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19-09-25 Dal mondo

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19-09-25 Dal mondo

L’Europa paga, l’America arma: il nuovo patto segreto per l’Ucraina

Gli effetti dei raid dei droni ucraini sulle raffinerie russe

Così la Germania si prepara allo scontro con la Russia

Business e alleanze. La visita di Trump a Londra è anche un affare europeo

L’impero ottomano in mezzo a noi

Così l’India osserva l’accordo militare tra Arabia Saudita e Pakistan

–🇬🇧Europe finally stands up to Israel — but only halfway

–🇬🇧What Happened to “the West”?

–🇬🇧Guidelines for Designing a Ceasefire in the Russia-Ukraine War

–🇬🇧Could NATO Impose a No-Fly Zone over Ukraine?

–🇬🇧China and Russia: Exploring Ties Between Two Authoritarian Powers

–🇬🇧Nepal’s generational revolt catches China and India in the middle

Ssi: l’intelligenza artificiale al centro del futuro della cantieristica

Asia-Europa, noli in caduta libera: Alphaliner ipotizza guerra tariffaria

La Thamesborg ancora incagliata nel Passaggio a Nord-Ovest

Cambiamento climatico, allarme ONU: “Risorse idriche a rischio”

–🇬🇧The ambitious SunCable project hinges on good neighbours and secure seas

Euromarfor: due anni di leadership italiana nel Mediterraneo

Guerra cognitiva e sovranità cognitiva

–🇬🇧Russian, Chinese Warships Increase Operations Near Japan

–🇬🇧Why Japanese Aircraft Are Deploying to NATO Bases

–🇬🇧Deepening industrial collaboration on next-generation Royal Navy submarine sonar systems

–🇬🇧Don’t Make a Submarine-Launched Cruise Missile a Priority

–🇬🇧JMSDF changes its largest ‘destroyer’ classification from ‘DDH’ to ‘CVM’

–🇬🇧Shanghai University’s uncrewed vessels support China’s maritime push

Le dinamiche emerse nella giornata di ieri spaziano da nuove alleanze militari a proteste giovanili, da innovazioni legislative sull’IA a manovre navali strategiche, delineando un quadro complesso e in costante mutamento.

Evento clou
L’evento clou della giornata è stata la firma di un patto di difesa reciproca tra l’Arabia Saudita e il Pakistan, una potenza nucleare. Questo accordo, giunto dopo anni di negoziati e non comunicato preventivamente a Washington, segna un’importante ridefinizione degli equilibri di sicurezza nel Golfo e un segnale di crescente scetticismo da parte degli Stati del Golfo riguardo all’affidabilità della protezione statunitense. L’intesa, che potenzialmente potrebbe estendere un “ombrello nucleare” pakistano a Riyadh, è un elemento di destabilizzazione regionale, osservato con particolare preoccupazione dall’India, e testimonia la ricerca di nuove autonomie strategiche in un Medio Oriente sempre più multipolare.

