16-04-25 Dal mondo
16 Aprile 2025 2025-04-16 13:5016-04-25 Dal mondo
Mar Rosso – Medio Oriente
—USA-Iran, il negoziato resta in Oman: Trump ripesca gli accordi di Obama
Geopolitica
—Ucraina: far deragliare i negoziati, avviare la guerra mondiale
—L’India manovra in Africa. Ecco la dimensione marittima della strategia indo-mediterranea
—Trump 2, una presidenza nel segno della rivalsa e della vendetta
—Disimpegno graduale o strappo netto: la politica estera di Washington al bivio in Europa
—Gli USA tornano alle porte del Canale di Panama
–🇬🇧After Ukraine, Putin May Spring for Central Asia
–🇬🇧Sudan war: ‘Darkest chapters’ ahead as Darfur massacre claims over 100 lives
Geoeconomia
—La guerra commerciale tra USA e Cina sta riscrivendo la sovranità economica dell’Europa
—Fincantieri investe in WSense per soluzioni innovative nel settore navale e sottomarino
—Fincantieri consegna alla Marina Militare la FREMM Spartaco Schergat
–🇬🇧The Consequences of China’s New Rare Earths Export Restrictions
Difesa
—Strategia industriale e bilancio. Sulla difesa è corsa al 2%
—Make the Navy Great Again. Trump firma l’ordine esecutivo per rilanciare la cantieristica USA
—Caccia stealth e sottomarini: si rafforza la cooperazione militare tra Turchia e Indonesia
—L’India schiera la flotta: Modi fa sul serio con le maxi-esercitazioni in Africa
–🇬🇧Rearming Europe: Challenges and Constraints
–🇬🇧The Future of US Bases in Europe: Admiral (Ret.) James Foggo
–🇬🇧How Donald Trump Can Rebuild America’s Naval Strength
–🇬🇧Restoring American Maritime Power? Call-UP the Merchant Marine and Coast Guard
–🇬🇧Trump signs shipbuilding order as Navy leaders call for 381-ship fleet
–🇬🇧Piracy Reporting Centre: Singapore Straits Emerge as Piracy Hotspot
–🇬🇧An Unmanned Hellscape Needs a 21St Century Hephaestus
–🇬🇧UK carrier strike – full operating capability on final approach
–🇬🇧The Netherlands looks to acquire new SDV for its special forces
Sintesi Geopolitica e Geoeconomia Globale
Il 15 aprile 2025 si presenta come una giornata densa di dinamiche geopolitiche e geoeconomiche interconnesse, caratterizzata da una crescente competizione tra potenze, instabilità regionale e nuove sfide globali.
Teatri Operativi:
- Mediterraneo Allargato: Prosegue la complessa situazione in Medio Oriente. I negoziati indiretti USA-Iran in Oman, riprendendo in parte gli accordi di Obama, testimoniano un tentativo di contenere le tensioni sul nucleare, pur rimanendo distanti le posizioni su missili e influenza regionale iraniana. La situazione rimane instabile, con particolare attenzione alla Palestina. L’Europa annuncia un significativo pacchetto di aiuti, ma la sua capacità di influenzare la situazione sul campo appare limitata, con violenze in Cisgiordania e una Gaza devastata. Si ricorda inoltre Vittorio Arrigoni, simbolo della solidarietà con gli oppressi, che fu ucciso il 15 aprile 2011. In Libano, proseguono le tensioni con Israele, mentre il paese cerca sostegno internazionale. In Nord Africa, il “mal di Françafrique” si acuisce, con dinamiche che mettono in discussione la tradizionale influenza francese Il Marocco riceve rinnovato sostegno dalla Francia sulla questione del Sahara. Nei Balcani, la Serbia emerge come un’area di fragilità, con proteste interne e un delicato equilibrio tra influenze diverse.
- Heartland Euro-Asiatico: La guerra in Ucraina continua a essere un punto focale, con accuse europee che vedono nella strage di Sumy un tentativo di bloccare eventuali negoziati promossi dall’amministrazione Trump. Le accuse sull’uso di vittime civili per ostacolare negoziati evidenziano una profonda frattura sulle prospettive di risoluzione del conflitto. Si segnalano scenari russi di “normalizzazione post-bellica” che appaiono selettivi e non preludono a una reale liberalizzazione. Si intravedono potenziali mosse russe in Asia Centrale dopo l’Ucraina, suggerendo un’espansione delle aree di influenza di Mosca.
- Teatro Operativo Atlantico-Boreale: L’attenzione si concentra sulle dinamiche transatlantiche. L’Europa riflette sulla necessità di un riarmo autonomo di fronte alle incertezze transatlantiche. Harvard respinge le richieste dell’amministrazione Trump su inclusione e antisemitismo, innescando una potenziale disputa finanziaria. In Europa, si discute animatamente sul riarmo e sulla necessità di una difesa comune, spinta anche dalle politiche incerte degli Stati Uniti. La Svezia indaga su possibili danni a cavi sottomarini nel Baltico, con sospetti su attività navali cinesi. Gli Stati Uniti rafforzano la loro presenza al confine con il Messico con l’arrivo di nuove truppe. La presenza militare USA in Europa è oggetto di dibattito, con possibili ridimensionamenti.
