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15-04-25 Dal mondo

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15-04-25 Dal mondo

Israele: dall’esercito e dalla società civile appelli per la fine della guerra

Azerbaijan, Israele (e Turchia)

Iran sotto assedio e Russia riluttante: il Medio Oriente intanto è sull’orlo del collasso

Iran. Nucleare: il prossimo incontro con gli USA a Roma il 19 aprile

–🇬🇧Made in Yemen? Assessing the Houthis’ arms-production capacity

Ucraina: la primavera banco di prova per il sostegno europeo

Diplomazia arenata? Nessuna novità concreta sul negoziato in Ucraina

Ucraina. Con l’UE schierata, è la Turchia a tentare nuovamente la mediazione con la Russia

L’inverno demografico, l’Ucraina e le guerre del futuro

India e Italia allineano anche la difesa. La visita del segretario di New Delhi

Algeria. Crisi diplomatica con la Francia, espulsi diplomatici

–🇬🇧Could Putin Play the United States Against China?

–🇬🇧Canada, Finland tout different paths of ‘icebreaker diplomacy’ with US

–🇬🇧Why Do Nations Voluntarily Limit Their Jurisdictional Reach over Stateless Vessels?

Tra gli USA e gli alleati del Pacifico, la pace economica passa per il GNL

–🇬🇧What’s next in the US trade conflict?

–🇬🇧Trump’s Tariffs Will Ensure America Can Win the Next War

–🇬🇧A Federal Critical Mineral Processing Initiative: Securing U.S. Mineral Independence from China

–🇬🇧Trump team opts to keep US shell companies in the shadows

–🇬🇧How to Fix America’s Ship Problem

–🇬🇧Greece In Talks To Buy Two ‘Bergamini’ Frigates From Italy

–🇬🇧New Frigates, Submarines, Patrol Vessels and Several Upgrade Programs for Greece

