• English
  • Ελληνικά
  • Français
  • Deutsch
  • Español

News

24-10-25 Dal mondo

notizie
NEWS

24-10-25 Dal mondo

Jeffrey Sachs: “Fine guerra Ucraina solo se rinuncia alla NATO”

L’UE adotta il 19esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia

Nelle acque dell’Artico la Russia spia l’Occidente con i suoi stessi strumenti

Tre in tre giorni: anche in Slovacchia salta la raffineria

Romania e Ungheria e le esplosioni nelle raffinerie

–🇬🇧The Northwest Passage and the Limits of U.S. Maritime Leadership Part 1

–🇬🇧Top admiral resigns amid Venezuela ops: Who’s got the scoop?

–🇬🇧US Military Kills Five in Eastern Pacific Strikes on Suspected Drug Vessels

–🇬🇧Military launches ninth strike against an alleged drug-carrying vessel

–🇬🇧Pakistan Navy Confiscates Almost $1B Worth of Narcotics in Arabian Sea

L’economia in frenata e le tante ombre che spaventano Pechino

Leonardo, Airbus e Thales lanciano la sfida a SpaceX. Ecco l’intesa

India punta in alto: “Ci aspettiamo 96 miliardi di investimenti nel settore marittimo”

Cina, Corea e Giappone dominano la costruzione navale mondiale

–🇬🇧Critical minerals: The US bid to bypass international rules on deep sea mining

–🇬🇧Collaborating Toward a Shipbuilding Renaissance

–🇬🇧Oil Surges After U.S. Sanctions on Russia’s Rosneft and Lukoil

–🇬🇧Container Shipping Rates Rise for Second Straight Week as Carriers Push GRIs

–🇬🇧Swedish Coast Guard Boards Bulk Carrier Suspected of Dumping Waste in Baltic Sea

 Fincantieri mette in acqua il primo sistema integrato di droni subacquei

Cresce il mercato italiano dei droni marini

–🇬🇧North Korea Tests Hypersonic Missile System

–🇬🇧U.S. Marine Corps Force Design Update

–🇬🇧The US Army Is Testing Drones for Its Minesweeper Operations

–🇬🇧The U.S. Coast Guard and the Future of Maritime Cybersecurity

–🇬🇧America’s Missing Consumer Drone Market—And the Steps to Build One

–🇬🇧Indian Navy Recovers Bodies from Burning LPG Tanker in Gulf of Aden

Il 23 ottobre 2025 si è configurato come una giornata di intensa attività geopolitica, con eventi che hanno riacceso focolai di tensione e consolidato nuove dinamiche globali. Dalle sanzioni energetiche alla riorganizzazione militare, passando per la crescente competizione tecnologica e i fragili equilibri di pace, il mondo si trova a navigare in un contesto di pro-fonda incertezza e trasformazione. Questa sintesi intende esplorare le principali dinamiche che hanno caratterizzato la giornata, offrendo un quadro chiaro e approfondito delle impli-cazioni a breve e lungo termine.

Eventi Clou
La giornata del 23 ottobre 2025 è stata scandita da una serie di eventi di rilevanza globale, tra cui spiccano gli attacchi terroristici a raffinerie in territorio dell’Unione europea, l’esca-lation militare nel Pacifico orientale e il consolidamento di un’alleanza spaziale europea. Questi sviluppi non solo riflettono le tensioni esistenti, ma delineano anche le traiettorie future della competizione tra le grandi potenze e l’evoluzione dei blocchi strategici.
Il primo evento di rilievo da rimarcare è avvenuto in Europa centro-orientale dove si sono verificati tre episodi che hanno recentemente scosso il settore energetico: un incendio in Ungheria, un’esplosione in Romania e un falso allarme in Slovacchia. L’articolo IARI inter-preta questi eventi come amplificati dalla dipendenza dal petrolio russo e dalle tensioni geopolitiche post-2022, alimentando sospetti e disinformazione. Suggerisce che siano il ri-sultato di stress operativi, negoziazioni politiche e amplificazione mediatica, evidenziando rischi e opportunità per rafforzare la resilienza energetica europea.
Al contrario, gli articoli di InsideOver vedono una “guerra dell’energia” contro l’Europa. Le esplosioni nelle raffinerie, collegate al petrolio russo, sono interpretate come parte di una strategia statunitense per indebolire l’Europa e favorire il petrolio americano, inasprita dalle sanzioni contro compagnie russe. Si suggerisce che gli incidenti, inclusi i presunti sabo-taggi a raffinerie e all’oleodotto Druzhba, penalizzino paesi “ribelli” come Ungheria e Slo-vacchia, aumentando i costi energetici e riducendo l’autonomia economica e politica euro-pea con costi energetici triplicati e conseguente riduzione della competitività industriale. Si citano alleanze filo-statunitensi che contribuirebbero a riorientare gli equilibri politici nell’UE a discapito dei paesi fondatori e a favore di quelli atlantisti. Non è da escludere che gli attacchi terroristici siano stati pianificati con il sostegno del governo ucraino.
Il secondo evento significativo riguarda l’escalation delle operazioni militari statunitensi nel Pacifico orientale, dove il Dipartimento della Difesa ha condotto il nono attacco contro pre-sunte imbarcazioni di narcotraffico, causando la morte di tre persone. Questo episodio si aggiunge a un precedente raid che aveva ucciso due individui, portando il totale delle vitti-me ad almeno 37 in un mese. Il Segretario alla Difesa Pete Hegseth ha giustificato queste azioni come parte di una campagna antinarcotici estesa dal Mar dei Caraibi al Pacifico, pa-ragonando i cartelli della droga a organizzazioni terroristiche. Il presidente colombiano Gu-stavo Petro ha condannato gli attacchi come “omicidi” che violano il diritto internazionale, mentre l’Ecuador ha espresso il suo sostegno. La controversia è stata alimentata dalle di-missioni dell’ammiraglio Alvin Holsey, a capo del Comando Sud degli Stati Uniti (Sou-thcom), dopo meno di un anno nel ruolo, con fonti anonime che indicano preoccupazioni dell’ammiraglio sulla legalità e l’efficacia della missione. La mancanza di autorizzazione congressuale per queste operazioni e la potenziale escalation, con Trump che ha ventilato attacchi terrestri in Venezuela, generano serie preoccupazioni sulla stabilità regionale e sul rispetto delle norme internazionali.
Infine, la scena europea ha visto la nascita di un colosso spaziale attraverso un Memoran-dum of Understanding tra Leonardo, Airbus e Thales. Questo accordo, che unisce le attività spaziali dei tre giganti europei, mira a creare una nuova società con 25.000 dipendenti e 6,5 miliardi di euro di ricavi annui, ponendosi come un diretto concorrente di SpaceX, Boeing e China Aerospace. L’obiettivo principale è promuovere l’autonomia strategica euro-pea nello spazio, offrendo soluzioni “end-to-end” dalle infrastrutture ai servizi, con un fo-cus sui satelliti per la connettività e internet nelle orbite basse, per competere con Starlink e Kuiper. L’iniziativa, ispirata al modello del consorzio missilistico Mbda, intende superare la frammentazione industriale europea e rafforzare la sovranità tecnologica del continente. Tuttavia, la strada è complessa, dato il ritardo dell’Europa in lanciatori e veicoli di rientro rispetto a USA e Cina. Questo progetto rappresenta un test cruciale per la capacità dell’Eu-ropa di tradurre ambizioni in azioni concrete, in un contesto di crescente militarizzazione dello spazio e competizione globale.

Conseguenze dei fatti accaduti
Conseguenze geopolitiche

Le nuove sanzioni USA contro le compagnie energetiche russe e il 19° pacchetto di sanzio-ni UE segnano un’ulteriore militarizzazione dell’economia, con l’energia come campo di bat-taglia primario. Questo intensifica il confronto tra l’Occidente e la Russia, spingendo Mosca a consolidare i suoi legami con la Cina e altri attori eurasiatici. L’India, pur essendo un ac-quirente chiave di petrolio russo, sta riconsiderando i suoi approvvigionamenti, dimostran-do la pressione globale a cui sono sottoposti i paesi che mantengono relazioni con Mosca.
Le recenti crisi energetiche e gli attacchi terroristici alle raffinerie in Europa orientale rive-lano una profonda fragilità: senza il gas e il petrolio russi, l’Europa fatica a mantenere la sua competitività economica globale. Gli incidenti che hanno colpito le raffinerie in paesi meno allineati con la politica anti-russa, ma ancora dipendenti dalle forniture energetiche di Mosca, evidenziano una crescente frattura interna all’Unione Europea. Questa situazione sta alimentando tensioni tra i membri, con paesi orientali che appaiono più inclini verso Wa-shington e altri che cercano maggiore autonomia. Il risultato è un’erosione della coesione europea, con un rischio concreto di destabilizzazione politica e un progressivo indeboli-mento delle capacità economiche e produttive del continente. In un contesto globale sempre più competitivo, la perdita dell’accesso a risorse energetiche a basso costo e la frammenta-zione interna minano la capacità dell’Europa di competere alla pari con economie emergenti e consolidate, ponendo interrogativi seri sul suo futuro ruolo nello scacchiere mondiale.
L’escalation militare statunitense nel Pacifico orientale, con attacchi letali contro presunti narcotrafficanti, solleva gravi interrogativi sulla sovranità nazionale e il rispetto del diritto internazionale. La condanna da parte della Colombia e le dimissioni di alti ufficiali america-ni indicano una crescente frizione interna ed esterna riguardo all’uso della forza. Queste operazioni, estendendo il paradigma della “guerra al terrore” ai cartelli della droga, rischia-no di destabilizzare ulteriormente l’America Latina, alimentando un ciclo di violenza e legit-timando l’intervento militare unilaterale.
Il piano di pace di Trump per Gaza, pur ambizioso, appare precario, minato dalla riluttanza di Israele a rispettarne i termini e dalla persistenza dei propri interessi nazionali. La cre-scente influenza dell’Egitto come mediatore nel Vicino Oriente, insieme al ruolo attivo della Turchia, indica un riequilibrio delle potenze regionali. La Turchia, in particolare, sta sfrut-tando il vuoto di potere nel Medio Oriente per consolidare la sua posizione, allineandosi con gli USA ma mantenendo una sua agenda.
Nell’Artico, la mancata ratifica della UNCLOS da parte degli Stati Uniti continua a indebolire la loro posizione, favorendo le rivendicazioni di Russia e Cina. La strategia russa di sorve-glianza sottomarina Harmony dimostra la capacità di Mosca di aggirare le sanzioni e di proiettare potenza in regioni strategiche.
Infine, la nascita del colosso spaziale europeo è un tentativo cruciale di affermare l’autono-mia strategica dell’Europa, contrastando la dominanza di USA e Cina nel settore. Tuttavia, la frammentazione interna e i ritardi tecnologici rappresentano sfide significative. La dominan-za cinese nella produzione di minerali critici e nella cantieristica navale rimane una minac-cia per la sicurezza economica e la sovranità tecnologica occidentale, rendendo urgenti stra-tegie di “friendshoring” e investimenti nella capacità di raffinazione domestica.

Conseguenze strategiche
La decisione di Trump di sanzionare le principali compagnie petrolifere russe, insieme al 19° pacchetto di sanzioni UE, ha un chiaro intento strategico: privare Mosca delle risorse necessarie per finanziare la guerra in Ucraina e indebolirne la capacità bellica a lungo ter-mine. Questo approccio, combinato con gli attacchi ucraini alle infrastrutture energetiche russe, riflette una strategia di attrito economico e militare. Tuttavia, la capacità russa di adattarsi, dimostrata dalla modernizzazione delle sue tattiche e armamenti in Ucraina e dallo sviluppo di sistemi di sorveglianza come Harmony nell’Artico, suggerisce che Mosca non si piegherà facilmente. La strategia russa in Ucraina, focalizzata su infrastrutture elettriche e logistiche, mira a logorare la resilienza ucraina e a creare una leva negoziale stagionale.
Nel Pacifico, la strategia cinese “Transparent Ocean” rappresenta una significativa minaccia alla libertà di navigazione e alla capacità degli Stati Uniti di proiettare potenza sottomarina. Questa rete di rilevamento multistrato, che integra satelliti, boe intelligenti e sensori sul fondale marino, mira a negare i “nascondigli” per i sottomarini statunitensi e alleati, com-plicando le operazioni di intelligence e di attacco. La risposta degli USA e dei suoi alleati deve essere un “mesh-vs-mesh” (legame tra i diversi nodi della rete) con inganno, interfe-renza e collaborazioni regionali.
L’aggiornamento del Force Design del Corpo dei Marines degli Stati Uniti e l’adozione di droni per operazioni di sminamento riflettono la necessità di modernizzare le forze armate per affrontare minacce in rapida evoluzione, come droni, fuochi di precisione e guerra elet-tronica.
La nuova fregata di difesa e intervento francese, l’Amiral Ronarc’h, e lo sviluppo del sistema DEEP di Fincantieri per i droni subacquei, evidenziano un impegno europeo nel rafforzare le capacità navali e di difesa subacquea, essenziali per la protezione delle infrastrutture cri-tiche e la proiezione di potenza marittima.
Il supporto di Trump alla vendita di sottomarini nucleari all’Australia nel quadro dell’AUKUS rafforza ulteriormente la deterrenza occidentale contro la Cina nell’Indo-Pacifico, inviando un chiaro segnale della volontà di Washington di mantenere la sua influenza nella regione. Questo si inserisce in una “grand strategy di reciprocità” che mira a rafforzare le alleanze e a ridurre la dipendenza da rivali geopolitici.
Sul fronte interno, la proposta di una strategia di difesa totale basata sulla resilienza negli Stati Uniti, ispirata a modelli scandinavi, è una risposta alle minacce asimmetriche e alla “guerra totale” moderna, che mira a coinvolgere l’intera società nella protezione delle infra-strutture critiche e nel contrasto alla disinformazione.

Conseguenze economiche, tecnologiche, finanziarie ed energetiche
Le sanzioni statunitensi ed europee contro il settore energetico russo hanno innescato un aumento dei prezzi del petrolio, segnalando una potenziale volatilità nei mercati energetici globali. La Russia, pur minimizzando l’impatto, dovrà affrontare un deficit di bilancio e la necessità di reindirizzare le sue esportazioni verso acquirenti non occidentali, come Cina e India, che a loro volta dovranno bilanciare le loro esigenze energetiche con il rischio di sanzioni secondarie.
La dipendenza di alcuni paesi europei, come Ungheria e Slovacchia, dal greggio russo tra-mite l’oleodotto Druzhba, rende le loro raffinerie vulnerabili a interruzioni, sia accidentali che deliberate, come suggerito dagli incidenti recenti. Questo rafforza la necessità per l’Eu-ropa di accelerare la diversificazione delle fonti energetiche e di investire in resilienza.
Sul fronte tecnologico, il dominio cinese nella produzione di minerali critici e terre rare è una questione strategica che l’Occidente sta cercando di affrontare. La proposta di creare ri-serve strategiche, promuovere il “friendshoring” con alleati come Australia e Canada, e svi-luppare capacità su larga scala è cruciale per ridurre la dipendenza da Pechino e garantire la sicurezza delle catene di approvvigionamento per settori chiave come le batterie e l’indu-stria della difesa. L’accordo di Trump con l’Australia sui minerali e terre rare si inserisce in questa logica.
Il settore dei droni è un altro campo di intensa competizione. La mancanza di un’industria di droni consumer competitiva negli Stati Uniti, a fronte delle imminenti restrizioni sui droni cinesi, evidenzia la fragilità delle catene di approvvigionamento e la difficoltà di competere con i prezzi bassi di DJI. Per contro, l’Italia sta vivendo una forte espansione nel mercato dei droni marini e subacquei, con Fincantieri che ha lanciato il sistema DEEP per la prote-zione delle infrastrutture critiche subacquee.
A livello finanziario, le restrizioni sulle transazioni per le banche russe, bielorusse e kazake, insieme ai divieti su sistemi di pagamento come Mir e criptovalute, mirano a isolare Mosca dal sistema finanziario globale. L’economia cinese, pur mostrando resilienza esterna, è alle prese con problemi interni come deflazione, domanda anemica e crisi immobiliare, che po-trebbero minare la sua stabilità finanziaria a lungo termine.
La crisi di Volkswagen, legata a interruzioni nelle catene di approvvigionamento di semi-conduttori cinesi, è un esempio lampante delle vulnerabilità globali. Non va poi dimenticato che l’industria tedesca risente dell’eccessivo costo dell’energia e degli errori europei sulle scelte relativamente all’automotive elettrico.
Infine, l’ottimismo delle economie emergenti sull’intelligenza artificiale, unito alla loro scar-sa preparazione, rappresenta un’opportunità per gli Stati Uniti di collaborare in materia di standard, competenze ed esportazioni di AI, offrendo un’alternativa democratica all’AI auto-ritaria.

Conseguenze marittime
La crescente importanza strategica dell’Artico, con lo scioglimento dei ghiacci che apre nuove rotte come il Passaggio a Nordovest (NWP) e la Rotta del Mare del Nord (NSR), in-tensifica la competizione tra Russia, Cina, Norvegia e Stati Uniti. La disputa tra USA e Cana-da sul NWP, con Washington che lo considera uno stretto internazionale e Ottawa che lo ri-vendica come acque interne, evidenzia la frammentazione del diritto marittimo internazionale e la necessità di una governance chiara. La mancata ratifica della UNCLOS da parte degli Stati Uniti indebolisce la loro leadership nelle dispute marittime globali.
La strategia cinese “Transparent Ocean” nel Pacifico occidentale, un progetto, vasto e avan-zato che prevede una rete di rilevamento sottomarino multistrato teso a ottenere la totale sorveglianza sottomarina (al fine di proteggere gli interessi nel mar cinese meridionale e consentire il supporto alla flotta) mira a negare i “nascondigli” per i sottomarini statunitensi e alleati, riducendo gli spazi di occultamento e complicando le operazioni navali. Questa mossa richiede una risposta “mesh-vs-mesh” da parte degli USA e dei suoi partner, con in-vestimenti in tecnologie di inganno, interferenza e caccia UUV.
Il supporto di Trump alla vendita di sottomarini nucleari all’Australia nel quadro dell’AUKUS è una mossa chiave per rafforzare la deterrenza occidentale nella regione e bilanciare la crescente influenza navale cinese.
Nel Mediterraneo Allargato, la sicurezza marittima è sotto pressione. L’incidente della MT Falcon nel Golfo di Aden, legata al commercio illecito iraniano, e gli attacchi Houthi nel Mar Rosso e Golfo di Aden, sottolineano la vulnerabilità delle spedizioni e la necessità di coor-dinamento internazionale per la protezione delle rotte. La Marina pakistana ha dimostrato il suo impegno contro il narcotraffico nel Mar Arabico, contribuendo alla sicurezza regionale.
L’Europa sta investendo in capacità navali avanzate, come la prima fregata di difesa e inter-vento francese, l’Amiral Ronarc’h, e il sistema italiano DEEP di droni subacquei. Questi svi-luppi rafforzano la capacità di protezione delle infrastrutture critiche subacquee (cavi, con-dotte) e la sorveglianza marittima, in un contesto di crescenti minacce ibride e competizione sottomarina.
L’aumento degli ordini globali per navi portacontainer, quasi interamente concentrato in Asia orientale, evidenzia la dipendenza globale da questa regione per la costruzione navale e solleva interrogativi sulla resilienza delle catene di approvvigionamento marittime. Infine, le tariffe di spedizione container in aumento, dopo 17 settimane di calo, indicano una po-tenziale volatilità nei costi del trasporto marittimo.

Conseguenze per l’Italia
La decisione dell’Unione Europea di imporre il 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia, con un divieto graduale sulle importazioni di GNL russo, spinge l’Italia a diversificare ulte-riormente le sue fonti energetiche. In questo contesto, l’approvazione da parte del Consi-glio dei ministri italiano di un disegno di legge delega sul nucleare sostenibile è una mos-sa strategica fondamentale. L’introduzione di tecnologie nucleari di nuova generazione mira a garantire una fonte stabile, sicura e a basse emissioni, rispondendo alla crisi energetica e accelerando la transizione verde senza instabilità del sistema elettrico. Questo posiziona l’I-talia in linea con l’orientamento di altri 24 Paesi che hanno impegnato a triplicare la capaci-tà nucleare entro il 2050. Tuttavia, l’implementazione richiederà di affrontare criticità come la sicurezza, la gestione delle scorie e il consenso sociale, con rischi di proteste locali.
Sul fronte della difesa e della tecnologia, l’Italia sta compiendo passi significativi. L’adesio-ne di Leonardo, insieme ad Airbus e Thales, alla creazione di un colosso spaziale europeo rappresenta un’opportunità unica per rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa nello spazio e posizionare l’Italia come un attore chiave in programmi futuri come Galileo, Coper-nicus e Iris². Leonardo, in particolare, funge da system integrator chiave in questa alleanza, bilanciando ambizioni tedesche e francesi. La crescita del mercato italiano dei droni marini e subacquei, con il lancio del sistema DEEP da parte di Fincantieri, dimostra la leadership del paese nel settore della robotica marina. Questo sistema, progettato per proteggere in-frastrutture critiche subacquee, ha applicazioni dual-use e rafforza la sicurezza energetica, ambientale e geopolitica italiana. Gli investimenti pubblici e le collaborazioni tra grandi im-prese, PMI e università, sostenute dal Polo Nazionale della Dimensione Subacquea, promet-tono di mantenere l’Italia all’avanguardia in questo settore cruciale.
Nel contesto degli scandali di corruzione che hanno colpito la NSPA, l’agenzia NATO re-sponsabile degli acquisti militari, l’Italia è coinvolta in indagini su appalti truccati. Questo solleva preoccupazioni sulla trasparenza e l’integrità delle forniture militari, con potenziali rischi per i piani di difesa europei e l’immagine della NATO stessa. La spinta di Francia, Germania e Regno Unito per una maggiore trasparenza è un segnale positivo, ma la centra-lizzazione del controllo da parte del segretario generale della NATO, Mark Rutte, potrebbe ridurre l’autonomia statale nelle indagini.
Le tensioni nel Mediterraneo Allargato, con la fragilità della tregua a Gaza e l’aumento dell’influenza turca, impattano direttamente sugli interessi italiani nella regione. L’Italia de-ve bilanciare il sostegno alla stabilizzazione regionale con la difesa dei propri interessi energetici e commerciali. La proposta di un “Arco Mediterraneo” che include Grecia, Cipro e Israele, volta a contrastare l’influenza turca e cinese, potrebbe avere implicazioni per la stabilità regionale e le rotte commerciali.
Infine, la discussione sull’intelligenza come “nuova forma di cultura” nel contesto militare e la necessità di collaborare con l’IA senza dipendenze eccessive, come evidenziato dalle ri-flessioni di Mario Caligiuri, sono temi rilevanti per l’Italia nel contesto della modernizzazio-ne delle sue forze armate e della formazione dei suoi futuri leader. La capacità di compren-dere e anticipare scenari complessi attraverso una conoscenza lucida e integrata sarà cru-ciale per la sicurezza e lo sviluppo del paese.

Conclusioni
Il 23 ottobre 2025 ha cristallizzato un quadro geopolitico in rapida evoluzione, dove la competizione tra le grandi potenze si manifesta attraverso strumenti economici, militari, tec-nologici e diplomatici. Le sanzioni energetiche contro la Russia, gli attacchi terroristici nell’Europa orientale, l’escalation militare nel Pacifico e la corsa allo spazio evidenziano una frammentazione crescente e la necessità per ogni attore di ridefinire il proprio ruolo. L’Eu-ropa, in particolare, si trova a un bivio, divisa tra la necessità di rafforzare la propria auto-nomia strategica e le pressioni esterne che ne minano la coesione. La nascita del colosso spaziale europeo e il rilancio del nucleare in Italia sono passi cruciali verso una maggiore sovranità, ma richiedono un impegno costante per superare gelosie interne e ritardi tecno-logici.
I temi che hanno maggiori probabilità di ulteriori sviluppi e novità nei giorni successivi ri-guardano in primis la situazione energetica globale. L’impatto delle sanzioni sul petrolio russo e le reazioni dei principali acquirenti come Cina e India saranno da monitorare atten-tamente, così come l’evoluzione degli incidenti nelle raffinerie europee, che potrebbero ri-velare ulteriori dinamiche di sabotaggio o fragilità strutturali. La “guerra invisibile” in Ucraina, con i continui attacchi alle infrastrutture, continuerà a testare la resilienza di Kiev e il supporto occidentale.
In secondo luogo, la stabilità del Vicino Oriente sarà costantemente messa alla prova. Il pia-no di pace di Trump per Gaza rimane estremamente fragile; la capacità dell’Egitto di mediare e la volontà di Israele di rispettare gli accordi saranno cruciali. L’espansione dell’influenza turca nella regione e le sue relazioni con gli Stati Uniti e Israele continueranno a ridefinire gli equilibri. Eventuali violazioni significative del cessate il fuoco a Gaza potrebbero inne-scare una nuova escalation, con implicazioni per l’intera regione.
Infine, la competizione tecnologica e marittima nell’Indo-Pacifico rimarrà un fronte caldo. Le attività missilistiche della Corea del Nord e la strategia cinese “Transparent Ocean” richie-deranno risposte continue e innovative da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati. L’imple-mentazione del patto AUKUS e gli investimenti nelle capacità cantieristiche e nei minerali critici saranno indicatori chiave della resilienza occidentale di fronte alla dominio cinese. Le discussioni sulla governance dei mari e sull’uso dell’intelligenza artificiale nel settore mili-tare saranno altrettanto centrali per definire le regole del confronto futuro. L’Italia dovrà continuare a investire nelle sue capacità tecnologiche e industriali, mantenendo un approc-cio pragmatico e collaborativo per affrontare le sfide di un mondo sempre più interconnesso e conflittuale.


Follow us on: