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13-05-25 Dal mondo

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13-05-25 Dal mondo

Trump in Medio Oriente, Israele alla finestra?

PKK, finisce la lotta armata: i curdi di Turchia verso l’accordo con Erdogan

–🇬🇧Poll: Nearly two-thirds of Republicans support talks with Iran

–🇬🇧The Long Game in the Desert: Saudi Arabia’s Strategic Pivot on Oil Production

Asia, Medio Oriente, Ucraina: il momentum distensivo

Putin-Zelensky, duello a Istambul

Ucraina. la Turchia fa la mediazione che l’UE non può fare

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–🇬🇧The Five Keys of Donald Trump’s Grand Strategy 

Fincantieri in forte crescita nel primo trimestre 2025

Tesla, Trump e il caos economico: tra protezionismo e incertezza finanziaria

USA-Cina, tregua sui dazi: 90 giorni per un grande accordo commerciale

Cina. Tregua sui dazi con gli USA: un reset geopolitico o un fuoco di paglia?

–🇬🇧China’s Overfishing Problem is Everyone’s Problem 

Il generale Conserva e l’ammiraglio Ottaviani alla testa di AM e DNA

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–🇬🇧Royal Navy and Italian Carrier Strike Groups conclude joint exercise in Mediterranean

–🇬🇧Time to Fix the Navy’s Frigate Problem

–🇬🇧The survivability of the aircraft carrier

–🇬🇧Indian Navy Sent to North Arabian Sea to Deter Pakistan, Say Officials

–🇬🇧The shifting landscape of Southeast Asian UAV programmes

–🇬🇧‘Enhanced strike’ capabilities: a reckoning for New Zealand

Il 12 maggio 2025 si delinea come una giornata caratterizzata da un inaspettato “momentum distensivo” su scala globale. L’evento clou è senza dubbio la tregua sui dazi tra Stati Uniti e Cina: un accordo per la riduzione reciproca delle tariffe per 90 giorni, finestra cruciale per negoziare un’intesa più ampia. Questa mossa, unita alla precedente tregua annunciata da Trump tra India e Pakistan, infonde un cauto ottimismo nei mercati e nelle cancellerie.
Geopolitica e Geoeconomia. Sul fronte geoeconomico, la tregua USA-Cina domina la scena, promettendo un alleggerimento delle catene di approvvigionamento e un potenziale rilancio del commercio transpacifico, come auspicato da colossi della logistica quali Hapag-Lloyd e CMA CGM. Parallelamente, si nota la strategia cinese di utilizzare il Marocco come hub per l’esportazione di auto verso l’Europa. Fincantieri registra una forte crescita, segnalando vitalità nel settore industriale strategico. Tuttavia, l’incertezza persiste, come evidenziato dalla volatilità dei bond rumeni e dalle dinamiche del protezionismo statunitense sotto l’amministrazione Trump.
La geopolitica marittima vede l’Iran continuare a eludere le sanzioni con la sua “flotta fantasma” per esportare petrolio, mentre Russia e Cina pianificano nuovi hub marittimi nell’Artico. Gli USA, dal canto loro, cercano di rafforzare la propria flotta mercantile facilitando il cambio di bandiera.
La Difesa vede l’UE proseguire la ricerca di un’autonomia strategica.
Teatri Operativi
Heartland Euro-asiatico. Il nodo ucraino resta irrisolto, ma si apre uno spiraglio con la disponibilità di Zelensky a colloqui diretti con Putin, proposti a Istanbul sotto l’egida turca. Cruciale anche l’annuncio della fine della lotta armata da parte del PKK in Turchia, potenziale svolta per la stabilità regionale.
Mediterraneo Allargato. La situazione umanitaria nel Sud Sudan (Alto Nilo) è al collasso. In Medio Oriente, Israele prosegue nella creazione di una “zona cuscinetto” a Gaza, mentre Trump valuta un alleggerimento delle sanzioni alla Siria. L’elezione del primo Papa americano, Leone XIV, potrebbe ricalibrare l’influenza vaticana. L’Albania vede la riconferma dei socialisti. Lo Stato Islamico evolve verso un “califfato digitale”, mutando tattica.
Indopacifico. Oltre alla tregua commerciale USA-Cina e quella indo-pakistana, persiste l’allarme per lo spionaggio cinese a Taiwan e le dimostrazioni di forza della Corea del Nord con i suoi nuovi carri armati. Il Vietnam emerge come attore chiave nelle dinamiche commerciali regionali influenzate dalle politiche USA.
Teatro operativo Boreale-Artico. Cresce l’interesse strategico ed economico, con la cooperazione russo-cinese e l’attenzione dell’intelligence USA sulla Groenlandia, oltre agli investimenti finlandesi in nuovi rompighiaccio.
Conclusioni: Un Cauto Ottimismo
Il 12 maggio 2025 offre un quadro di apparente distensione, trainato principalmente dalla tregua commerciale tra le due maggiori economie mondiali. Tuttavia, i focolai di crisi regionali (Ucraina, Gaza, Sud Sudan) e le tensioni latenti (Taiwan, Iran, Corea del Nord) richiedono vigilanza. La giornata suggerisce una fase di riassestamento e dialogo, ma la sua sostenibilità dipenderà dalla volontà politica di affrontare le cause profonde dei conflitti e delle rivalità. La diplomazia sembra guadagnare terreno, ma il percorso verso una stabilità duratura resta impervio e costellato di incognite.


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