Sintesi dei fatti avvenuti il 18 settembre

  • Mediterraneo Allargato. In quest’area strategica, l’evento più rilevante è il patto di difesa tra Arabia Saudita e Pakistan, che altera gli equilibri di potere e sicurezza. L’India osserva con apprensione, percependo l’accordo come un deterrente indiretto e una sfida geopolitica. Nel Vicino Oriente, gli Stati Uniti sono invitati alla prudenza nei confronti dei cambiamenti di posizione di Al Sharaa, mentre il Libano rischia la sopravvivenza statale a causa dell’influenza di Hezbollah. In Siria, la regione di Suweida è un banco di prova per le dinamiche post-Assad e il ritorno dello Stato Islamico preoccupa. L’UE, nel frattempo, accelera il divieto di importazione di GNL russo, mirando a ridurre la dipendenza energetica. L’Italia, in questo contesto, ha guidato splendidamente per due anni Euromarfor, rafforzando la cooperazione nel Mediterraneo, grazie alla leadership dell’ammiraglio De Carolis. Un dibattito acceso riguarda le possibili sanzioni europee contro Israele, con pro e contro che bilanciano diritti umani e stabilità regionale. L’eredità dell’Impero Ottomano continua a modellare le tensioni e le alleanze attuali.
  • Heartland Euro-Asiatico. La cooperazione militare tra Russia e Cina si intensifica, con le loro navi da guerra che operano vicino alle acque territoriali giapponesi, segno di una crescente partnership strategica. L’alleanza è mossa da interessi comuni nel porsi come alternativa all’egemonia occidentale e ha implicazioni significative sulle crisi di Taiwan e Ucraina. La Cina, in un’escalation dello scontro tecnologico con gli USA, ha bloccato l’acquisto di chip per IA da Nvidia, accelerando lo sviluppo autonomo di semiconduttori. In Nepal, una “rivoluzione della Gen Z” causata da stagnazione economica e divieto dei social media ha portato alle dimissioni del primo ministro, con implicazioni sull’influenza cinese e indiana. I raid ucraini con droni sulle raffinerie russe stanno causando danni rilevanti, indicando un cambiamento tattico nel conflitto.
  • Teatro operativo Boreale-Artico. Il Passaggio a Nord-Ovest è stato scenario dell’incaglio del cargo MV Thamesborg, un incidente che evidenzia le complessità della navigazione artica e i rischi ambientali. Gli Stati Uniti continuano la loro strategia di rinnovamento della flotta navale, annunciando la messa in disarmo di unità obsolete per il 2026. L’UE accelera il divieto di importazione di GNL russo, decisione che avrà impatti sui mercati globali e sulla sicurezza energetica europea. La Germania sta pianificando forze di rapido intervento per i Paesi baltici contro la Russia. La Polonia e la Bielorussia, nonostante le tensioni politiche, condividono informazioni militari per gestire rischi comuni. La Polonia, con il programma missilistico Wyryki Wola, rischia di esacerbare le tensioni regionali, mentre inaugura una nuova era nucleare con i primi reattori modulari europei, mirando a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Tre arresti nel Regno Unito per presunto spionaggio a favore della Russia sottolineano l’intensificarsi delle attività di intelligence. Il Giappone, per la prima volta, schiera jet da combattimento in basi NATO, rafforzando la cooperazione transatlantica.
  • Teatro operativo Australe-Antartico. Nel continente latinoamericano, gli Stati Uniti hanno “decertificato” la Colombia per il contrasto al narcotraffico, pur mantenendo indispensabile la cooperazione. L’Argentina valuta la privatizzazione parziale del nucleare per esigenze fiscali e strategiche. In Africa occidentale, l’eredità delle politiche Trump in Mali e Niger è oggetto di un bilancio critico, con un invito a un approccio più equilibrato. Il progetto Suncable, un’iniziativa infrastrutturale per energia rinnovabile e telecomunicazioni nell’Oceano Indiano il cui progetto principale (Australia-Asia powerlink) prevede la creazione della più grande centrale solare e della più grande batteria al mondo nell’entroterra australiano. Questo progetto fornirà energia pulita 24/7 all’Australia e a Singapore tramite un cavo sottomarino di 4.300 km, la cui efficacia dipende dalla cooperazione e dalla sicurezza delle rotte marittime, minacciate da dispute territoriali e pirateria. Il Giappone rafforza la propria presenza militare nel Pacifico Meridionale inviando navi da guerra a Wellington, Nuova Zelanda, segnando una nuova fase di cooperazione contro l’aggressività cinese.
  • Indopacifico. Una nuova ondata di proteste giovanili (“Gen Z”) sta scuotendo Indonesia e Timor-Est, alimentate da corruzione e difficoltà economiche, con ripercussioni sulla politica estera regionale e la capacità di azione collettiva. La Cina e la Russia intensificano le operazioni navali congiunte vicino al Giappone, mentre manovre militari USA-Giappone si focalizzano sulle capacità anti-nave. Questa attività accresce le tensioni strategiche. L’alleanza USA-Corea del Sud necessita di una nuova visione strategica per affrontare minacce regionali e globali, inclusa l’influenza cinese. HD Hyundai Heavy Industries, la più grande azienda cantieristica mondiale, è in trattative per acquisire un cantiere navale negli Stati Uniti, in linea con il programma “Make American Shipbuilding Great Again” e le ambizioni di espansione per la produzione di navi da guerra. L’Università di Shanghai sviluppa mezzi navali senza equipaggio per supportare le ambizioni marittime cinesi nel Pacifico. I noli marittimi tra Asia ed Europa sono in forte calo, con il rischio di una guerra tariffaria e impatti sul mercato mediterraneo.

