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22-07-25 Dal mondo

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22-07-25 Dal mondo

Nuovo governo in Ucraina. Zelensky vira verso l’America di Trump

Damasco, la pedina

Gaza, “guerra deve finire ora”: appello Italia, UE e altri 24 Paesi

Erdogan: “Israele ostacola l’unità della Siria”

Iraq. Droni, petrolio e il fragile compromesso tra Baghdad ed Erbil

Grecia-Turchia-Libia: un triangolo di tensione

Macron al 19% di popolarità, Bayrou al 18%. IFPO: “L’esecutivo con i dati più bassi della storia francese”

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Esercitazione Formidable Shield 25: il ruolo delle tecnologie di Leonardo

Infrastrutture critiche e integrità dell’Occidente. La nuova geografia del rischio secondo Elisabeth Braw

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L’annuncio di colloqui di pace diretti Ucraina-Russia in Turchia (previsti per il 23 luglio) rappresenta la svolta più significativa. Zelensky conferma i negoziati dopo mesi di stallo, segnalando una potenziale apertura diplomatica in un conflitto che ha destabilizzato l’Europa e l’economia globale. Parallelamente, l’episodio di Gaza dove 67 civili in cerca di aiuti umanitari sono stati uccisi dal fuoco israeliano ha innescato condanne internazionali e un appello congiunto di UE+24 Paesi per un “cessate il fuoco immediato”, evidenziando l’acuirsi della crisi umanitaria.

Geo-strategia e conflittualità

  1. Ucraina-Russia. La Germania consolida il suo ruolo di principale sostenitore militare di Kiev, nonostante tensioni interne sulla strategia finale. Si discute un Tribunale Speciale per il crimine di aggressione russa, colmando un vuoto giuridico della CPI. Lezioni dalla guerra: trasformazione delle forze corazzate (integrazione droni, sopravvivenza in ambienti ad alta intensità).
  2. Medio Oriente. Israele applica la “Dottrina Dahiya” a Gaza (risposta sproporzionata su infrastrutture civili), alimentando critiche sul diritto umanitario. Turchia accusa Israele di sabotare l’unità siriana, mentre la strategia di “trasferimento” palestinese crea dilemmi a Washington. Attacco israeliano a Hodeidah (Yemen) contro obiettivi Houthi: escalation nel Mar Rosso.
  3. Tensioni regionali. Triangolo Grecia-Turchia-Libia. dispute marittime e competizione energetica minacciano la stabilità nel Mediterraneo orientale. Iraq: fragilità nell’accordo petrolifero tra Baghdad ed Erbil, con droni militanti che colpiscono infrastrutture energetiche.

Geo-economia, industria, mercati e marittimità

  1. Guerre commerciali e dazi. UE-USA. Scadenza imminente (31 luglio) della tregua sui dazi Trump. Bruxelles prepara ritorsioni su prodotti americani, rischiando una guerra commerciale. Export italiano crolla (-11%) per dazi extra-UE (Canada, Turchia) e incertezze, con l’olio EVO in picco (-17%). Import USA in calo (-10%): segnale di rallentamento economico legato ai dazi su beni cinesi.
  2. Energia e logistica. Sanzioni alla Russia. UK colpisce 135 petroliere della “flotta ombra”, ma la Finlandia subisce contraccolpi economici (danni a silvicoltura e commercio). Artico: Progetti energetici (gas, petrolio) frenati da tensioni geopolitiche e sanzioni. Mar Caspio: Tensioni tra Stati rivieraschi minacciano corridoi energetici alternativi alla Russia (“Middle Corridor”).
  3. Innovazione e difesa. Stablecoin. Consolidano il dominio del dollaro (riserve in USD), nonostante la natura decentralizzata. AUKUS: Il progetto di sottomarini nucleari australiani affronta costi esorbitanti (368 mld AUD) e tensioni tecnologiche.

Geopolitica e relazioni internazionali

  1. Ascesa dell’India. Offensiva diplomatica nel “Sud Globale” per sfidare la Cina, con focus su Africa e America Latina (soft power, cooperazione tecnologica). Bilanciamento strategico tra Russia (petrolio scontato) e USA (Quad per contenere Pechino).
  2. Declino delle alleanze USA. Rischi di isolazionismo con un eventuale ritorno di Trump (“Big Beautiful Bill” minaccia gli alleati asiatici). Polarizzazione politica interna indebolisce la “Grand Strategy” americana.
  3. UE e autonomia strategica. Von der Leyen spinge per una deterrenza terrestre rafforzata in Europa (NATO), con investimenti in artiglieria e munizioni. Germania e UK siglano il “Trattato di Kensington” per cooperazione militare (esercitazioni congiunte, sviluppo capacità).

Analisi per Teatro Operativo

  1. Mediterraneo Allargato. Libia: Divisa tra governi rivali (Tripoli/Bengasi) e ingerenze esterne (Turchia, Russia, Egitto). Saif al-Islam Gaddafi tenta un ritorno come figura unificatrice. Siria: Pedina contesa tra potenze regionali. Fragilità del regime di Assad e dipendenza da Iran-Russia. Mar Rosso: Attacchi Houthi e risposta israeliana minacciano la sicurezza navale.
  2. Heartland Euro-Asiatico. Russia: Perde influenza in Serbia (pivot serbo verso UE) e affronta sanzioni alla “flotta ombra”. Cina: Normalizza rapporti con l’Australia (visita di Albanese), ma divergenze strategiche restano. Armenia: Tensione tra governo Pashinyan e Chiesa Apostolica, con ripercussioni sull’identità nazionale.
  3. Teatro Boreale-Artico. Artide: Sviluppo energetico ostacolato da tensioni USA-Russia e sfide ambientali. UE-Canada: Potenziano logistica navale per proiezione militare (navi da rifornimento). Francia: Crollo di popolarità di Macron (19%) limita l’azione politica.
  4. Teatro Australe-Antartico. Nigeria: Impennata di violenza (jihadisti, banditismo) legata a crisi economica e corruzione. Cile: Onda criminale spinge l’elettorato verso destra. RDC: Mediazione angolana per accordo di pace con ribelli M23.
  5. Indopacifico. Cina-ASEAN: Dialogo sul Mar Cinese Meridionale, ma accuse a USA di interferenze (esercitazioni FONOP). Giappone: Instabilità politica nonostante vittoria LDP-Komeito (calo consensi per inflazione). AUKUS: Ambizioni australiane frenate da costi e complessità tecnologiche.

Conclusioni e Possibili Sviluppi
Imminenti punti critici. Colloqui Ucraina-Russia (23 luglio): L’esito definirà se si avvia una de-escalation o una “pace congelata”. Scadenza dazi UE-USA (31 luglio): Senza accordo, ritorsioni commerciali innescheranno una guerra tariffaria. Vertice WTO (fine luglio): Banco di prova per il multilateralismo commerciale, minato da protezionismo. Gaza: L’appello UE+24 per il cessate il fuoco potrebbe intensificare pressioni su Israele, ma rischi di escalation restano alti (soprattutto nel Mar Rosso).
Tendenze strategiche. Rafforzamento autonomia europea in difesa, ma con dipendenza dalla NATO. India come attore globale chiave nel bilanciamento tra USA e Cina. Logistica marittima sempre più centrale per energia e sicurezza, con focus su Artico, Mar Rosso e Indo-Pacifico.
Rischio sistemico: La combinazione di conflitti (Ucraina, Gaza), frammentazione commerciale e pressione sulle risorse energetiche potrebbe innescare shock economici e migratori nei prossimi mesi. La resilienza dell’Occidente dipenderà dalla coesione alleanze e da politiche industriali mirate.


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