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07-05-25 Dal mondo

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07-05-25 Dal mondo

Messaggi di morte insanguinano il tavolo dei negoziati tra Iran e USA: perché Bandar Abbas?

–🇬🇧Trump deal with the Houthis: Declare victory and go home?

–🇬🇧Trump Halts U.S. Bombing of Houthis, Citing Ceasefire Pledge That The Houthis Deny

–🇬🇧Lobby Horse: Trump’s ‘trillion dollar’ visit to Saudi Arabia

–🇬🇧Ballistics after Bashar

Abbattete quel satellite! La Russia, gli USA, la NATO e la guerra nello spazio

Nei giorni della vittoria la velata minaccia di Zelensky

Germania, il governo di Merz nasce zoppo

Trump esclude un’indagine sul sabotaggio del Nord Stream: “Ma so chi è stato”

Uno spazio di guerra permanente

Perché Pechino è sempre più interessata all’Azerbaigian

Calandra, ‘Milei, l’hombre venuto dal malessere’

–🇬🇧Multiple High-Profile Russian Generals Assassinated on Russian Soil

–🇬🇧Moscow Likely to Bolster Its Offensive Against Ukraine

–🇬🇧Azerbaijan blames Russian state hackers for cyberattacks on local media

–🇬🇧Is America ready for an era of space warfare?

–🇬🇧Keep the Fires Going: What the Kingdom of Denmark’s Leadership Means for the Arctic Council​

–🇬🇧India Launches Strikes on Pakistan, Opening Latest Military Conflict

–🇬🇧Time to Change Australia’s Grand Strategies

Le alleanze dei cantieri navali: nuove prospettive di sviluppo

La militarizzazione del Golfo di La Spezia

Conquistarsi un posto al sole: Atene come nuovo hub energetico europeo?

–🇬🇧In Brief: Reviving the U.S. Shipbuilding Industry

Indra presenta il sistema di cyber situational awareness ECYSAP

–🇬🇧U.K., Italian Carrier Strike Groups Team Up in Ionian Sea

–🇬🇧Undersea cable control: The information dimension

–🇬🇧A new European nuclear deterrent would not be a quick fix

–🇬🇧Turkey’s Is Preparing to Field Its Next Fifth-Gen KAAN Fighter Prototype

Evento Clou della Giornata. L’annuncio del Presidente USA Trump di un accordo per la cessazione dei bombardamenti americani contro gli Houthi nello Yemen domina la scena. Trump dichiara una “capitolazione” Houthi e la loro presunta promessa di non attaccare più le navi, sebbene gli stessi Houthi neghino tale accordo. Questa mossa, se confermata e rispettata, potrebbe significare un drastico cambiamento nella sicurezza del Mar Rosso, con immediate ripercussioni sul commercio globale, ma l’incertezza sulla sua reale portata e tenuta genera scetticismo.

  • Geopolitica e Strategia Marittima. La giornata è emblematica della centralità dei mari. Gli Stati Uniti rilanciano con forza la propria cantieristica navale attraverso lo SHIPS for America Act, mirando a ricostruire una flotta commerciale e militare robusta (“250 navi in 10 anni”) per “prosperità e sicurezza”. Parallelamente, si registra la perdita di un secondo F/A-18 Super Hornet USA nel Mar Rosso, evidenziando i rischi operativi. La militarizzazione del Golfo di La Spezia in Italia e la crescente attenzione alla sicurezza dei cavi sottomarini completano un quadro di rinnovata enfasi sul dominio marittimo.
  • Geoeconomia. Le tensioni commerciali e la ricerca di autonomia strategica sono palpabili. Lo SHIPS Act USA, seppur strategico, introduce complessità nel commercio marittimo statunitense. Il deficit commerciale USA ha toccato un record a marzo, spinto da importazioni anticipate per eludere i dazi trumpiani, che stanno inducendo aziende canadesi a cercare mercati alternativi e mettono sotto pressione l’alleanza con l’Australia. La Cina, tuttavia, mostra resilienza nei flussi commerciali nonostante le tariffe. La Grecia si consolida come potenziale hub energetico europeo, mentre gli USA cercano di ricostruire la propria capacità di raffinazione dello zinco per ridurre la dipendenza da Pechino.
  • Difesa. Oltre al potenziamento navale USA, si segnala la trasformazione in corso dell’esercito americano per modernizzarsi e la discussione sulla militarizzazione dello spazio, con USA, Russia e Cina che sviluppano capacità offensive anti-satellite. La Russia continua a evolvere i suoi asset, come gli elicotteri Mi-8 per la guerra elettronica. In Italia, Leonardo vara una nuova Divisione Aeronautica.
    • Mediterraneo Allargato. L’area è un crogiolo di crisi e opportunità. L’incerto accordo USA-Houthi impatta direttamente il Mar Rosso. La Corte Internazionale di Giustizia non giudica gli Emirati per il genocidio in Sudan, mentre la Giordania mette al bando la Fratellanza Musulmana. Proseguono le tensioni su Gaza, con piani israeliani di espansione delle operazioni e dibattito politico in Italia. L’Egitto cerca investimenti italiani per progetti sostenibili.
    • Heartland Euro-Asiatico. L’asse Mosca-Pechino si rafforza con la prevista visita di Xi Jinping a Mosca per il Victory Day. La Russia riceve un apparente sostegno dalla Corea del Nord (truppe a Kursk) e si propone come mediatrice sul nucleare iraniano. Il cessate il fuoco unilaterale dichiarato da Putin in Ucraina è accolto con scetticismo da Kiev, mentre Zelensky lancia velate minacce in vista del V-Day. In Europa, la politica tedesca è scossa dalla classificazione dell’AfD come estremista e dalle difficoltà del nuovo governo Merz; in Romania, avanza il nazionalista Simion. Attacchi hacker russi colpiscono Azerbaigian e Romania.
    • Teatro Operativo Boreale-Artico. Gli USA premono per la produzione accelerata di rompighiaccio (alleanza Bollinger-Edison Chouest), segnalando la crescente importanza strategica della regione artica, contesa per risorse e rotte.
    • Teatro Operativo Australe-Antartico. Nessun sviluppo significativo specifico per questa data emerge dalle fonti.
    • Indopacifico. La continuità politica a Singapore (vittoria del PAP) contrasta con le persistenti tensioni. La Cina, per un’eventuale invasione di Taiwan, necessiterebbe dei porti dell’isola, rendendo le mine una difesa cruciale. L’Australia ricalibra la sua grande strategia e rafforza i legami di difesa con l’India, mentre l’attacco di Pahalgam acuisce le tensioni indo-pakistane.
  • Conclusioni. Il 6 maggio 2025 evidenzia un mondo multipolare frammentato, dove la competizione tra grandi potenze (USA, Cina, Russia) si intensifica su più fronti: marittimo, tecnologico, spaziale ed economico. Le iniziative unilaterali, come quella di Trump sugli Houthi, introducono elementi di forte imprevedibilità. La sicurezza energetica, la resilienza delle catene di approvvigionamento e il controllo delle infrastrutture critiche (cavi, porti) sono al centro delle agende nazionali, prefigurando un periodo di elevata instabilità e ridefinizione degli equilibri globali.

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