17-05-25 Dal mondo
17 Maggio 2025 2025-05-17 8:0617-05-25 Dal mondo
Mar Rosso – Medio Oriente
—Trump apre ad Al-Sharaa, dialogo USA-Siria tra realpolitik e rischi di instabilità regionale
—Israele ‘Stato genocida’: Sanchez e la Spagna non fanno sconti
–🇬🇧‘Zero enrichment’ fantasies will lead us to war
–🇬🇧The Houthis Almost Shot Down an F-35—and Washington Is Panicked
Geopolitica
—La lunga marcia verso la pace: Russia e Ucraina, via al negoziato
—Ucraina. Colloqui di Istanbul: scambio di prigionieri e impegno a proseguire i negoziati
—Ucraina-Russia, una pace che non s’ha da fare? L’opinione di Guandalini
—Un terremoto in Romania? La possibile vittoria di George Simion preoccupa la UE
—Armenia e Azerbaijan: tregua fragile, diplomazia energetica e sfide geopolitiche
—L’annuncio (si spera prematuro) del tramonto del diritto internazionale
–🇬🇧The Montreux Paradox: How a Ukraine Ceasefire Could Set the Stage for Escalation in the Black Sea
–🇬🇧Hungary Reaches for Greater Power Across Europe
–🇬🇧Polish elections: One place where the war isn’t splitting voters
–🇬🇧South Korea’s Political Crisis
Geoeconomia – Tecnologia
—La geopolitica dei pagamenti digitali: una nuova frontiera del potere globale
—Il Messico fa causa a Google. Tutta colpa di Trump
–🇬🇧Deep-Sea Mining Risks Are Growing Faster than Regulations
–🇬🇧Watt’s Happening: Toni’s Weekly Energy Highlights (5/16/2025)
Difesa
—Cinque Paesi, una visione. Il vertice dell’E5 rilancia la difesa europea e il dialogo transatlantico
—Spazio, innovazione e difesa: voci dalla seconda edizione della AeroSpace Power Conference
—Il nuovo militarismo della Germania
–🇬🇧The Royal Navy Just Got Its New “First Sea Lord”—and There’s Something Different About Him
–🇬🇧How to help the US Navy as it helps us: build a joint submarine facility
Sintesi Geopolitica e Geoeconomica di quanto accaduto il 16 maggio
Focus della Giornata. I riflettori sono puntati su Istanbul, dove delegazioni russe e ucraine hanno compiuto un passo significativo: l’accordo per il più grande scambio di prigionieri dall’inizio del conflitto (mille soldati per parte) e l’impegno a proseguire il processo diplomatico. Sebbene la pace sia lontana, questo segnale riaccende la fiamma della negoziazione, con la Turchia a fare da cruciale mediatore.
- Geo-strategia e Guerre. Il confronto militare e strategico rimane acceso su più fronti. Le tensioni nel Baltico vedono l’Estonia confermare un’incursione aerea russa legata al tentativo estone di fermare una nave sospettata di violare le sanzioni. Nell’Indopacifico, un presunto episodio bellico tra Pakistan e India – con l’abbattimento di caccia indiani Rafale da parte di J-10C cinesi pakistani – segna un’escalation qualitativa e tecnologica, evidenziando la crescente assertività militare cinese e l’instabilità regionale. Nel Mediterraneo Allargato, la situazione a Gaza resta drammatica, con denunce di altissimi costi umanitari e accuse di “genocidio” da parte della Spagna contro Israele. Parallelamente, gli USA tentano un clamoroso riavvicinamento alla nuova Siria con un incontro a Riad tra il Presidente Trump e Ahmed al-Sharaa, e con la revoca delle sanzioni al precedente regime di Assad. Tale mossa potrebbe ridisegnare gli equilibri mediorientali, ma forti rischi di instabilità permangono. In Africa, l’Uganda è accusata da Human Rights Watch di violare l’embargo ONU sulle armi in Sud Sudan. La Cina ribadisce la volontà di ampliare la collaborazione militare con la Russia, consolidando un asse che preoccupa l’Occidente. Preoccupa anche l’incremento generalizzato delle spese militari in Europa, spinte da USA e NATO.