Conseguenze geopolitiche
La firma del patto di difesa tra Arabia Saudita e Pakistan è un chiaro segnale di un Medio Oriente che cerca nuove autonomie strategiche, con una crescente distanza dagli Stati Uniti e una potenziale ricomposizione degli equilibri di potere nel mondo islamico. Questo accordo spinge l’India a riconsiderare le proprie alleanze e strategie nella regione.
L’intensificazione della cooperazione militare russo-cinese nell’Indopacifico, con l’aumento delle operazioni navali congiunte vicino al Giappone, consolida un blocco eurasiatico che si pone apertamente come alternativa all’egemonia occidentale e le alleanze tradizionali come quella tra USA e Giappone.
La “rivoluzione della Gen Z” in diverse nazioni del Sud e Sud-Est asiatico indica una crescente instabilità interna che può indebolire la posizione negoziale di questi paesi di fronte a superpotenze come Stati Uniti e Cina, alterando le dinamiche regionali.
La proposta polacca di una no-fly zone NATO sull’Ucraina evidenzia le persistenti tensioni in Europa orientale e la ricerca di risposte più assertive contro la Russia, sebbene con rischi di escalation. Il dispiegamento di jet giapponesi in basi NATO segna un’espansione della cooperazione militare internazionale, sottolineando il legame tra sicurezza transatlantica e Indopacifico.
Infine, le politiche americane di “decertificazione” della Colombia (a causa degli scarsi risultati colombiani nella lotta al narcotraffico) e la valutazione argentina sulla privatizzazione nucleare mostrano le pressioni e le complesse dinamiche nelle relazioni USA-America Latina.

Conseguenze strategiche
Il patto Arabia Saudita-Pakistan, con la possibilità di un “ombrello nucleare” pakistano, innesca una corsa agli armamenti e una ridefinizione delle alleanze nel Golfo Persico, potenzialmente destabilizzando l’intera regione e costringendo attori come Israele e l’Iran a riconsiderare le proprie posture difensive.
L’aumento delle operazioni navali russo-cinesi nel Pacifico occidentale, insieme alle esercitazioni congiunte, è un chiaro segnale di proiezione di potenza e sfida alla libertà di navigazione, spingendo il Giappone e gli Stati Uniti a rafforzare le proprie capacità anti-nave e l’interoperabilità.
La decisione dell’Italia di approvare una legge completa sull’IA, con investimenti significativi, posiziona il paese all’avanguardia nella gestione etica e sicura di questa tecnologia strategica, con potenziali ripercussioni sulla difesa e la sicurezza informatica a livello europeo.
La discussione sulla no-fly zone NATO sull’Ucraina, sebbene complessa, riflette un dibattito strategico fondamentale sulla deterrenza e la risposta all’aggressione russa, evidenziando la necessità di bilanciare protezione e rischi di escalation. La messa in disarmo di unità della US Navy per l’anno fiscale 2026 e la trattativa di HD Hyundai Heavy Industries per acquisire un cantiere navale statunitense sottolineano la continua modernizzazione delle flotte e la riorganizzazione dell’industria navale globale in funzione delle sfide future.
La crescente importanza dei droni Sentinel nell’aeronautica USA e lo sviluppo di vascelli cinesi senza equipaggio evidenziano la rapida evoluzione della guerra automatizzata e l’integrazione dell’IA nei sistemi d’arma.