- Teatro Operativo Australe: L’India manifesta una crescente proiezione di potenza nell’Africa orientale con importanti esercitazioni navali, segnalando un’ambizione strategica regionale, marcando una decisa affermazione di potenza nell’Indo-Pacifico e un interesse strategico per l’area
- Indopacifico: La rivalità USA-Cina si acuisce sul fronte tecnologico e delle materie prime. Gli Stati Uniti continuano a imporre restrizioni sull’export di semiconduttori verso la Cina, che risponde con analoghe misure sui minerali rari, evidenziando una crescente “simbiosi” nelle restrizioni commerciali come strumento di competizione. La cooperazione militare tra Turchia e Indonesia nel settore stealth e sottomarini evidenzia un riallineamento di forze regionali. Lo Stretto di Singapore emerge come un hotspot per la pirateria, sottolineando le sfide alla sicurezza marittima.
Geoeconomia: La geoeconomia è dominata dalla competizione tecnologica tra USA e Cina, in particolare nel settore dei data center e del cloud ridefinendo gli equilibri globali. La guerra commerciale impatta direttamente sull’Europa, costretta a riconsiderare la propria sovranità economica. Le politiche commerciali dell’amministrazione Trump, tra dazi e aiuti fiscali, continuano a generare incertezza per le Big Tech. Si segnala l’interesse di Trump per le materie prime africane, potenzialmente innescando nuove dinamiche competitive con la Cina nel continente. L’Unione Europea stenta a definire una politica estera coesa, come dimostra la gestione degli aiuti alla Palestina.
Geopolitica e Difesa Marittima: Il settore marittimo è attraversato da diverse dinamiche. Fincantieri investe in tecnologie innovative per il monitoraggio subacqueo, sottolineando l’importanza della sicurezza marittima. La Marina Militare italiana riceve una nuova fregata FREMM Spartaco Schergat, rafforzando le proprie capacità. La strategia “Indo-Mediterranea” italiana sottolinea la crescente interconnessione tra questi due bacini marittimi. A livello globale, si registra un aumento degli episodi di pirateria nello Stretto di Singapore. L’IMO raggiunge un accordo preliminare per tassare le emissioni del trasporto marittimo, spingendo verso combustibili a basse emissioni. Il dibattito sulla dimensione ottimale della flotta USA e sulla sua presenza globale è acceso. Gli USA mirano a “restaurare la potenza marittima americana”, con un focus sul potenziamento della flotta e della Marina Mercantile. L’ordine esecutivo firmato da Trump per rilanciare la cantieristica statunitense mira a rafforzare la potenza navale americana, con implicazioni significative per il commercio e la proiezione di forza globale.
Difesa: Oltre al riarmo europeo, si registra una crescente cooperazione nel settore della difesa, come dimostra l’accordo tra le industrie di Italia e India e a un rafforzamento della cooperazione militare bilaterale, come tra Turchia e Indonesia.. Gli Stati Uniti valutano la possibilità di supportare operazioni di terra in Yemen. La US Coast Guard cerca soluzioni rapide per la costruzione di nuove rompighiaccio, evidenziando l’importanza dell’Artico. L’esercito americano potrebbe ridimensionarsi in Europa. Gli sviluppi tecnologici nella difesa, come i nuovi SDV olandesi, segnalano un focus sulle forze speciali e la guerra ibrida.
Conclusioni: La giornata del 15 aprile 2025 riflette un quadro geopolitico globale caratterizzato da una crescente interdipendenza conflittuale e una rinnovata attenzione al dominio marittimo. L’Europa si trova di fronte alla necessità di definire una propria strategia di difesa autonoma. La rivalità tra grandi potenze si manifesta in diversi teatri operativi e nel dominio geoeconomico, con un impatto significativo sulla sicurezza regionale e globale. I conflitti regionali rimangono fonti di grave preoccupazione, mentre nuove forme di competizione, come quella tecnologica e marittima, plasmano il futuro dell’ordine internazionale. Le crisi umanitarie, come quella in Sudan, continuano a destare preoccupazione, mentre nuove sfide, come la sicurezza cibernetica nel settore energetico rimangono prioritarie. L’incertezza politica, alimentata anche dalle dinamiche interne di attori chiave come gli Stati Uniti, contribuisce a un contesto internazionale fluido e potenzialmente instabile, dove la difesa marittima e la cooperazione internazionale nel settore della difesa assumono un’importanza cruciale. La spinta americana per un rinnovato potere marittimo e le mosse di potenze regionali come India e Turchia indicano un panorama geopolitico sempre più multipolare e dinamico.