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24-04-25 Dal mondo

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24-04-25 Dal mondo

Il falso spettro della guerra

Ultima chiamata per la pax americana: il no di Ucraina ed Europa

Trump all’attacco di Zelensky sulla Crimea

Praga teme l’afflusso di veterani di guerra ucraini: una minaccia alla sicurezza

Dazi e Germania, il doppio rischio che può mettere ko l’Europa

Dalle guerre a Trump: il Mediterraneo e l’Africa nell’età dell’incertezza

Hegseth, le fughe di notizie e la rivolta dei generali contro l’uomo di Trump

–🇬🇧Ceding Crimea Will Cede Eurasia

–🇬🇧Ukraine’s Drone Forces Are Ready for Russia’s Spring Offensive 

–🇬🇧Time for a European Security Council?

–🇬🇧Can the EU Overcome Divisions on Defense?

–🇬🇧Azerbaijan-Georgia Ties Strengthened by Shared Stances on Key Regional Issues

–🇬🇧Central Asian Countries Suffer Massive Brain Drain, Putting Their Futures at Risk

L’Ucraina, come l’Europa, acquista gas russo attraverso il gasdotto TurkStream

–🇬🇧Rare Earth Minerals as a Lever in the Trade War: Is Beijing Overplaying Its Hand?

La Russia investirà 100 miliardi di dollari per rinnovare la flotta militare

Esercitazioni anti-drone nell’Indo-Pacifico. I Marines testano il Madis

–🇬🇧Keeping America Engaged: Three Possibilities for European Navies

–🇬🇧French Maritime Strategy – Carrier-Led and Indo-Pacific Focused

–🇬🇧Denmark unveils major naval investment programme

–🇬🇧India steps up defence and security engagement with its island neighbours

–🇬🇧Chinese Escalated Military Exercises Around Taiwan in 2024, Admiral Warns 

–🇬🇧Chinese Carrier Shandong Deploys Nears the Philippines

–🇬🇧HMS Spey takes part in Five Power defence exercise off Malaysia

–🇬🇧Saronic Unveils Two New Autonomous Surface Vessels: Mirage and Cipher

Il 23 aprile 2025 si delinea come una giornata cruciale, segnata da manovre diplomatiche ad alta tensione e da segnali contrastanti sui fronti economici e militari globali.

Evento Clou della Giornata: La giornata è dominata dal tentativo fallito di organizzare un summit a Londra tra Ucraina, USA e alleati europei per definire una strategia comune verso la Russia. Questo stallo evidenzia una crescente frattura nell’approccio occidentale, con gli Stati Uniti che sembrano proseguire negoziati diretti con Mosca, proponendo un’ultima offerta di pace. Le dichiarazioni “incendiarie” di Donald Trump contro Zelensky sulla Crimea e l’opposizione del premier ungherese Orban all’adesione UE dell’Ucraina complicano ulteriormente il quadro, segnalando un possibile disallineamento strategico transatlantico sul futuro del conflitto.

  • Geopolitica e Strategia Marittima. L’Indopacifico è al centro delle attenzioni: la portaerei cinese Shandong si avvicina alle Filippine, mentre la Royal Navy britannica avvia un dispiegamento di otto mesi con il suo Carrier Strike Group. Gli USA svelano nuovi droni di superficie autonomi (Saronic) e testano sistemi anti-drone (MADIS) con i Marines. Parallelamente, la Russia annuncia massicci investimenti per rinnovare la flotta militare, e la Danimarca presenta un importante piano di potenziamento navale, segnalando una corsa globale al controllo marittimo.
  • Geoeconomia. Le frizioni USA-Cina si acuiscono: Hapag-Lloyd riporta la cancellazione del 30% delle spedizioni Cina-USA a causa dei dazi dell’amministrazione Trump, che colpiscono anche le gru portuali cinesi. Tesla registra un crollo dei profitti (-71%) sotto la pressione della concorrenza cinese, spingendo Musk a riprendere un ruolo più centrale. L’FMI lancia allarmi sul protezionismo globale, mentre le Filippine registrano un boom economico silenzioso, e il Regno Unito investe nell’eolico offshore. Paradossalmente, l’Ucraina continua ad acquistare gas russo via TurkStream.
  • Difesa. L’Europa è in fermento: la Commissione Affari Giuridici UE blocca il tentativo di von der Leyen di bypassare l’Europarlamento sul piano di riarmo ReArmEu. L’Italia acquista droni americani JUMP 20. Si evidenzia la crescente minaccia dei droni (con sviluppo di contromisure come Karma). La Repubblica Ceca esprime preoccupazione per i rischi alla sicurezza derivanti dall’afflusso di veterani ucraini. Negli USA, infuria la polemica sulle fughe di notizie dal Pentagono (“Signalgate”) che coinvolgono il Segretario alla Difesa Hegseth.
    • Mediterraneo Allargato. La Siria post-Assad vede una riduzione della presenza USA, mentre Israele prosegue le incursioni e formalizza il bando dell’UNRWA. La Libia è teatro di rinnovato interesse USA (visita nave ammiraglia Sesta Flotta) per bilanciare l’assertività russa. La Turchia è scossa da terremoti a Istanbul. La Giordania e l’ANP palestinese agiscono contro Hamas e i Fratelli Musulmani. Il Sultano dell’Oman visita la Russia, rafforzando il suo ruolo di mediatore (specie su Iran). Il Ministro Tajani è in Egitto per accordi su migrazione e lavoro.
    • Heartland Euro-asiatico. Oltre al nodo ucraino, si nota la visita del Sultano dell’Oman a Mosca (segnale di dialogo alternativo) e la forte preoccupazione ceca per le conseguenze della guerra ucraina. Un grave attentato terroristico nel Kashmir indiano (27 turisti uccisi) riaccende le tensioni regionali. Mosca valuta un riavvicinamento ai Talebani.
    • Teatro Operativo Boreale-Artico. Nessun evento di rilievo specifico segnalato per questa data, ma l’area rimane strategicamente rilevante nel contesto della competizione globale e delle mosse russe.
    • Teatro Operativo Australe-Antartico. Nessuna attività geopolitica significativa riportata per il 23 aprile 2025.
    • Indopacifico. Teatro ad altissima tensione: manovre militari cinesi (portaerei, esercitazioni Taiwan), boom economico filippino in contrasto con le dispute marittime con Pechino, rafforzamento presenza militare USA nelle Filippine, attentato in Kashmir, dispiegamento navale UK, focus sull’alleanza India-USA (TRUST Initiative), competizione AI USA-Cina.
  • Conclusioni. Il 23 aprile 2025 mostra un mondo geopoliticamente frammentato e in rapida evoluzione. Spicca la potenziale svolta nella gestione del conflitto ucraino, guidata più da dinamiche bilaterali USA-Russia che da un fronte occidentale compatto. La competizione USA-Cina permea ogni settore, dall’economia alla tecnologia e alla difesa, con l’Indopacifico come epicentro. Il Medio Oriente rimane instabile, con riassestamenti post-Assad e manovre diplomatiche incrociate. L’insicurezza diffusa alimenta la corsa agli armamenti e la ricerca di nuove tecnologie difensive.

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