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31-07-25 Dal mondo

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31-07-25 Dal mondo

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La giornata del 30 luglio 2025 è stata dominata dalla firma di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, un evento che trascende la mera dimensione economica per assumere un profondo significato geopolitico. Presentato dall’amministrazione Trump come una vittoria storica per la politica “America First”, l’accordo prevede l’applicazione di una tariffa base del 15% sulla maggior parte dei prodotti scambiati e impegni significativi da parte dell’UE per l’acquisto di energia, armamenti e tecnologie strategiche statunitensi. Tuttavia, l’intesa ha generato reazioni opposte: mentre Washington la celebra come il più grande accordo commerciale mai siglato, in Europa suscita forti preoccupazioni. Figure come il presidente francese Macron e Confindustria hanno espresso critiche severe, evidenziando il rischio di una crescente dipendenza dagli USA e l’impatto negativo su un export che per l’Italia vale 226 miliardi di euro. Le divergenze nelle comunicazioni ufficiali tra Casa Bianca e Commissione Europea, che definisce l’intesa “politica e non vincolante”, sottolineano la fragilità e l’incertezza che circondano il futuro delle relazioni transatlantiche.

Geo-strategia e conflittualità
Il panorama strategico globale rimane teso e frammentato. Nell’Indo-Pacifico, la rivalità sino-americana si manifesta con segnali contrastanti: da un lato, il Segretario alla Difesa britannico ha dichiarato la prontezza del Regno Unito a intervenire militarmente a fianco degli alleati in caso di un’aggressione cinese a Taiwan. Dall’altro, un gesto di de-escalation da parte di Washington ha visto l’annullamento di un incontro tra Trump e il leader taiwanese Lai, una decisione accolta con favore da Pechino.
La guerra in Ucraina prosegue con brutalità, come testimoniato dal reportage da Kostjantynivka, e si evolve tecnologicamente con l’uso pervasivo di droni e piattaforme di comunicazione come Discord che trasformano le tattiche sul campo. Contemporaneamente, la Russia rafforza il controllo interno attraverso una sorveglianza digitale estensiva.
Nel Mediterraneo Allargato, la crisi umanitaria a Gaza ha raggiunto livelli catastrofici, con la fame utilizzata come strumento di pressione nel conflitto tra Israele e Hamas e la morte di centinaia di persone a causa della malnutrizione. L’instabilità persiste anche in Yemen e Siria, dove la questione curda rimane un nodo irrisolto.
Un evento naturale ha inoltre evidenziato la vulnerabilità strategica della Russia: un terremoto di magnitudo 8.8 al largo della Kamchatka ha innescato un allarme tsunami che ha interessato la cruciale base di sottomarini nucleari di Vilyuchinsk, mostrando i rischi per le infrastrutture militari russe.

Geo-economia, industria, mercati e marittimità
Sul fronte economico, al di là dell’accordo USA-UE, si registra una forte spinta americana verso il mantenimento della leadership tecnologica. Il “White House AI Action Plan” delinea una strategia per dominare il settore dell’intelligenza artificiale, mentre la FCC (La Federal Communications Commission (FCC) è un’agenzia governativa statunitense indipendente incaricata di regolamentare tutte le comunicazioni interstatali e internazionali tramite radio, televisione, satellite, cavo e telefono) lavora per modernizzare le regole sullo spettro satellitare per favorire l’industria spaziale nazionale.
La Cina risponde con progressi significativi, come lo sviluppo di un super-telescopio spaziale che preoccupa gli USA per le sue possibili applicazioni dual-use.
In Europa, l’industria della difesa italiana mostra una notevole vitalità. Fincantieri ha registrato una crescita record nel primo semestre 2025, con ricavi e ordini in forte aumento. Leonardo ha finalizzato l’acquisizione di IDV e presenta risultati positivi guidati da innovazione e razionalizzazione. Anche Intermarine si è aggiudicata una commessa di rilievo dalla Guardia Costiera.
Il settore marittimo globale è in fermento. La Cina prosegue la sua strategia di investimenti nei porti chiave a livello mondiale per consolidare le sue rotte commerciali. Gli Stati Uniti, dal canto loro, hanno assegnato contratti per 6,2 miliardi di dollari per potenziare la propria capacità di trasporto marittimo strategico (Sealift). Intanto, si osserva un calo silenzioso ma significativo delle esportazioni di petrolio russo, segnale delle difficoltà economiche di Mosca.

Geopolitica e relazioni internazionali
Le dinamiche diplomatiche riflettono un mondo multipolare e complesso. L’India si afferma sempre più come una “grande potenza” con un percorso autonomo, capace di dialogare sia con l’Occidente che con la Russia e di porsi come modello per il Sud globale. Singapore ha compiuto un passo senza precedenti, attribuendo pubblicamente un attacco informatico a un gruppo legato alla Cina, una mossa calibrata per segnalare fermezza senza provocare un’escalation.
L’Unione Europea continua a legare il proprio sostegno finanziario all’Ucraina a richieste di riforme concrete, in particolare nel campo della lotta alla corruzione, mettendo il presidente Zelensky di fronte a un delicato equilibrio tra esigenze belliche e standard europei.
Nel Caucaso, Russia e Iran collaborano attivamente per contrastare il coinvolgimento statunitense nel strategico Corridoio di Zangezur, a riprova della loro volontà di limitare l’influenza occidentale nella regione.

