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14-04-25 Dal mondo

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14-04-25 Dal mondo

Iran. Erdogan prossimamente a Teheran

Armi, diplomazia, geopolitica: perché la Turchia alza la posta con gli USA

–🇬🇧With Iran talks, Trump could achieve a triple win

–🇬🇧From JCPOA to Trump Deal: The New Chapter in US-Iran Nuclear Talks

Sumy, la strage di civili che prepara un’altra offensiva russa

Ucraina. Attacco missilistico a Sumy durante la Domenica delle Palme

Germania avverte: “Putin si sta armando molto rapidamente”

Merz parte male: la nuova Germania è già in crisi di fiducia

Meloni da Trump e Tajani in India. Quel filo rosso spiegato dall’amb. Castellaneta

Il piano Mattei e la geopolitica italiana. Ambizioni e prospettive

Il possibile accordo di pace tra Azerbaigian e Armenia: fine delle ostilità?

Il Somaliland e l’assedio delle grandi potenze

Thibault Muzergues sul nostro momento storico

–🇬🇧Modi Connects South and Southeast Asia

–🇬🇧China and Russia Rejoice as the U.S. Cuts Its Global Media

Il quadro geopolitico globale di domenica 13 aprile 2025 si presenta dinamico e segnato da diverse tensioni, pur non emergendo crisi dirompenti su scala planetaria. Analizzando i principali teatri operativi, si possono delineare le seguenti tendenze:
Mediterraneo Allargato: La situazione rimane instabile. Mentre l’Italia, attraverso il Piano Mattei, cerca di ritagliarsi un ruolo geopolitico autonomo e di costruire una propria sfera d’influenza, le dinamiche regionali restano complesse. La distanza crescente tra Egitto e Israele, come evidenziato da RUSI, non promette stabilità. La perdurante crisi a Gaza, con le testimonianze sulle “zone di morte” e il tragico bilancio di vittime civili a Sumy, alimentano la tensione regionale e internazionale. L’attività diplomatica turca, con l’imminente visita di Erdogan a Teheran, segnala un continuo riposizionamento degli attori regionali. La Turchia, con una strategia assertiva, sembra alzare la posta con gli USA, sfruttando la sua posizione cruciale in diversi scacchieri geopolitici.
Heartland Euro-Asiatico: L’Ucraina continua a essere un focolaio di crisi, con un ennesimo attacco missilistico russo a Sumy durante la Domenica delle Palme, un’azione che Mosca nega ma che Kiev denuncia come terrorismo. L’ipotesi di una divisione dell’Ucraina sul modello di Berlino appare una soluzione indigesta per entrambe le parti. Sul fronte del Caucaso, il fragile accordo di pace tra Azerbaigian e Armenia è messo in discussione da questioni territoriali (Zangezur), dalla Costituzione armena e dalle pressioni regionali, lasciando presagire una potenziale ripresa delle ostilità.
Teatro Operativo Atlantico-Boreale: L’attenzione si concentra sulla Germania, dove il nuovo governo guidato da Friedrich Merz sembra affrontare una precoce crisi di fiducia. L’Estonia, nel tentativo di arginare l’influenza russa, adotta misure drastiche tagliando i legami tra le organizzazioni religiose locali e centri di potere stranieri, in particolare il Patriarcato di Mosca. La Romania, in vista delle elezioni, è alle prese con le presunte ingerenze russe, evidenziando le vulnerabilità democratiche dell’Europa orientale.
Teatro Operativo Australe: La rivista “The Global Eye” segnala una crisi del gas sulla costa orientale australiana, paradossale per un paese grande produttore, a causa delle massicce esportazioni.
Indopacifico: La competizione tra Stati Uniti e Cina rimane un elemento centrale. L’UE sembra cercare un riavvicinamento con Pechino sul tema delle auto elettriche, in risposta ai dazi statunitensi. Gli USA, sotto l’amministrazione Trump, pianificano un ordine esecutivo per permettere l’accumulo di metalli critici dai fondali del Pacifico, segnale della crescente importanza strategica di queste risorse.
Geoeconomia: La guerra commerciale tra USA e Cina continua a produrre effetti finanziari importanti. Si assiste a un aumento delle spedizioni di petrolio russo su navi occidentali, paradossalmente favorito dal calo dei prezzi. La corsa globale ai minerali critici e terre rare si conferma come un fattore determinante nella definizione delle nuove equazioni di potere globali. L’Italia, come sottolineato, cerca una sua strategia geoeconomica attraverso il Piano Mattei.
Geopolitica e Difesa Marittima: La Grecia è in trattativa per l’acquisto di due fregate Bergamini dall’Italia, rafforzando la cooperazione nel settore della difesa marittima. L’Azerbaigian testa con successo missili turchi SOM Sahin lanciati dai suoi Su-25, evidenziando la crescente collaborazione nel settore della difesa tra i due paesi.
Difesa: Sul fronte della difesa, si segnalano intense attività addestrative per l’Esercito italiano, con esercitazioni aviolancistiche che coinvolgono la Brigata Folgore e la 46ª Brigata Aerea. Oltre alle esercitazioni italiane, si segnala l’importanza del ruolo del Regno Unito nella guerra in Ucraina, non solo in termini di armi ma anche di istruttori, tecnici e intelligence.
Conclusioni: Il 13 aprile 2025 si configura come una giornata di continue manovre e riposizionamenti a livello globale. Le tensioni regionali persistono e la competizione tra grandi potenze si acuisce, soprattutto in ambito geoeconomico e tecnologico. L’Europa cerca una sua via, con l’Italia che tenta di definire un ruolo più autonomo, mentre la guerra in Ucraina e le fragili paci in altre regioni rimangono fonti di instabilità e preoccupazione. La capacità degli attori globali di gestire queste dinamiche sarà cruciale per la futura stabilità del sistema internazionale.


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