17-07-25 Dal mondo
17 Luglio 2025 2025-07-17 7:2417-07-25 Dal mondo
Geopolitica
—L’era dello sconvolgimento delle certezze
—Ucraina. Nuovi attacchi russi su tutto il Paese
—Armi all’Ucraina, UE si spacca sul piano Trump
—America First (Reloaded): la strategia mediorientale di Trump
—Siria: l’Era al-Shara’, tra ricostruzione economica e fragilità interne
—Siria, dalla Turchia a Israele, la corsa a sbranare il Paese
—Turchia: le partite aperte di Erdoğan
—Nord Africa-Sahel: allineamenti e rivalità
—Egitto: tra ripresa economica e instabilità regionale
—Libia: riesplode il conflitto tra milizie
—Algeria: all’insegna della continuità
—Corno d’Africa, conflitti armati e politica in Somalia: l’insicurezza stabile
—La Cina spia gli USA anche nelle acque delle Hawaii
–🇬🇧The Limits of Putin’s Balancing Act
–🇬🇧Europe’s Choice: Deterrence vs. Balance?
–🇬🇧Turkey’s Regional Power Push
–🇬🇧How India Can Placate America
Geoeconomia
–🇬🇧How Artificial Intelligence Is Rewriting the Energy Playbook
–🇬🇧Energy and the Global Center of Gravity
Difesa
–🇬🇧Artificial Intelligence, Cybersecurity, and National Security
–🇬🇧What Moral Leadership Looks Like
–🇬🇧POLARIS 25 – Feedback on the French Navy’s largest exercise
–🇬🇧Report to Congress on DDG(X) Next Generation Destroyer
–🇬🇧First calls from German MP for cancellation of F126 frigate programme
–🇬🇧China Coast Guard to play expanded role in Taiwan Strait Contingency
Scenari Geopolitici
La giornata del 16 luglio 2025 si è distinta per un’intensificazione delle frizioni su più scacchieri globali, delineando un mondo sempre più frammentato e dominato da logiche di potenza assertiva.
Dalle guerre commerciali scatenate dall’amministrazione Trump a una nuova, pericolosa escalation militare in Medio Oriente, emerge un quadro di incertezza sistemica. In questo contesto, l’approvazione negli Stati Uniti del GENIUS Act per la regolamentazione delle criptovalute “stablecoin” si configura come l’evento clou, una mossa destinata a ridisegnare le fondamenta della finanza globale e a consolidare la centralità del dollaro nell’era digitale.
Evento clou della giornata: La rivoluzione degli Stablecoin e il GENIUS Act
L’approvazione imminente del GENIUS Act da parte degli Stati Uniti segna una svolta epocale nella finanza digitale. La legge impone agli emittenti di stablecoin, criptovalute ancorate al dollaro, di detenere riserve 1:1 in asset sicuri come i titoli di stato, introducendo trasparenza e audit rigorosi. Questa mossa non solo legittima gli stablecoin come strumento di pagamento e investimento mainstream, ma rafforza il primato del dollaro in un settore in rapida espansione. Mentre le grandi banche si preparano a lanciare i propri stablecoin, la Casa Bianca, sotto la guida di Trump, segnala un approccio pro-crypto che accelera la competizione globale sulle valute digitali e spinge l’innovazione finanziaria sotto la supervisione normativa statunitense.
Geo-strategia e conflittualità
Il 16 luglio è stato segnato da un’escalation di violenza in Medio Oriente. Israele ha condotto raid aerei sul quartier generale militare siriano a Damasco e ha intensificato gli attacchi nel sud del paese, alimentando scontri tra drusi filo-israeliani e tribù beduine pro-regime. Contemporaneamente, ha eseguito il più letale attacco contro Hezbollah in Libano dal recente cessate il fuoco, minando la fragile stabilità regionale.
Nel Mar Rosso, la minaccia Houthi si conferma una priorità strategica. Il gruppo, sostenuto dall’Iran, ha intensificato gli attacchi contro il naviglio mercantile, destabilizzando il commercio globale e l’economia egiziana. Un sequestro record di oltre 750 tonnellate di armi iraniane destinate agli Houthi da parte delle forze yemenite, supportate dagli USA, ha confermato il ruolo di Teheran come attore destabilizzante.
In Europa orientale, la tensione tra Russia e NATO continua a crescere. Mosca accusa l’Alleanza di trasformare la Moldavia in un “avamposto militare”, una mossa che potrebbe innescare una reazione simile a quella vista in Ucraina, dove i bombardamenti russi sulle infrastrutture proseguono senza sosta. Sul fronte interno, la Russia affronta un aumento della criminalità grave, specialmente nel Caucaso settentrionale, segnale di potenziale instabilità futura.
Geo-economia, industria, mercati e marittimità
La politica commerciale dell’amministrazione Trump, “America First Reloaded”, ha scosso i mercati globali. L’annuncio di un dazio del 50% su tutte le importazioni dal Brasile, come ritorsione per questioni politiche interne brasiliane, ha innescato una crisi diplomatica ed economica. Sebbene priva di razionalità economica, questa mossa riflette una tendenza a utilizzare le tariffe come strumento di pressione politica. Parallelamente, gli USA hanno raggiunto un accordo commerciale con l’Indonesia e ottenuto concessioni dal Canada, dimostrando come molti partner preferiscano negoziare piuttosto che affrontare l’esclusione dal mercato americano.
Anche in ambito tecnologico la competizione è feroce. La Federal Communications Commission (FCC) ha annunciato l’intenzione di vietare la tecnologia cinese (come Huawei e ZTE) nei cavi sottomarini per le telecomunicazioni collegati agli USA, citando rischi di spionaggio. Questa decisione consolida la frattura tecnologica tra Washington e Pechino.
In Europa, il dibattito sul bilancio UE rivela profonde divisioni. La proposta della Commissione von der Leyen, che prevede 2.000 miliardi di euro con tagli all’agricoltura e un aumento dei fondi per la difesa, è stata duramente criticata dal Parlamento e da organizzazioni di settore, accentuando le tensioni interne all’Unione.
Geopolitica e relazioni internazionali
Il mondo multipolare appare sempre più definito da blocchi e alleanze fluide. La Russia ha compiuto un passo storico riconoscendo formalmente il governo dei talebani in Afghanistan, cercando di stabilizzare il fianco meridionale ed evitare un ritorno dell’influenza americana nella regione. L’Armenia, in un tentativo di bilanciare la sua politica estera dopo il distanziamento da Mosca, ha richiesto l’adesione all’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO).
Nel frattempo, la convergenza tra BRICS e ASEAN mira a creare un polo alternativo alla governance economica occidentale, riducendo la dipendenza dal dollaro. Tuttavia, all’interno dei BRICS emergono visioni contrastanti sul futuro del gruppo, oscillate tra un blocco anti-occidentale e una piattaforma più flessibile.
Il dialogo tra Cina e Australia, con l’incontro tra Xi Jinping e il premier Albanese, segna un tentativo di normalizzazione delle relazioni dopo anni di gelo, sebbene le diffidenze reciproche permangano.
Analisi per Teatro Operativo
• Mediterraneo Allargato. Questo teatro rimane un mosaico di crisi interconnesse. L’escalation tra Israele, Siria e Hezbollah rischia di incendiare il Levante. In Nord Africa, l’Egitto lotta per la ripresa economica mentre la Tunisia scivola verso l’iper-presidenzialismo e la Libia riesplode in conflitti tra milizie. La Turchia persegue una politica assertiva, mediando nel disarmo del PKK in Iraq e rafforzando la sua presenza in Somalia con armi italiane. L’Europa meridionale è preoccupata per la stabilità dei Balcani e per le divisioni interne dell’UE su bilancio e difesa, con l’Italia che cerca di bilanciare gli impegni NATO e la sicurezza del Mediterraneo.
• Heartland euro-asiatico. La competizione strategica definisce questa vasta area. La Russia di Putin tenta un difficile equilibrismo tra la guerra in Ucraina, la dipendenza economica dalla Cina e le sanzioni occidentali. Il riconoscimento dei Talebani e la costruzione della prima centrale nucleare del Kazakistan da parte di Rosatom consolidano l’influenza di Mosca in Asia centrale.
• Teatro operativo Boreale-Artico. La regione artica acquista sempre maggiore rilevanza strategica. La prima missione del nuovo rompighiaccio della Guardia Costiera USA, lo “Storis”, dopo quasi 30 anni, segna la volontà di Washington di rafforzare la propria presenza e sovranità in un’area contesa e ricca di risorse.
• Teatro operativo Australe-Antartico. Le tensioni commerciali dominano questo scacchiere. La guerra dei dazi tra USA e Brasile rischia di avere effetti boomerang, spingendo Brasilia verso nuovi partner come l’UE e la Cina. In Venezuela, le sparizioni forzate rimangono uno strumento di repressione del regime di Maduro, aggravando la crisi regionale. L’Australia cerca un difficile equilibrio tra l’alleanza con gli USA e la necessità di normalizzare i rapporti con la Cina, suo principale partner economico.
• Indopacifico. La rivalità sino-americana è il perno di questo teatro. Gli Stati Uniti rafforzano la loro postura militare con la pianificazione di una nuova base per motovedette veloci nel sotto-teatro del Mar Cinese Meridionale. Washington cerca inoltre di consolidare le alleanze, come dimostra l’accordo commerciale con l’Indonesia e la cooperazione sull’intelligenza artificiale con la Corea del Sud. Il Giappone, tuttavia, mostra una crescente insoddisfazione verso l’alleanza con gli USA, cercando maggiore autonomia strategica. Taiwan continua a essere un punto critico, costretta a innovare per trattenere i talenti e resistere alla pressione di Pechino. La Cina, pur impegnata in un cauto dialogo con l’Australia, prosegue la sua proiezione di potenza, come dimostra la presenza di una sua nave spia durante le esercitazioni USA alle Hawaii.
Conclusioni e possibili sviluppi
Il 16 luglio 2025 ha cristallizzato un’era di “sconvolgimento delle certezze”, dove la competizione strategica si combatte su tutti i fronti: militare, economico, tecnologico e narrativo. Le democrazie occidentali, come sottolineato da un’analisi del GMFUS, faticano a identificare chiaramente gli avversari e a costruire risposte coese, mentre attori autoritari sfruttano questa frammentazione.
Nei prossimi giorni, l’attenzione sarà rivolta a tre fronti principali, ad alto potenziale di sviluppo:
- L’escalation in Medio Oriente. I raid israeliani in Siria e Libano potrebbero provocare una rappresaglia da parte di Hezbollah o dell’Iran, innescando un conflitto regionale più ampio. La stabilità del Libano e della Siria post-Assad è appesa a un filo.
- Le guerre commerciali di Trump. La reazione del Brasile e di altri partner ai dazi statunitensi determinerà se si assisterà a un’escalation di ritorsioni o a una corsa alla negoziazione per evitare l’isolamento. Le conseguenze economiche globali potrebbero essere significative.
- La corsa alla regolamentazione delle criptovalute. Con l’approvazione del GENIUS Act, l’attenzione si sposterà sulla risposta di altre potenze economiche, come l’Unione Europea e la Cina. La rapidità con cui il settore si adatterà alle nuove regole statunitensi potrebbe ridefinire la mappa della finanza globale.
Infine, le divisioni interne all’Unione Europea, sia sul bilancio che sulla strategia da adottare verso la Russia e l’Ucraina, rappresentano una vulnerabilità strutturale che potrebbe essere sfruttata da avversari esterni, mettendo a rischio la coesione e l’efficacia del blocco.

