell’export di unità da diporto, ma esprime preoccupazione per le tensioni internazionali e i dazi. Infine, la decisione di autorizzare navi portacontainer cinesi a percorrere regolarmente la Rotta del Mare del Nord russa apre nuove prospettive logistiche tra Asia ed Europa, evidenziando la crescente cooperazione tra Mosca e Pechino.
Geopolitica e relazioni internazionali
Il quadro diplomatico è dominato dall’incertezza legata a un possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca qualora vinca le elezioni del 2028. Ciò spinge gli alleati a prepararsi a scenari di maggiore instabilità. Le relazioni transatlantiche sono al centro di numerose dinamiche: mentre da un lato si valuta il reinserimento della Turchia nel programma F-35, dall’altro l’amministrazione Trump impone dazi al Brasile per ragioni apparentemente politiche e sanziona la Relatrice Speciale ONU Francesca Albanese per le sue denunce sui crimini a Gaza, un’azione vista da alcuni come un attacco allo stato di diritto internazionale.
L’Italia si ritaglia un ruolo di primo piano nella ricostruzione dell’Ucraina, ospitando una conferenza internazionale a Roma che ha mobilitato 10 miliardi di euro in accordi. La Russia, nel frattempo, cerca di sfruttare ogni vuoto di potere in Europa per espandere la sua influenza, come dimostrano le sue manovre in Moldova. La morte sospetta dell’ex ministro russo Roman Starovoit, ufficialmente un suicidio ma da molti ritenuto un’epurazione, getta ombre sulla stabilità interna del Cremlino.
Analisi per Teatro Operativo
• Mediterraneo Allargato. Quest’area è un crogiolo di crisi interconnesse. Gli attacchi Houthi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden destabilizzano il commercio globale. Le tensioni tra Israele e Iran rimangono altissime, con la Turchia che tenta una difficile mediazione. L’instabilità in Libia vede un nuovo piano americano che mira a escludere l’UE, mentre il Libano propone un disarmo di Hezbollah. La cooperazione navale tra Spagna e Arabia Saudita e gli aiuti sauditi alla Somalia mostrano l’attivismo delle potenze del Golfo.
• Heartland euro-asiatico. La guerra in Ucraina ha trasformato il paese nel “cuore della difesa europea”, catalizzando la cooperazione militare occidentale e gli sforzi di ricostruzione. La Russia, pur mostrando segni di fragilità interna, continua la sua politica assertiva verso l’Europa e rafforza i legami con la Cina, come dimostra l’apertura della rotta artica. Il Kazakistan prosegue la sua politica estera multivettoriale per bilanciare le influenze delle grandi potenze.
• Teatro operativo Boreale-Artico. L’apertura della Rotta del Mare del Nord al trasporto container cinese segna un punto di svolta strategico. Questa via d’acqua, resa più accessibile dal cambiamento climatico, riduce i tempi di navigazione tra Asia ed Europa e rafforza l’asse sino-russo, creando una nuova arena di competizione geoeconomica.
• Teatro operativo Australe-Antartico. L’America Latina è influenzata dalle politiche statunitensi, con l’imposizione di dazi punitivi al Brasile da parte di Trump. In Colombia, la crescita dei gruppi armati sfida il processo di pace del presidente Petro. In Africa, la violenza nelle proteste in Kenya suscita la profonda preoccupazione dell’ONU, mentre la competizione USA-Cina per l’influenza sul continente prosegue.
• Indopacifico. È il teatro principale della competizione tra Stati Uniti e Cina. L’espansione della presenza militare americana nelle Filippine, lo sviluppo di armamenti avanzati (SSN(X), F/A-XX) e il rafforzamento della cooperazione marittima con l’India sono risposte dirette all’ascesa di Pechino. L’aumento della pirateria nello Stretto di Singapore e le dispute tecnologiche (display, terre rare) completano un quadro di alta tensione.
Conclusioni e possibili sviluppi
Il 10 luglio 2025 fotografa un mondo in bilico, caratterizzato dalla frammentazione dell’ordine liberale e da una competizione strategica pervasiva. Le istituzioni internazionali, come l’ONU, vedono la loro autorità erosa dalle azioni unilaterali delle grandi potenze.
I temi con maggiori probabilità di sviluppo nei prossimi giorni sono:
- Escalation nel Mar Rosso e in Medio Oriente. La ripresa degli attacchi Houthi e l’instabilità tra Israele, Iran e Libano potrebbero portare a un’ulteriore militarizzazione della regione e a un’impennata dei prezzi dell’energia e delle merci. L’esito dei negoziati per Gaza, legati all’incontro Netanyahu-Trump, sarà decisivo.
- La risposta cinese nel Pacifico. L’aumento della presenza militare statunitense nelle Filippine e le alleanze rafforzate dagli USA provocheranno quasi certamente una reazione da parte di Pechino, aumentando il rischio di incidenti militari nel Mar Cinese Meridionale.
- L’evoluzione della Difesa Europea. L’accordo nucleare franco-britannico è solo l’inizio. Le prossime mosse per creare una struttura di difesa più integrata, specialmente sotto l’impulso della presidenza polacca dell’UE, definiranno il ruolo dell’Europa come attore strategico autonomo.
- La stabilità interna della Russia. La morte di Starovoit potrebbe essere il primo segnale di una lotta di potere interna al Cremlino. Qualsiasi segno di instabilità a Mosca avrebbe ripercussioni immediate e imprevedibili sulla guerra in Ucraina e sulla sicurezza globale.