- Geo-economia, Industria e Mercati. La guerra commerciale USA-Cina prosegue, con il rischio che l’Europa diventi terreno di “dumping” per merci cinesi a basso costo. Tuttavia, una tregua di 90 giorni sui dazi ha scatenato una corsa alle spedizioni dal Pacifico, congestionando i porti cinesi. Trump annuncia un’offerta indiana per un accordo commerciale a “zero tariffe”. Sul fronte energetico, la prospettiva di un accordo sul nucleare iraniano fa calare il prezzo del petrolio, con un potenziale modesto aumento dell’offerta globale. L’Italia registra un aumento dell’export (+3,2% in valore) nel primo trimestre 2025. La Cina rafforza l’asse tecnologico col Pakistan per blindare Internet e il cyberspazio. Segnali di difficoltà per il porto di Long Beach, che prevede un calo di traffico per il mese di maggio.
- Geopolitica per Teatri Operativi:
- Mediterraneo Allargato. Epicentro di crisi (Gaza, Libia instabile) e nuove diplomazie (USA-Siria, Italia attiva con il Piano Mattei in Africa Occidentale). La Turchia gioca un ruolo chiave (mediazione Ucraina-Russia). Il Marocco rafforza legami culturali con la Francia. La Spagna prende una dura posizione su Israele.
- Heartland Euro-asiatico. Dominato dal conflitto russo-ucraino e dai suoi negoziati a Istanbul. La Convenzione di Montreux resta cruciale per il Mar Nero. Si assiste al consolidamento dell’asse Cina-Russia e alle tensioni ai confini orientali della NATO (Estonia). Altissima tensione tra India e Pakistan con il presunto scontro aereo. L’asse Cina-Pakistan si rafforza anche sul piano tecnologico-militare. Preoccupano le ingerenze all’interno degli stati UE (denunciate dall’Ungheria come orchestrate da Kiev per sabotare referendum) e le “guerre di spie”. Elezioni in Polonia e Romania monitorate attentamente dalla UE.
- Teatro Operativo Boreale-Artico. L’interesse di Trump per la Groenlandia riemerge, segnalando ambizioni strategiche USA in un’area sempre più contesa per risorse e rotte marittime artiche. La sicurezza degli asset spaziali NATO, cruciali per la regione, è fonte di preoccupazione.
- Teatro Operativo Australe-Antartico. L’Australia è attiva nel vicino Indopacifico (AUKUS) e affronta criticità interne nella risposta alle emergenze marittime.
- Indopacifico. Proseguono le dinamiche legate ad AUKUS (benefici economici e costruzione congiunta di infrastrutture sottomarine). Incertezza sull’ammissione di Timor-Est all’ASEAN.
- Conclusioni e Possibili Sviluppi. Il 16 maggio 2025 mostra un mondo in bilico. L’evento clou è centrato sui colloqui di Istanbul che sembra poter offrire un barlume di speranza, ma la sua sostenibilità è tutta da verificare e sarà il principale osservato speciale nei prossimi giorni. Altri fronti caldi che promettono sviluppi imminenti sono:
- Le relazioni USA-Siria. le conseguenze del disgelo trumpiano si vedranno presto negli equilibri regionali e nelle reazioni degli altri attori anche in considerazione della possibile tensione tra Israele e Turchia che proprio nella Siria vede terreno di confronto.
- Le tensioni India-Pakistan non sono ancora sopite e l’incidente aereo, se confermato e non contenuto, potrebbe innescare una nuova escalation pericolosa.
- La situazione a Gaza, dove la pressione internazionale e le accuse crescenti potrebbero portare a nuove iniziative diplomatiche o, al contrario, a un ulteriore isolamento di Israele.
- L’accordo sul nucleare iraniano. I negoziati restano un fattore critico per la stabilità mediorientale e i mercati energetici.
- La guerra commerciale USA-Cina. La tregua è temporanea; le strategie a lungo termine delle due superpotenze continueranno a plasmare l’economia globale.
- Il lettore dovrà monitorare attentamente l’evolversi dei negoziati ucraini e le reazioni alle mosse audaci dell’amministrazione Trump in Medio Oriente e nell’Artico. La stabilità dell’Indopacifico per l’indipendenza dalla Cina di Taiwan e per le tensioni nel Mar Cinese meridionale.