• English
  • Ελληνικά
  • Français
  • Deutsch
  • Español

News

25-09-25 Dal mondo

notizie
NEWS

25-09-25 Dal mondo

NATO: alleanza sotto pressione

I russi a Kupyansk: situazione critica in altre quattro roccaforti ucraine

L’Ucraina e le armi ‘scomparse’

L’ex capo dell’intelligence estone fa luce sul caso dei Mig russi

Sondaggi politici Germania 2025: AfD sorpassa CDU-CSU e vola al 27%

Uzbekistan. Mirziyoyev negli USA per rafforzare il partenariato strategico

La guerra silenziosa in Venezuela

L’omicidio Kirk e la violenza politica nell’America di Trump

–🇬🇧Georgia’s choice: The past or the future — not Russia or the West

–🇬🇧Russian Nuclear Ballistic Missile Sub Spotted Near Japan for the First Time

–🇬🇧India’s Ocean: A new report charts Delhi’s maritime direction

–🇬🇧Can Libya Finally Put Its Civil War Behind It?

Il collo di bottiglia eurasiatico: Małaszewicze e la fragilità della Nuova Via della Seta

Rafforzata la cooperazione bilaterale tra Grecia e Usa in shipping, energia e cantieristica

Uggè: “Logistica, l’Italia resta fanalino di coda”

La fregata Fasan in soccorso della Sumud Flotilla. La scelta dell’Italia

La portaerei Garibaldi venduta all’Indonesia per 450 milioni di dollari

La Cina converte centinaia di vecchi caccia in droni armati

–🇬🇧Report to Congress on Nuclear Sea-Launched Cruise Missile

–🇬🇧Washington’s Ironclad Commitments Are Rusting in the Indo-Pacific

–🇬🇧US Navy Carrier High North Deployment Points to NATO Deterrence Impact of CSG Presence

–🇬🇧China Moves Two Super-Sized ‘XXL’ Uncrewed Submarines To South China Sea

–🇬🇧The HMS Prince of Wales Just Passed Through the South China Sea

–🇬🇧How Long-Range Weapons Could Upend Modern Warfare

–🇬🇧Philippine Navy Welcomes Newest Frigate BRP Diego Silang

Il 24 settembre 2025 ha rappresentato una giornata di svolta geopolitica globale, caratterizzata da eventi che hanno ridefinito il quadro strategico mondiale. Dalle tensioni marittime nell’Indo-Pacifico all’escalation nel Mediterraneo Allargato, le dinamiche di potere hanno mostrato un’accelerazione verso un ordine mondiale sempre più complesso e multipolare.

Evento Clou della Giornata
Due eventi hanno segnato la giornata: il rilevamento di un sottomarino russo classe Borei armato con missili balistici nucleari transitare a 40 km dallo Stretto di Soya vicino al Giappone, rappresentando un segnale inequivocabile di deterrenza nucleare russa. Parallelamente, l’ex presidente Trump ha sorpreso all’Assemblea Generale ONU con un cambio di posizione sull’Ucraina, dichiarando che Kiev può “combattere e vincere” riconquistando l’intero territorio, suggerendo una potenziale ridefinizione dell’approccio USA al conflitto.