–🇬🇧Japan starts production of a new fleet of OPV

–🇬🇧Indian, U.S. Forces Conduct Amphibious Drills at Tiger Triumph

Il 15 aprile 2025 si presenta come una giornata di fermento sullo scacchiere globale, caratterizzata da dinamiche in evoluzione in diverse aree geografiche e settori economici. Le tensioni persistenti e le nuove iniziative delineano un quadro complesso e interconnesso.
Teatri Operativi:
Mediterraneo Allargato
: La crisi diplomatica tra Algeria e Francia si acuisce con l’espulsione di diplomatici, segnalando una potenziale destabilizzazione delle relazioni tra i due paesi. Parallelamente, il Marocco riceve il sostegno dell’Oman alla sua integrità territoriale, mentre emergono preoccupazioni sull’espansione dell’ISSP (Provincia del Sahel dello Stato Islamico) verso i suoi confini dal Sahel. La detenzione in Siria di combattenti del Polisario legati a gruppi filo-iraniani aggiunge un ulteriore elemento di instabilità. La Turchia si propone nuovamente come mediatore tra Russia e Ucraina, con incontri previsti sulla sicurezza marittima nel Mar Nero. La cooperazione militare tra Turchia e Indonesia si rafforza, focalizzandosi su caccia stealth e sottomarini, indicando un riallineamento di forze e interessi nel quadrante indo-pacifico con possibili ripercussioni strategiche anche nel medio-lungo termine.
Heartland Euro-Asiatico: Il conflitto in Ucraina rimane un punto focale, con un attacco russo a Sumy che evidenzia la fragilità della resistenza ucraina e le difficoltà nel raggiungere una tregua. L’Ungheria annuncia un referendum sull’adesione di Kiev all’UE, potenzialmente creando ulteriori divisioni nel blocco europeo. L’attenzione si concentra sulle ripercussioni a lungo termine del conflitto ucraino e sulle dinamiche di influenza tra potenze nella regione.
Teatro Operativo Atlantico-Boreale: In Alaska, il rapido disgelo del permafrost innesca una crisi sanitaria, evidenziando l’impatto dei cambiamenti climatici sulla sicurezza umana e sulle infrastrutture..
Teatro Operativo Australe: L’Australia affronta una potenziale crisi del gas a causa delle elevate esportazioni di GNL, sollevando interrogativi sulla sua sicurezza energetica futura e sulla dipendenza da importazioni.
Indopacifico: Oltre al rafforzamento della cooperazione turco-indonesiana, si registra un rinnovato interesse degli USA verso l’esportazione di GNL dall’Alaska ai suoi alleati del Pacifico, in chiave anti-cinese. La Thailandia presenta un ambizioso piano per espandere il suo ruolo nella catena di valore dei semiconduttori, sebbene le sfide in termini di governance e certezza politica rimangano significative. L’ASEAN, pur mantenendo la sua rilevanza per l’integrazione economica e la diplomazia multilaterale, registra un calo nella percezione della sua influenza in un panorama globale frammentato.
Geoeconomia:
La scena geoeconomica è dominata dalle tariffe “reciproche” imposte dal Presidente Trump, destinate a stimolare la manifattura statunitense ma con il rischio di scatenare ritorsioni globali, frammentare le catene di approvvigionamento, di riscrivere la sovranità economica dell’Europa e di generare instabilità nei mercati globali. Gli analisti avvertono che tali misure potrebbero indebolire la competitività degli Stati Uniti, aumentare l’instabilità finanziaria e spingere il commercio globale lontano dal Paese. La Cina reagisce sottolineando l’inefficacia dei dazi attraverso i social media. Gli USA stringono un’alleanza energetica da 1,4 trilioni di dollari con gli Emirati Arabi Uniti, segnalando un nuovo asse geopolitico legato all’energia. Il Port of Long Beach supera Los Angeles come porto più trafficato degli USA, in un contesto di potenziale contrazione dei volumi di carico legata alle tensioni commerciali. Si segnala un aumento temporaneo delle esportazioni cinesi a marzo, prima dell’entrata in vigore degli ultimi dazi statunitensi. L’accordo energetico trilaterale tra India, Sri Lanka ed Emirati Arabi Uniti per sviluppare Trincomalee come hub energetico segnala nuove dinamiche di cooperazione regionale.
Geopolitica e Difesa Marittima:
Gli eventi del 14 aprile non evidenziano sviluppi specifici in questo ambito, ma le tensioni commerciali e la competizione nell’Indopacifico sottolineano l’importanza strategica delle rotte marittime e la necessità di capacità marittime adeguate per proteggere gli interessi nazionali. La cooperazione militare tra Turchia e Indonesia, con un focus su assetti navali avanzati, sottolinea l’importanza della difesa marittima in uno scenario globale caratterizzato da crescenti competizioni regionali. La Turchia si conferma un attore chiave nel Mar Nero, proponendosi per mediazioni cruciali.
Difesa:
L’Italia è chiamata a confrontarsi con le richieste di USA e NATO per un aumento della spesa militare oltre il 2% del PIL, in un contesto di perdurante conflitto in Ucraina e crescenti instabilità globali. La Colombia sceglie il caccia svedese Gripen per sostituire i suoi Kfir, evidenziando dinamiche di riarmo e modernizzazione delle forze aeree in America Latina. Un rapporto tedesco rivela le difficoltà operative delle armi fornite all’Ucraina, sollevando interrogativi sull’efficacia del supporto militare. La notizia di potenziali test nucleari imminenti da parte della Corea del Nord, valutata dall’Intelligence USA, riaccende i timori sulla proliferazione nucleare e pone interrogativi sulla futura politica statunitense nella regione: denuclearizzazione o riconoscimento de facto dello status nucleare di Pyongyang.
Conclusioni:
La giornata del 14 aprile 2025 è segnata da una forte interconnessione tra dinamiche geopolitiche e geoeconomiche. Le tensioni regionali nel Mediterraneo e in Ucraina persistono, mentre nuove alleanze e rivalità emergono nell’Indopacifico. La guerra commerciale USA-Cina continua a rappresentare un rischio significativo per l’economia globale. La difesa marittima assume un ruolo sempre più centrale nelle strategie di potenza, e le spese militari sono oggetto di rinnovato dibattito. Il quadro generale suggerisce un mondo in rapida evoluzione, caratterizzato da incertezze e dalla necessità di adattamento strategico da parte dei diversi attori globali


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