Analisi per Teatro Operativo
• Mediterraneo Allargato. Il teatro è dominato dalla catastrofe umanitaria a Gaza, che rappresenta una delle peggiori crisi degli ultimi decenni. L’instabilità è diffusa, con conflitti irrisolti in Yemen e Siria e tensioni interne tra Baghdad e il Kurdistan iracheno. In questo contesto, l’Italia cerca di rafforzare il proprio ruolo strategico attraverso partnership con il Marocco e un dialogo con l’Egitto sulla sicurezza regionale. L’UE è impegnata a est, esercitando pressione sull’Ucraina per le riforme anti-corruzione. La Turchia, infine, guarda al futuro nucleare con il supporto americano per piccoli reattori modulari.
• Heartland euro-asiatico. La regione rimane il fulcro delle tensioni globali. La guerra in Ucraina non accenna a diminuire di intensità e vede un crescente impiego di tecnologie avanzate. La Russia, colpita da un calo delle esportazioni petrolifere, rafforza il suo apparato di sicurezza interna e collabora con l’Iran per consolidare la propria influenza nel Caucaso meridionale. La Cina prosegue la sua espansione geoeconomica attraverso la strategia portuale globale, mentre l’Asia Centrale è teatro di una rinnovata “Grande Partita” per il controllo delle vie commerciali.
• Teatro operativo Boreale-Artico. L’area è stata scossa da un potente terremoto in Kamchatka, che ha messo in luce la vulnerabilità delle basi strategiche russe a eventi naturali estremi. Sul fronte tecnologico, gli Stati Uniti stanno accelerando per mantenere la loro supremazia, con la revisione delle normative sullo spettro satellitare e un piano d’azione nazionale per l’intelligenza artificiale.
• Teatro operativo Australe-Antartico. In America Latina, il Paraguay ha inferto un duro colpo al narcotraffico con un arresto di alto profilo. Il Brasile ha invece chiuso un capitolo della sua lotta alla corruzione con un accordo milionario che coinvolge il gruppo industriale Seatrium. In Africa, il GNL del Mozambico sta emergendo come una risorsa chiave per la sicurezza energetica globale. L’Australia ha rafforzato il suo legame con il Regno Unito firmando un trattato per lo sviluppo di un nuovo sottomarino nell’ambito dell’alleanza AUKUS, con chiare implicazioni per l’equilibrio di potere nell’Indo-Pacifico.
• Indopacifico. Questo teatro è il cuore della competizione strategica tra Stati Uniti e Cina. Le tensioni su Taiwan rimangono elevate, nonostante segnali diplomatici ambivalenti. L’India si profila come attore fondamentale, perseguendo una politica estera autonoma che ne aumenta il peso specifico. La Cina non solo investe in infrastrutture marittime ma fa anche passi da gigante nella tecnologia spaziale con il suo super-telescopio. L’alleanza AUKUS e la cooperazione militare USA-Australia, come dimostra il rifornimento dell’USS Ohio in Australia, sono la risposta occidentale a questa ascesa. Nel Sud-est asiatico, le tensioni storiche tra Thailandia e Cambogia riemergono, mentre Hun Sen continua a esercitare un’influenza decisiva sulla politica cambogiana.

Conclusioni e possibili sviluppi
La giornata del 30 luglio 2025 delinea un quadro globale caratterizzato da tre tendenze principali.

  1. La competizione strategica tra USA e Cina si intensifica su tutti i fronti, dalla tecnologia (AI, spazio) alla geo-economia (accordi commerciali, investimenti infrastrutturali), fino alla postura militare (Taiwan, AUKUS). L’accordo sui dazi tra USA e UE, pur con le sue criticità, può essere letto come un tentativo di consolidare un blocco occidentale. Nei prossimi giorni, è probabile assistere a ulteriori manovre militari nell’Indo-Pacifico e a nuove iniziative diplomatiche volte a contenere l’influenza cinese.
  2. L’Occidente mostra segni di frammentazione. Le reazioni divergenti all’accordo commerciale USA-UE rivelano una profonda spaccatura. L’Europa appare come un “gigante economico ma un nano politico”, preoccupata di una crescente subordinazione a Washington. Questo potrebbe portare a un dibattito più acceso all’interno dell’UE sulla necessità di una maggiore autonomia strategica e a possibili tentativi di rinegoziare parti dell’accordo con gli Stati Uniti.
  3. Le crisi umanitarie persistenti e l’evoluzione della guerra. La situazione a Gaza è un catalizzatore di instabilità regionale con implicazioni globali. Allo stesso tempo, il conflitto in Ucraina dimostra come la tecnologia stia ridefinendo la natura della guerra moderna. La crisi a Gaza continuerà a esercitare pressione sulla diplomazia internazionale, anche se con scarse prospettive di una risoluzione a breve termine. La variabile della corruzione in Ucraina rimarrà un punto critico per il sostegno occidentale e un tema da monitorare attentamente.
    Infine, l’ascesa di potenze come l’India e il ruolo crescente di attori regionali come Turchia e Marocco indicano un mondo sempre più multipolare, dove le alleanze sono fluide e gli equilibri in costante ridefinizione.

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