Sintesi dei fatti

  • MEDITERRANEO ALLARGATO. Il teatro si conferma strategicamente cruciale ma profondamente instabile. L’Italia ha inviato la fregata Virginio Fasan in soccorso della Global Sumud Flotilla attaccata con droni (di provenienza israeliana seppur non dichiarata), riaffermando il suo ruolo nella sicurezza marittima. La cooperazione Grecia-USA si è rafforzata nei settori shipping, energia e cantieristica, posizionando la Grecia come hub per il LNG statunitense. L’Italia affronta criticità logistiche (19° posto globale) evidenziate dal rapporto UGGE. Nel Vicino Oriente, l’Assemblea ONU ha decretato l’isolamento di Stati Uniti e Israele con il riconoscimento della Palestina come stato indipendente da circa 150 paesi. Netanyahu si prepara all’isolamento internazionale mentre gli Emirati minacciano la fine degli Accordi di Abramo. Il rischio di intifada globale sottolinea l’estrema fragilità regionale e le connessioni con le crisi migratorie. Si registra un rafforzamento India-Israele nei rapporti militari.
  • HEARTLAND EURO-ASIATICO. La Cina emerge come “elettro-potenza” dominante nelle tecnologie verdi, con un picco della domanda petrolifera in calo a causa del declino demografico e della rivoluzione energetica. Le vendite di auto elettriche superano in Cina il 50% del totale, conferendo a Pechino una leva strategica contro gli USA attraverso il controllo sulle batterie agli ioni di litio. La Cina sta convertendo centinaia di vecchi caccia in droni armati e ha spostato sottomarini senza equipaggio “XXL” nel Mar Cinese Meridionale. La Russia continua a sfidare le sanzioni inaugurando una nuova linea per il progetto Arctic LNG 2, ma valuta restrizioni sull’esportazione di diesel dopo gli attacchi ucraini alle sue raffinerie. La guerra in Ucraina è percepita da Putin come questione di sopravvivenza personale. La chiusura del confine Polonia-Bielorussia ha bloccato il 90% del traffico merci ferroviario Cina-UE, colpendo la Nuova Via della Seta terrestre.
  • TEATRO BOREALE-ARTICO. Le tensioni sono cresciute con il dispiegamento del gruppo d’attacco USS Gerald R. Ford nel Mare di Norvegia settentrionale fino alle Svalbard, coordinandosi con le marine francese, tedesca e norvegese per rafforzare la deterrenza NATO. La Russia continua le operazioni Arctic LNG 2. Il Canada ha rafforzato l’industria cantieristica con nuovi moli presso Seaspan Shipyards. Il cambio di posizione Trump sull’Ucraina impatta sul sostegno USA e le decisioni NATO. In Germania, i sondaggi mostrano un sorpasso dell’AfD sulla CDU/CSU, riflettendo insoddisfazione verso la politica tradizionale e una chiara ascesa nazionalista.
  • TEATRO AUSTRALE-ANTARTICO. Importante trasferimento navale con la vendita della portaerei Giuseppe Garibaldi all’Indonesia per 450 milioni di dollari, rafforzando le capacità indonesiane nel Sud-est asiatico. Questi sviluppi sottolineano la crescente militarizzazione regionale. Il Venezuela è teatro di “guerra silenziosa” con sanzioni e pressioni diplomatiche contro Maduro. L’Australia e gli oceani meridionali sono sempre più rilevanti nella competizione indo-pacifica.
  • INDOPACIFICO. L’Indo-Pacifico rimane il fulcro della competizione geopolitica. L’esercitazione trilaterale Freedom Edge 2025 (USA-Corea del Sud-Giappone) ha rafforzato la deterrenza contro le minacce nordcoreane. La portaerei cinese Fujian simboleggia l’ambizione di Pechino come potenza marittima globale, mentre la HMS Prince of Wales britannica ha attraversato il Mar Cinese Meridionale riaffermando la libertà di navigazione. La Marina filippina ha accolto la fregata BRP Diego Silang costruita in Corea del Sud, potenziando la difesa nel Mar Cinese Meridionale. Gli USA accelerano la trasformazione navale verso la “Flotta Ibrida” per contrastare le capacità A2/AD cinesi, integrando piattaforme tradizionali con unità unmanned. Alcuni esperti propongono riforme verso massicci investimenti in sottomarini, forze autonome e cyber. Il rapporto CSIS evidenzia come la Cina controlli oltre metà della produzione navale globale mentre gli USA precipitano allo 0,1%. Taiwan incrementa la spesa per la difesa come risposta alle minacce cinesi. Singapore investe nell’espansione dei cavi sottomarini per mitigare i rischi alle comunicazioni digitali globali.

Conseguenze geopolitiche
Le conseguenze delineano un quadro di crescente multipolarismo. L’intensificazione della presenza navale russa nell’Indo-Pacifico alza la deterrenza nucleare, mentre la Cina riafferma l’ambizione di supremazia marittima sfidando il primato USA. Il riconoscimento diffuso della Palestina isola ulteriormente Israele e USA, accelerando la polarizzazione mediorientale.
La svolta Trump sull’Ucraina suggerisce possibile intensificazione del supporto americano, prolungando tensioni con la Russia. La Cina, militarizzando le filiere delle batterie, rafforza l’influenza globale modificando equilibri tecnologici e militari. La chiusura del confine polacco-bielorusso evidenzia la fragilità delle rotte commerciali e l’interconnessione tra sicurezza terrestre e marittima.

Conseguenze Strategiche
La polarizzazione mediorientale accresce il rischio di escalation con implicazioni per la sicurezza energetica globale. La posizione Trump spinge la NATO a riconsiderare strategie di deterrenza. L’uso cinese delle batterie come arma strategica impone all’Occidente una diversificazione accelerata delle supply chain.
La Marina USA vira verso la “Flotta Ibrida” integrando sistemi con equipaggio e autonomi, richiedendo massicci investimenti in sottomarini e guerra asimmetrica. L’integrazione uomo-macchina nei Centri Operativi Navali è prioritaria per il processo decisionale ad alta velocità. La “guerra spaziale” difensiva diventa cruciale per la sopravvivenza della flotta, estendendo il campo di battaglia al dominio spaziale e cibernetico.
La crescente presenza russo-cinese induce maggiore interoperabilità tra alleati, ma i ritardi nei sottomarini Columbia minacciano la deterrenza nucleare USA. La conversione cinese di caccia in droni rappresenta un cambio di paradigma nella guerra aerea con implicazioni per Taiwan.

