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22-08-25 Dal mondo

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22-08-25 Dal mondo

Non esistono garanzie senza rischi

Ucraina. Lavrov, ‘No alla presenza di truppe straniere sul territorio’

Russia e Ucraina, rivelazioni incrociate sui morti in battaglia

Ucraina. Arrestato in Italia uno del commando che fece esplodere il Nord Stream

Abkhazia e Ossezia del Sud. Gli USA all’ONU contro la condanna dell’intervento russo del 2008

Come Israele sta sabotando l’ingresso degli aiuti a Gaza

Leone XIV e il viaggio nelle crisi di Gaza, Libano e Siria

USA-Venezuela: dalla distensione allo scontro

Venti di guerra nel Mar dei Caraibi

L’implosione del MAS segna la fine di un’era politica in Bolivia

Giappone. Si stringe la cooperazione con l’Africa

–🇬🇧After the Alaska Summit, Europe’s Moment of Truth

–🇬🇧What Would Security Guarantees in Ukraine Look Like?

–🇬🇧Russia–Ukraine: peace looks more remote than ever

–🇬🇧How Trump can drive an end to the war in Gaza

Un quadro chiaro per il commercio transatlantico. L’accordo tra USA e UE visto da Palazzo Chigi

355 miliardi di euro in 15 anni: la Germania svela il suo programma di riarmo

–🇬🇧The Clear Case for More U.S. Flag Ships Operating Internationally​

–🇬🇧America’s Aircraft Carriers Are in the Far Corners of the World—Literally

–🇬🇧How the US Navy Is Preparing for the Age of Drone Warfare

–🇬🇧Golden Dome’s Gamble: Can Industry Move Fast Enough to Matter?

–🇬🇧A System Of Systems Analysis Is Needed for Maritime Strike

–🇬🇧Russia launches new Gorshkov-class frigate

–🇬🇧China Deploys Armed Small Boats to Second Thomas Shoal

–🇬🇧U.S. Navy Sailor Faces Life in Prison for Selling Secrets to China

–🇬🇧Fire extinguished aboard USS New Orleans

La giornata del 21 agosto 2025 si delinea come un momento di intensa attività geostrategica, caratterizzata da un’escalation di tensioni in teatri critici come il Medio Oriente e l’Ucraina, e da significative manovre diplomatiche ed economiche che ridisegnano gli equilibri globali. La competizione tra le grandi potenze si manifesta non solo attraverso la conflittualità diretta e per procura, ma anche tramite una sofisticata guerra economica e tecnologica, dove il controllo delle risorse e delle rotte commerciali assume un valore strategico primario.

Evento clou della giornata
L’evento di maggior impatto strategico è l’arresto, da parte dei Carabinieri in Italia, di un cittadino ucraino sospettato di aver coordinato gli attacchi ai gasdotti Nord Stream. Questa operazione, frutto di una complessa indagine internazionale, rappresenta una svolta cruciale nella ricerca dei responsabili di uno dei più gravi atti di sabotaggio contro le infrastrutture energetiche europee. L’arresto non solo promette di far luce su un episodio che ha ridefinito la sicurezza energetica del continente, ma innesca anche profonde implicazioni politiche, potenzialmente in grado di alterare le dinamiche e le narrative del conflitto russo-ucraino e le relazioni tra i Paesi coinvolti.

Geo-strategia e conflittualità
Il quadro della conflittualità globale appare in netta effervescenza. In Medio Oriente, l’esercito israeliano ha intensificato la pressione su Gaza City con pesanti bombardamenti, avviando l’operazione “Carri di Gedeone 2” e pianificando l’occupazione della città. Parallelamente, il governo Netanyahu ha ricevuto l’approvazione definitiva per un controverso piano di insediamenti in Cisgiordania, una mossa che mira a frammentare il territorio palestinese e che ha suscitato la condanna della comunità internazionale, inclusa l’Italia e altri partner della Media Freedom Coalition (Una partnership che vede la presenza di 51 stati volta a tutelare la libertà di stampa) che chiedono anche l’accesso per i media stranieri a Gaza.
In Ucraina, il conflitto non mostra segni di attenuazione. La Russia ha lanciato uno dei più massicci attacchi aerei dell’anno, prendendo di mira le regioni occidentali del paese con droni e missili, in una chiara strategia volta a colpire gli hub logistici degli aiuti militari occidentali. Nonostante i tentativi diplomatici promossi dall’amministrazione Trump, le prospettive di pace appaiono remote. Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha ribadito la posizione rigida di Mosca, definendo inutile qualsiasi dialogo sulla sicurezza che escluda la Russia e negando aperture significative emerse dal vertice in Alaska, così come auspicato dall’Europa e da Zelensky (peraltro considerato un leader non autorevole democraticamente). Questa rigidità si scontra con la proposta italiana di garantire una reazione di supporto a Kiev entro 24 ore in caso di nuova aggressione. Sul campo, le forze russe continuano a impiegare anche carri armati di vecchia generazione, evidenziando sfide logistiche.
La proiezione di potenza militare caratterizza anche altri teatri. Gli Stati Uniti hanno inviato tre navi da guerra verso il Venezuela, in una chiara mossa di pressione contro il governo di Maduro che ha provocato la reazione di Cuba, Colombia e Messico.
Nell’Indo-Pacifico, la Cina ha schierato piccole imbarcazioni armate presso lo scoglio Second Thomas, aumentando la tensione con le Filippine. In risposta alla crescente assertività cinese, la Marina USA si prepara all’era della guerra con droni e valuta l’impiego di velivoli convertiplano tiltrotor per aumentare la mobilità delle truppe. A sua volta, la Russia ha posto in stato di massima allerta i suoi bombardieri strategici Tu-95MS nel Pacifico e ha varato una nuova fregata della classe Gorshkov, destinata a rafforzare la sua Flotta del Pacifico.

Geo-economia, industria, mercati e marittimità
La competizione strategica si combatte anche sul fronte economico. L’annuncio di un accordo commerciale preliminare tra Stati Uniti e Unione Europea segna un passo importante per rilanciare la partnership transatlantica, con l’obiettivo di ridurre le barriere tariffarie in settori chiave come tecnologia e difesa. Un’intesa specifica sugli acquisti militari mira a favorire la cooperazione industriale e la standardizzazione. Tuttavia, l’accordo non è privo di criticità, come dimostra l’imposizione di una tariffa unica del 15% su auto, farmaci e chip, senza esenzioni per prodotti di punta come il vino italiano.
A livello globale, l’incertezza economica è alimentata dalle politiche monetarie. Gli occhi sono puntati sul simposio di Jackson Hole, dove il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, dovrà navigare tra le pressioni politiche del presidente Trump per un taglio dei tassi e dati economici contrastanti. La “guerra” di Trump contro la Fed contribuisce a un clima di instabilità.
In Asia, emergono nuove dinamiche. La Cina sta considerando di autorizzare per la prima volta l’uso di stablecoin ancorate allo yuan, una mossa che potrebbe rivoluzionare la sua posizione sugli asset digitali e promuovere l’uso globale della sua valuta. Nel frattempo, le aziende indiane affrontano le più forti revisioni al ribasso degli utili in Asia, a causa dei dazi statunitensi.
L’importanza strategica del dominio marittimo è sottolineata dalla crescente necessità per gli Stati Uniti di aumentare il numero di navi con bandiera nazionale per garantire la sicurezza delle rotte commerciali e la proiezione di potere, in particolare in funzione anti-cinese.

Geopolitica e relazioni internazionali
Le relazioni diplomatiche riflettono un mondo multipolare e competitivo. Le relazioni tra Stati Uniti e India si stanno deteriorando, minando un pilastro della strategia indo-pacifica di Washington.
Allo stesso tempo, si discute negli USA sulla necessità di ricalibrare il “rapporto speciale” con Israele, condizionando il sostegno al rispetto degli interessi e dei valori americani.
Il vertice in Alaska tra USA e Russia, che ha escluso i leader europei, ha evidenziato la marginalizzazione strategica dell’Europa, spingendola a riflettere sulla propria autonomia in materia di difesa. In questo contesto, laGermania ha svelato un imponente programma di riarmo da 355 miliardi di euro in 15 anni.
Infine, il Giappone sta rafforzando la cooperazione con i Paesi africani, segnando un crescente interesse strategico per il continente.

Analisi per Teatro Operativo

  • Mediterraneo Allargato. Questo teatro è dominato dall’escalation del conflitto israelo-palestinese, con l’avvio dell’operazione israeliana a Gaza City e l’espansione degli insediamenti. La tensione tra USA e Iran rimane alta, con rischi di un conflitto diretto che avrebbe ripercussioni globali. L’arresto in Italia di un ucraino sospettato di aver sabotato il Nord Stream collega direttamente la sicurezza del Mediterraneo a quella del Nord Europa. La stabilità della regione è ulteriormente minata dalla situazione in Siria, dove nuovi equilibri di potere si stanno consolidando dopo la caduta di Assad, e dalle crisi interconnesse in Libano. L’impegno diplomatico è testimoniato dalla programmata visita di Papa Leone XIV a Beirut e dall’appello italiano per garantire l’accesso dei media a Gaza.
  • Heartland euro-asiatico. La Russia prosegue la sua guerra in Ucraina con determinazione, respingendo le richieste europee (tese a non cancellare le cause del conflitto e chiaramente contrarie agli interessi russi) e intensificando gli attacchi militari. Alcuni commentatori ritengono che la sopravvivenza politica di Putin appaia sempre più legata a un esito favorevole del conflitto. La Cina continua la sua ascesa, non solo militarmente ma anche nel settore spaziale commerciale, mentre gestisce la complessa relazione con l’alleato nordcoreano. Le dinamiche in Afghanistan e il consolidamento del potere dei Taliban, che cercano un’interlocuzione con Pechino, completano un quadro di forte instabilità e competizione per l’influenza nella regione.
  • Teatro operativo Boreale-Artico. La sicurezza di quest’area è stata scossa dalle implicazioni del sabotaggio del Nord Stream. La militarizzazione russa prosegue con il varo di nuove unità navali avanzate a San Pietroburgo, destinate però al Pacifico. Il riarmo della Germania e il dibattito sulla difesa collettiva europea e della NATO, stimolato dall’atteggiamento dell’amministrazione Trump, sono centrali per il futuro equilibrio strategico del fianco settentrionale dell’Europa.
  • Teatro operativo Australe-Antantico. L’instabilità politica in America Latina è un tema chiave, con l’implosione del Movimento al Socialismo (MAS) in Bolivia, interpretata come una vittoria strategica per l’influenza statunitense. Le tensioni commerciali tra l’amministrazione Trump e il Brasile evidenziano le frizioni economiche nella regione. Non va sottovalutata la tensione crescente tra USA e Venezuela (che ricordiamo è lo stato con le più grandi riserve di petrolio) In Africa, il rafforzamento della cooperazione con il Giappone indica un crescente interesse delle potenze globali per le risorse e l’influenza nel continente.
  • Indopacifico. Questo teatro è il fulcro della competizione strategica globale tra Stati Uniti e Cina. Pechino aumenta la pressione militare nel Mar Cinese Meridionale, mentre Washington risponde con una strategia di deterrenza che include la modernizzazione delle proprie forze (droni, convertiplani tiltrotor), il rafforzamento delle alleanze (come quella con il Giappone e l’Australia) e il dibattito interno su un possibile ridimensionamento della presenza militare permanente. La condanna di un marinaio della Marina USA per spionaggio a favore della Cina e il deterioramento delle relazioni con l’India evidenziano le sfide che Washington deve affrontare per mantenere la sua posizione egemonica dominante. L’allerta dei bombardieri strategici russi nel Pacifico aggiunge un ulteriore elemento di complessità a uno scacchiere già affollato.

Conclusioni e possibili sviluppi
La giornata del 21 agosto 2025 conferma l’accelerazione delle dinamiche di confronto tra le grandi potenze, la persistenza di conflitti regionali ad alta intensità e una crescente interconnessione tra sicurezza militare ed economica.
I temi con maggiori probabilità di sviluppi imminenti sono:

  1. Le indagini sul sabotaggio del Nord Stream. Nonostante sia difficile arrivare a conoscere esattamente le dinamiche del fatto, le rivelazioni che potrebbero emergere dall’interrogatorio del sospetto arrestato in Italia potrebbero avere conseguenze immediate sulle relazioni tra Ucraina, Russia e i paesi europei, in particolare la Germania.
  2. La situazione a Gaza. L’operazione israeliana a Gaza City è a un punto di svolta. La risposta di Hamas, la reazione della comunità internazionale e le dinamiche interne al governo israeliano saranno decisive nei prossimi giorni.
  3. I negoziati sull’Ucraina. Nonostante lo stallo attuale, la pressione diplomatica, specialmente da parte degli Stati Uniti in vista delle elezioni, potrebbe portare a nuove, seppur fragili, iniziative. La reazione russa a tali tentativi sarà un indicatore chiave sebbene sia evidente che la Russia continuerà a indicare interessi vitali che sono stati presentati già molti anni fa e che non sono mai stati modificati.
  4. Tensioni nel Mar dei Caraibi e Indo-Pacifico. Le prove di forza militari, come l’invio di navi da guerra USA verso il Venezuela e le manovre cinesi nel Mar Cinese Meridionale, creano un alto rischio di incidenti e di escalation involontaria che andrà monitorato costantemente.

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