Conseguenze economiche, tecnologiche, finanziarie ed energetiche
Il calo dei noli marittimi tra Asia ed Europa occidentale, causato da congestionamenti portuali, diminuzione della domanda e incertezza per una possibile guerra tariffaria, minaccia una nuova crisi del commercio globale, con particolare impatto sul mercato mediterraneo.
La decisione della Cina di bloccare l’acquisto di chip AI da Nvidia segna un’escalation nella “guerra dei chip” con gli Stati Uniti, costringendo i produttori globali a rivedere le catene di approvvigionamento e accelerando gli investimenti cinesi nell’autosufficienza tecnologica.
L’accelerazione del divieto UE all’importazione di GNL russo avrà un impatto significativo sui mercati energetici globali, spingendo l’Europa verso fonti più sostenibili e rafforzando la sicurezza energetica, ma con possibili rincari e difficoltà di approvvigionamento a breve termine.
La legge italiana sull’IA, con un finanziamento di 1 miliardo di euro, non solo impone un quadro etico, ma stimola anche l’innovazione e gli investimenti nel settore, posizionando l’Italia come un player significativo nel panorama tecnologico europeo.
Il piano della Germania di riforme economiche, con tagli a pensioni e sussidi per disoccupati, indica una strategia di austerità per rilanciare la crescita e la competitività, ma con possibili tensioni sociali.
La decisione della Federal Reserve di tagliare i tassi d’interesse segnala una gestione dei rischi e una potenziale tolleranza di inflazione, con implicazioni sui mercati finanziari globali e un possibile sostegno alle politiche economiche di Trump.
Il progetto Suncable nell’Oceano Indiano, con i suoi ingenti investimenti, evidenzia l’importanza delle infrastrutture energetiche e di telecomunicazione per la connettività regionale e la sicurezza marittima.
L’industria cantieristica navale sta vivendo una profonda trasformazione digitale grazie all’IA, gemelli digitali e realtà estesa, migliorando precisione, snellezza e collaborazione internazionale.

Conseguenze marittime
L’incaglio del cargo Thamesborg nel Passaggio a Nord-Ovest (da ormai 10 giorni) evidenzia i rischi crescenti della navigazione artica, sia per la sicurezza che per l’ambiente, mentre l’apertura di nuove rotte marittime dettata dal cambiamento climatico diventa una questione geopolitica.
L’aumento delle operazioni di navi militari russe e cinesi vicino al Giappone e il passaggio attraverso lo stretto di Miyako sono un chiaro segnale della crescente cooperazione militare tra Mosca e Pechino, con l’obiettivo di sfidare l’influenza occidentale nell’Indopacifico e testare le capacità di difesa del Giappone. Questa dinamica si inserisce nel contesto di manovre militari USA-Giappone focalizzate sulle capacità anti-nave, mostrando una regione in cui la deterrenza marittima è cruciale.
La pianificazione della messa in disarmo di unità navali della US Navy per l’anno fiscale 2026 riflette una strategia di rinnovamento della flotta mirata a mantenere capacità operative moderne e adatte alle sfide future. La trattativa di HD Hyundai Heavy Industries per acquisire un cantiere navale negli Stati Uniti ha un impatto significativo sull’industria navale americana, rafforzando la capacità di produzione di navi da guerra e consolidando la presenza coreana nel mercato strategico USA.
Il progetto Suncable e la conseguente necessità di sicurezza marittima per le sue infrastrutture sottomarine tra Australia e Singapore sottolineano l’importanza cruciale della protezione delle rotte e dei cavi di comunicazione in un contesto di crescente competizione geopolitica.
Infine, lo sviluppo di unità navali senza equipaggio da parte dell’Università di Shanghai dimostra l’avanzamento tecnologico cinese nel supporto alle ambizioni marittime, introducendo nuovi paradigmi per il monitoraggio e la proiezione di potere.

Conseguenze per l’Italia
L’approvazione della prima legge completa sull’IA a livello europeo, con un investimento di 1 miliardo di euro, posiziona l’Italia all’avanguardia nella regolamentazione e nello sviluppo etico dell’intelligenza artificiale. Questo può generare un vantaggio competitivo nel settore tecnologico, attrarre investimenti e promuovere l’innovazione, soprattutto in ambiti cruciali come la sicurezza informatica.
La leadership italiana per due anni nell’Euromarfor nel Mediterraneo ha consolidato il ruolo del paese come attore chiave per la stabilità e la sicurezza marittima nella regione, essenziale per la gestione dei flussi migratori e la cooperazione militare con i partner europei. La Marina Militare e il Comando della Flotta, guidato dall’ammiraglio Aurelio De Carolis, hanno guadagnato rispetto e stima da parte di tutte le Marine coinvolte.
Il calo dei noli marittimi tra Asia ed Europa occidentale, con una particolare flessione del mercato mediterraneo, pone l’Italia, nazione fortemente dipendente dal commercio marittimo, di fronte a potenziali difficoltà economiche e alla necessità di riadeguare le proprie strategie logistiche e portuali.
Le discussioni sulle sanzioni europee a Israele e la proposta di una no-fly zone NATO sull’Ucraina richiederanno all’Italia un posizionamento diplomatico delicato, bilanciando gli interessi di sicurezza e stabilità regionale con le pressioni interne ed esterne.
Infine, il discorso di Mario Draghi sulla necessità di riforme strutturali e sostenibilità a livello globale rafforza la visione italiana di un’economia resiliente e integrata, in linea con gli obiettivi europei e la necessità di affrontare le crisi finanziarie e climatiche.

Conclusioni
Il 18 settembre 2025 si è rivelato un crocevia di tendenze geopolitiche convergenti, con una chiara evidenza di un mondo sempre più multipolare e interconnesso, dove la tecnologia, l’energia e la sicurezza marittima sono i campi di battaglia privilegiati.
L’emergere di nuove alleanze, come il patto Arabia Saudita-Pakistan, la crescente assertività del blocco russo-cinese e le rivolte giovanili in Asia, dimostrano una profonda ricalibrazione degli equilibri di potere e una diffusa insoddisfazione verso le strutture esistenti. La digitalizzazione, in particolare l’intelligenza artificiale, si conferma un fattore trasformativo cruciale, sia per l’innovazione industriale e la difesa, sia come strumento di potenziale controllo e competizione strategica.
Per il futuro, è fondamentale monitorare con attenzione alcuni temi che promettono ulteriori sviluppi. La dinamica del patto Arabia Saudita-Pakistan e la reazione dell’India saranno cruciali per la stabilità del Medio Oriente e dell’Asia meridionale. Le tensioni crescenti nell’Indopacifico, con l’aumento delle manovre navali e la “guerra dei chip” tra USA e Cina, delineeranno il futuro della competizione globale e delle catene di approvvigionamento tecnologiche. Le proteste della “Gen Z” in Asia e altrove potrebbero evolvere in movimenti politici più strutturati, con significative implicazioni sulla governance e la stabilità regionale. Infine, le politiche energetiche europee, in particolare il divieto al GNL russo e l’adozione di nuove tecnologie nucleari, avranno un impatto duraturo sulla sicurezza energetica del continente e sui mercati globali.
Sarebbe opportuno che gli attori politici e agli analisti adottassero un approccio proattivo e multidimensionale, investendo in diplomazia, innovazione tecnologica e rafforzamento delle alleanze. Per l’Italia, in particolare, la leadership nell’IA e nel Mediterraneo rappresenta un fattore di potenza da consolidare, bilanciando la sicurezza nazionale con la promozione di un ordine internazionale più equo e sostenibile. La comprensione delle interdipendenze globali e la capacità di anticipare le conseguenze di queste dinamiche saranno essenziali per navigare in un panorama geopolitico sempre più complesso e volatile.


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