Conseguenze economiche, tecnologiche, finanziarie ed energetiche
La chiusura del confine polacco-bielorusso ha interrotto il 90% del traffico ferroviario Cina-UE, evidenziando la vulnerabilità delle supply chain agli shock geopolitici. Il picco della domanda petrolifera cinese ha ripercussioni sui paesi OPEC+ mentre avvantaggia i consumatori.
La Russia, nonostante le sanzioni, ha rafforzato Arctic LNG 2, ma gli attacchi ucraini potrebbero portare a restrizioni sul diesel con ripercussioni sui prezzi. La cooperazione Grecia-USA nel LNG dimostra l’importanza delle alleanze energetiche e della diversificazione.
Tecnologicamente, la spinta verso la “Flotta Ibrida” e lo sviluppo cinese di sottomarini autonomi indicano accelerazione nell’AI militare marittima. La dipendenza dai cavi sottomarini evidenzia vulnerabilità delle infrastrutture digitali. Le sanzioni russe, pur non catastrofiche, limitano l’accesso a tecnologie avanzate.

Conseguenze marittime
La militarizzazione artica trasforma la regione in nuovo fronte di competizione strategica. Nell’Indo-Pacifico, la presenza del sottomarino nucleare russo classe Borei e il transito della HMS Prince of Wales riaffermano la libertà di navigazione ma aumentano il rischio di incidenti. La vendita della Garibaldi e l’ingresso della BRP Diego Silang segnalano una corsa all’ammodernamento nel Sud-est asiatico.
Il concetto di “Flotta Ibrida” prefigura operazioni marittime sempre più distribuite e letali. L’investimento in sottomarini sottolinea il loro ruolo cruciale per deterrenza e proiezione di potenza, ma i ritardi Columbia evidenziano sfide strutturali USA. La vulnerabilità dei cavi sottomarini amplia il concetto di sicurezza marittima al dominio sottomarino profondo.

Conseguenze per l’Italia
L’invio della fregata Fasan sottolinea il ruolo attivo italiano nella sicurezza mediterranea. La vendita della Garibaldi, pur significativa, consente di liberare risorse per l’ammodernamento della flotta. Tuttavia, i persistenti ritardi logistici (rapporto UGGE) limitano la capacità di fungere da hub commerciale strategico.
SeaFuture a La Spezia offre opportunità per l’industria italiana di integrarsi nelle catene di valore globali. La cooperazione Grecia-USA potrebbe generare nuove sinergie per l’Italia nel LNG e cantieristica. Nel Mediterraneo allargato, l’instabilità aumenta la pressione migratoria richiedendo controlli rafforzati. Il riconoscimento della Palestina pone dilemmi diplomatici richiedendo equilibrio tra interessi nazionali ed europei.

Conclusioni
Il 24 settembre 2025 ha cristallizzato un panorama geopolitico caratterizzato da crescente competizione, rapida evoluzione tecnologica e ridefinizione degli equilibri di potere. L’intensificarsi delle presenze navali nell’Artico e Indo-Pacifico, la corsa agli armamenti autonomi e l’importanza delle infrastrutture sottomarine convergono verso un futuro marittimo sempre più complesso.
Il quadro emerso è di un mondo in ebollizione, dove transizione energetica, crisi regionali e competizione tra grandi potenze disegnano scenari interconnessi. La Cina si consolida nelle tecnologie verdi sfidando l’egemonia USA e militarizzando le supply chain strategiche.
Per i prossimi giorni si attende: evoluzione della “Flotta Ibrida” americana; risposta strategica degli alleati all’assertività russo-cinese; gestione delle tensioni nel Mar Cinese Meridionale e Artico; dibattito sul futuro della deterrenza nucleare; impatto della crisi logistica sulla Nuova Via della Seta.
I temi con maggiori sviluppi includeranno: evoluzione mediorientale con possibili reazioni israeliane; impatto reale della svolta Trump; risposta USA alla “weaponizzazione” cinese delle batterie; conseguenze dell’ascesa populista europea. È fondamentale monitorare la questione dei risarcimenti al Regno Unito per la Palestina.
Un approccio multilaterale e proattivo sarebbe opportuno: rafforzare la cooperazione per gestire crisi regionali e transizioni energetiche, promuovere dialogo e diplomazia mantenendo forte deterrenza, investire in resilienza e innovazione per la stabilità marittima globale.


Follow us on: