13-04-25 Dal mondo
13 Aprile 2025 2025-04-13 12:2713-04-25 Dal mondo
Mar Rosso – Medio Oriente
–🇬🇧Egypt and Israel – A Widening Gap that Spells More Instability
Geopolitica
—Istruttori, tecnici, intelligence: svelato il ruolo centrale del Regno Unito nella guerra in Ucraina
—La coalizione dei volenterosi. O dei disillusi?
—L’Europa non vuole la pace in Ucraina
—Politica estera USA: tempo di compromessi
—Panama. Washington torna a controllare il Canale
—India. L’Italia punta sulla “Via del cotone”
—Cosa resta del viaggio di Re Carlo in Italia
–🇬🇧Independent Thinking: Is the US confronting China in Latin America?
–🇬🇧Japan as a New Strategic Partner in the Three Seas Initiative
Geoeconomia
—L’Egitto e il mare, nuove prospettive
—Il decoupling Usa-Cina si fa sempre più probabile?
—Le quattro domande che emergono dallo scontro tra USA e Cina
–🇬🇧Can Tariffs Revive U.S. Manufacturing Jobs?
Difesa
—Difesa europea, l’Italia tra ambizioni industriali e sfide strategiche
–🇬🇧The Zeitenwende Is Real This Time
–🇬🇧Russian Incursions Drive Increase in Japanese Fighter Scrambles, Officials Say
–🇬🇧Report to Congress on Hypersonic Weapons
–🇬🇧Royal Navy seeks new airborne early warning capability for its carrier strike groups
–🇬🇧BIMCO Updates War Risk Clauses Amid Red Sea Crisis and Global Maritime Threats
Sintesi Geopolitica e Geoeconomia Globale
Il quadro geopolitico globale del 12 aprile 2025 è caratterizzato da una crescente fluidità e competizione tra potenze, con alcuni teatri operativi che mostrano particolare dinamicità. La Geoeconomia si conferma un elemento chiave per comprendere le dinamiche di potere e le strategie degli attori statuali.
Mediterraneo Allargato: La regione rimane un crocevia di interessi contrastanti. La Turchia, guidata da un Erdogan che suscita ammirazione e invidia in figure come Trump, continua a giocare un ruolo decisivo, alzando la posta con gli USA su diverse questioni strategiche. La stabilità della Tunisia, spesso vista come un modello democratico nel mondo arabo, appare a rischio a causa della persistente crisi economica e della corruzione. La guerra transfrontaliera tra Hezbollah e Israele, pur con una fragile tregua in vigore, mantiene alta la tensione, con Hezbollah che apre al dialogo sul disarmo ponendo però condizioni stringenti legate alla fine dell’occupazione israeliana. L’Egitto e Israele mostrano un divario crescente, con implicazioni negative per la stabilità regionale.
Heartland Euro-Asiatico: Il conflitto in Ucraina rimane il nodo centrale. L’incontro al Cremlino tra Putin e l’inviato di Trump, Steve Witkoff, ha riportato indiscrezioni sulla possibile cessione alla Russia dei territori conquistati come condizione per il cessate-il-fuoco. L’abbattimento di un F-16A ucraino nella regione di Sumy segnala la persistenza delle operazioni militari. A Bruxelles, una “coalizione dei volenterosi” europea discute la creazione di una forza militare da inviare in Ucraina in caso di cessate il fuoco, evidenziando le divisioni interne al continente. Il Regno Unito si conferma un attore chiave nel sostegno militare e di intelligence all’Ucraina.
Teatro operativo Atlantico-Boreale: Le tensioni transatlantiche rimangono sullo sfondo, soprattutto in relazione alle politiche commerciali e all’impegno nella NATO, in particolare alla luce dei cambiamenti retorici e di postura dell’amministrazione Trump. La Norvegia si interroga sul suo tradizionale non-allineamento con l’UE, seguendo un percorso simile a quello di Finlandia e Svezia verso la NATO.
Teatro operativo Australe: La regione appare meno centrale nelle notizie del giorno, ma non per questo priva di dinamiche rilevanti nel medio-lungo periodo, soprattutto in relazione alla competizione per le risorse e l’influenza. La competizione tra Stati Uniti e Cina per l’influenza in America Latina si intensifica.
Indopacifico: L’India assume un ruolo crescente nelle strategie geopolitiche, con l’Italia che punta sulla “Via del Cotone” (IMEC) per rafforzare la sua presenza nella regione. Il Giappone, pur concentrato internamente sulla stagione dei ciliegi, si posiziona come un nuovo partner strategico nella “Three Seas Initiative” europea. La piattaforma X (ex Twitter) intraprende azioni legali contro il governo indiano in merito agli strumenti di moderazione dei contenuti, evidenziando le tensioni tra sovranità digitale e libertà di espressione.
Geoeconomia: La revoca da parte del Venezuela alla Chevron della licenza per esportare greggio segnala le continue ripercussioni geopolitiche nel mercato energetico. Le trattative sul nucleare iraniano in Oman, con segnali di apertura al “compromesso” da parte USA dopo l’incontro Witkoff-Putin, evidenziano la centralità delle dinamiche economiche nelle relazioni internazionali. L’accordo tra Italia e Francia sul futuro di STMicroelectronics testimonia la consapevolezza europea della strategicità del settore dei microchip.
La Casa Bianca mira a eliminare la divisione della NOAA dedicata alla ricerca sul cambiamento climatico, riflettendo le priorità dell’amministrazione Trump. La scoperta e lo sviluppo di tecnologie quantistiche, come i chip basati su “Majorana fermions” di Microsoft, aprono nuove frontiere con potenziali impatti geoeconomici dirompenti. L’Unione Europea reagisce ai dazi imposti dagli USA, cercando al contempo la negoziazione, in un contesto di crescente protezionismo globale.
Geopolitica e difesa Marittima: La questione della sicurezza marittima rimane cruciale, in particolare nel Mar Rosso e nel Mediterraneo, data la persistenza di conflitti e tensioni. Le nuove regole per ridurre le emissioni di gas serra nel settore marittimo, concordate a livello internazionale, segnalano una crescente attenzione alla sostenibilità e potrebbero avere implicazioni significative sul futuro del trasporto marittimo e delle rotte commerciali.
Difesa: La discussione europea sulla creazione di una forza militare per l’Ucraina post-cessate il fuoco riflette la crescente consapevolezza della necessità di una maggiore autonomia strategica in materia di difesa. L’impiego di mercenari da parte degli USA per espellere migranti irregolari, nella visione di un secondo mandato Trump, solleva interrogativi etici e legali sull’esternalizzazione della sicurezza.
Conclusioni: Il 12 aprile 2025 si presenta come una giornata densa di eventi che confermano la complessità e l’interconnessione del panorama geopolitico e geoeconomico globale.
La guerra in Ucraina rimane un elemento destabilizzante primario, con ripercussioni su scala continentale ed extra-continentale. La Turchia si conferma un attore regionale ambizioso e capace di influenzare equilibri delicati. La competizione tra grandi potenze, in particolare tra Stati Uniti e Cina, si manifesta in diversi teatri operativi e nel dominio tecnologico ed economico. L’Europa cerca una sua via per affrontare le sfide globali, tra spinte all’autonomia strategica e divisioni interne. La geoeconomia si conferma uno strumento di potere e un campo di battaglia cruciale, con implicazioni dirette sulla sicurezza e la stabilità internazionale.